Bentley Bacalar, oltre ad essere una delle auto più lussuose ed esclusive degli ultimi anni, una delle più rare Bentley a due porte dell’era moderna, nell’ultimo periodo ha vestito anche gli eleganti e raffinati panni di musa ispiratrice. Partendo dall’estetica e dai particolari più ricercati e preziosi di questa iconica vettura, infatti, sono nati due esclusivi velivoli privati; e più specificatamente un jet e un elicottero, mezzi aerei che sfoggiano una carrozzeria da un aspetto mai visto prima, e degli interni che profumano proprio di lusso. Questi, che prendono rispettivamente il nome di Gulfstream G650 e Sikorsky S-76, sono entrati a far parte della flotta della compagnia privata che prende il nome di Flexjet; e sono stati ideati proprio dal proprietario della stessa compagnia, ovvero Kenn Ricci, cliente Bentley da oltre un decennio, il quale si è ispirato direttamente alla sua Bacalar per colori, rifiniture e i più minuziosi particolari. Ma senza perderci troppo in chiacchiere; ecco come Bentley Bacalar è riuscita a prendere il volo…
Bentley Bacalar ha messo le ali (e le eliche)
Ripartiamo dall’inizio. Allora, questa esclusiva collaborazione (anche se non proprio diretta) tra Bentley e Flexjet è avvenuta solamente grazie al proprietario della seconda azienda nominata, l’imprenditore statunitense (con evidenti “radici” italiane) Kenn Ricci; il quale risulta da parecchi anni uno dei più accaniti e appassionati clienti dell’iconico marchio automobilistico britannico. Questo ha voluto creare due incredibili velivoli partendo dalla base estetica e tecnica della propria personale Bacalar (una fuoriserie a tiratura limitata in soltanto 12 esemplari). E per realizzare questo ambizioso progetto di design aereo, Ricci ha collaborato con la storica compagnia (ora di proprietà Bentley) Mulliner Design.
Inoltre, questa non è stata la prima volta che l’imprenditore americano ha avuto a che fare con un lavoro che prevedesse la creazione di mezzo a motore. La sua esperienza con Bentley, infatti, comprende anche diverse auto create in collaborazione, e ciò non ha potuto far altro che aiutarlo nella valutazione di come la personalizzazione su misura potesse essere applicata al suo settore. Nasce proprio in questo modo, tra Flexjet e Mulliner, il cosiddetto “Progetto Bacalar“. Una collaborazione che ha è partita dallo “studio” approfondito della colorazione della carrozzeria e di tutti i più piccoli (e raffinati) elementi della vettura di proprietà dello stesso Ricci; tutto ciò al fine di dare vita, appunto, ad un jet privato e ad un elicottero, chiamati Gulfstream G650 e Sikorsky S-76, entrambi esclusivi ed assolutamente magnifici. Il progetto Bacalar segna il ritorno di Mulliner alla progettazione di carrozzerie, in una serie limitata di 12 esemplari altamente personalizzati che verranno sapientemente realizzate a mano dal team di artigiani Mulliner a Crewe; e stessa attenzione e artigianalità è stata affidata alla realizzazione dei due velivoli ormai già di proprietà di Flexjet.
Due velivoli dal design innovativo
Il design del Gulfstream G650 e del Sikorsky S-76 si rifà devotamente alla Bentley Bacalar di proprietà di Kenn Ricci, dagli esterni caratterizzati da una colorazione particolare (soprattutto per quanto riguarda dei velivoli) agli interni, in cui vengono ripresi tutti i particolari e i materiali più raffinati presenti nell’abitacolo della vettura.
Infatti, il caratteristico ed esclusivo colore Julep (una specie di verde menta), scelto proprio dal Ricci per la sua quattro ruote, ha ispirato una modifica alla livrea Flexjet in colore chameleon; il quale è andato a sostituire il classico (per la compagnia privata) red-gold chameleon. La tinta scelta per le carrozzerie per questa coppia di aeromobili questa volta è una particolare e vistosa vernice silver-green chameleon. All’interno degli abitacoli del Gulfstream G650 e del Sikorsky S-76, invece, troviamo dei sedili personalizzati rivestiti in pelle Beluga e Linen, cuciture con intreccio a canestro ed raffinati dettagli in rame che vanno ad incorniciare le sedute. L’elemento più esclusivo degli interni è forse (anzi, sicuramente) il legno di fiume riciclato di 5.000 anni fa che costituisce l’impiallacciatura artigianale della Bacalar che ha ispirato anche le impiallacciature utilizzate in entrambi i velivoli. Le cabine, inoltre, sono impreziosite da accessori in “bronzo Bacalar” satinato e da un’esclusiva moquette intagliata che assume un disegno di diamante (per evidenziare ancora di più l’esclusività dei due esemplari).
Parlando invece della originale vettura che ha dato inizio a tutto ciò, della scintilla che ha fatto scoppiare l’incendio, scopriamo che (oltre ad essere stata realizzata con la collaborazione dello steso Ricci) si presenta con un’esclusiva (e già citata) vernice esterna Julep, dei cerchi personalizzati da 22 pollici in grigio scuro satinato con facce lucide e riflessi Arctica (i quali vanno a creare un calmo contrasto con l’ecletticità degli esterni), e dei particolari gruppi ottici abbinati alle finiture esterne in bronzo satinato.
Per quanto riguarda gli interni, invece; l’elegante abitacolo è caratterizzato da dei toni contrastanti in colore bianco e nero con accenti in bronzo Bacalar, una doppia impiallacciatura di Riverwood a poro aperto su nero lucido, la pelle Bacalar bronzo che va ad accentuare la forma dei bordi superiori, la linea centrale del volante e il bordo dei poggiatesta, altri dettagli di cucitura nella parte posteriore dei sedili, all’interno dei profili ovali traforati in Beluga, e cuciture incrociate a mano che seguono il corso delle portiere, seguendo la linea stilistica fino alla console centrale del veicolo.