Chiara Nasti adora la moda e non teme le critiche per i soldi spesi per il guardaroba di marca del figlio Thiago. L’influencer partenopea finisce nella bufera, questa volta a causa di un peluche regalato al suo primogenito, firmato da Fendi, dal valore di 620 euro.
Chiara Nasti non bada a spese per il figlio
Dopo aver annunciato di essere in attesa del loro primogenito, Chiara Nasti e Mattia Zaccagni hanno iniziato a progettare il loro futuro insieme, partendo da una romantica proposta di matrimonio. La coppia convive a Roma, dove Mattia gioca in Serie A con la maglietta della Lazio, e sogna di potersi unire in una cerimonia speciale, con tanti invitati e tanta gioia, che Chi ha spoilerato si terrà il prossimo giugno nella Capitale, nella famosa e lussuosa villa Miani.
Nel frattempo, i due neo-genitori hanno occhi solo per il piccolo Thiago, che mese dopo mese dà loro grandi soddisfazioni. Per il bambino, Chiara non bada a spese ed è stata più volte criticata per aver scelto abbigliamento di note maison di moda, piuttosto che scarpine costose da sfoggiare su Instagram, alla faccia di chi fa fatica ad arrivare a fine mese. L’ultimo smacco? Un Peluche di Fendi dal prezzo da capogiro.
Visualizza questo post su Instagram
Potrebbe interessarti Chiara Nasti, pancione in vista e Look griffato super costoso (FOTO)
Chiara Nasti compra un costoso peluche al figlio
Se l’abbigliamento di Thiago Zaccagni può considerarsi di lusso, decisamente più lussuoso di quello della maggior parte degli utenti che commentano al vetriolo contro Chiara Nasti, è nulla paragonato all’ultimo regalo per il primogenito della campana. Si tratta di un peluche particolare, ovvero Fendi Bear Jersey Con Logo che è venduto al prezzo di ben 620 euro.
LEGGI ANCHE >>> Le Sportive più pagate al mondo secondo Forbes. La Classifica
Chiara assicura che a Thiago il peluche piace tantissimo, mentre gli haters si riversano sotto le foto del piccolo di casa per commentare il cattivo gusto della madre, accusandola di voler ostentare alla follia le sue possibilità economiche anche al costo di pubblicizzare prodotti usando il figlioletto neonato.