Ferrari vede nel proprio orizzonte un grande ritorno, ovvero quello nella top class del mondiale endurance FIA WEC 2023; e per questa occasione ha deciso (come sempre) di fare le cose in grande. Ecco, quindi, la 499p; la nuova Hypercar progettata e prodotta in quel di Maranello, e scelta per inseguire il sogno Le Mans! Un nome che, inoltre, in casa Ferrari evoca ricordi e vittorie… La 499p, infatti, ricalca una peculiare caratteristica della tradizione di Maranello. In passato la denominazione ogni prototipo del Cavallino Rampante veniva contraddistinta dalla lettera ‘p’ preceduta da un numero che stava a identificare il numero di cilindrata della vettura; una consuetudine che è stata ripresa, appunto, con questa novità presentata proprio nel 2022. La nuova hypercar quindi è figlia di una visione che affonda le proprie radici nella storia del marchio; sulle sue spalle sono riposti anni e anni di vittorie, di trofei e gioie sintetizzabili in 22 titoli mondiali e 9 vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans; risultati che la 499p è richiamata a ripetere per rendere ancora più romantico il ritorno dopo 50 lunghissimi anni di assenza di Ferrari alla famosa gara di durata di automobilismo del mondo.
Il debutto del nuovo e innovativo prototipo è programmato per la prossima 1000 Miglia di Sebring, nello stato americano della Florida. Nel disegno della livrea di questa modernissima Ferrari 499p è stato ripreso la storica “fantasia” già introdotta con le 312p degli anni settanta; un particolare che va ad evidenziare ancora di più il collegamento che si è voluto creare tra questa vettura e una storia della casa del Drake (Enzo Ferrari) che si è interrotta troppo presto, ovvero mezzo secolo fa. Proprio per questo motivo l’evocativo 50 sarà uno dei due numeri con cui saranno iscritte le Ferrari al mondiale; l’altro sarà invece il 51.
Ferrari 499p, dalla tradizione all’innovazione
E per affrontare al meglio questa nuova (vecchia) avventura Ferrari si è affidata ad un percorso di innovazioni e di sviluppo, pur rimanendo sempre fedele alle proprie tradizioni. Da sempre, infatti, il Cavallino di Maranello ha visto nelle piste asfaltate l’ambientazione ideale per sperimentare soluzioni tecnologiche d’avanguardia da adottare anche sulle vetture stradali. Ed è proprio così che è nata questa 499p; la quale non è solo una quattro ruote all’avanguardia, ma è anche un chiaro manifesto della devozione e della determinazione agonistica e sentimentale del marchio provate verso il mondo delle gare di durata. Un lampante messaggio lanciato da Ferrari che esprime tutta la sua voglia di affrontare sfide sempre più difficili ed entusiasmanti; con un solo e unico obiettivo, ovvero quello della vittoria.
Per poter inseguire il proprio sogno di tornare sul gradino più alto del podio di Le Mans (e non solo), Ferrari ha dovuto progettare il proprio prototipo rispettando alcune nuove regole imposte dal regolamento della classe Le Mans Hypercar, che prevede l’utilizzo nel FIA World Endurance Championship di vetture con propulsori ibridi, dotate della trazione integrale e con un peso minimo non inferiore a 1.030 chilogrammi.
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Ma adesso passiamo ad una visione più dettagliata della vettura, dalla sua estetica fine e tagliente alle tecnologie innovative utilizzate per il suo assemblaggio, passando anche dalla forza e dalla potenza del suo propulsore ibrido. Ecco la nuova e innovativa e futuritica e meravigliosa (e potremmo continuare ancora per molto) Ferrari 499p…
Costruita per essere una vera e propria scheggia
Il design caratteristico di questa vettura, messo a punto con il coinvolgimento del Centro Stile Ferrari (sotto la direzione di Flavio Manzoni), è una vera e propria estrema esaltazione di tecnica e di aerodinamicità. Il corpo auto si caratterizza per le proprie linee semplice e sinuose, per i propri tratti tesi e curvi e per le proprie superficie piane e mosse; elementi che esprimono un carattere alquanto futuristico ed iconico, e che vanno a formare un’architettura chiara, precisa ed essenziale. La costruzione della carrozzeria parte da una base piana e piatta, la quale va poi a svilupparsi in un profilo più armonioso grazie alle proprie peculiari fiancate e ai passaruota caratteristici della Ferrari.
Ai lati la 499p presenta delle cavità che sono attraversate da dei flussi aerodinamici che “colpiscono” il cockpit e servono per far raffreddare i radiatori sottopelle. Anche i passaruota, inoltre, sono contraddistinti da ampie cavità che hanno lo scopo di ridurre il valore della pressione all’interno dei locari, ovvero quella parte protettiva che si trova all’interno del vano degli pneumatici. Il frontale della vettura, invece, è caratterizzato dagli speciali gruppi ottici, i quali riprendono alcuni particolari della Ferrari Daytona SP3.
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Il retro della Hypercar, invece, è un vero e proprio connubio tra tecnica e design. La coda è caratterizzata da una doppia ala orizzontale, mentre ala e bandelle superiori sono studiate in modo dettagliato al fine di garantire il carico aerodinamico necessario per raggiungere la massima potenza possibile.
L’auto in sé è stata realizzata a partire da un telaio monoscocca in fibra di carbonio, e si caratterizza per soluzioni che rappresentano l’avanguardia nel campo delle tecnologie applicate al motorsport. Esempi sono la geometria delle sospensioni a triangoli sovrapposti, la quale permette di raggiungere doti di rigidezza e di stabilità mai viste e prima, e all’intero comparto elettronico. E l’impianto frenante di certo non è da meno; esso, infatti, integra un sistema di brake-by-wire necessario per consentire il recupero della energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore e sviluppato per coniugare precisione e velocità di risposta con affidabilità e durata.
La potenza e l’avanguardia di Ferrari
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A livello tecnico, il powertrain di natura ibrida di questa 499p combina un motore termico, posto in posizione centrale-posteriore, ad un motore elettrico, posizionato sull’asse anteriore. Il propulsore ICE (Internal Combustion Engine) ha una potenza massima limitata, per rientrare nel regolamento della gara mondiale, a 500 kW (680 CV); ed è un derivato della famiglia dei V6 biturbo stradale.
Il motore termico, stessa architettura di quello della Ferrari 296 GT3, è stato sottoposto a profondi studi finalizzati allo sviluppo di soluzioni specifiche per questo prototipo. Per quanto riguarda l’altra parte della motorizzazione ibrida, ovvero quella elettrica, è rappresentata dall’ERS (Energy Recover System). Questa presenta una potenza massima pari a 200 kW, e cioè 272 CV, e presenta come caratteristica principale la peculiare fase di ricarica che avviene nelle fasi di decelerazioni e di frenata, senza richiedere alcune fonti di alimentazioni esterne.