Una Fiat a due ruote? Sembra impossibile, ma sì, è esistita… Nella nostra storia di motori, perché sì, l’ultimo secolo si deve considerare anche dal punto di vista “motoristico“, è piena zeppa di aziende automobilistiche che si sono interessate sempre di più nella produzione di motociclette. Insomma, conosciamo bene le moto realizzate da Honda o da BMW; ma, soprattutto qui nel nostro (bel) Paese, esistono tanti nomi altisonanti del settore automobilistico che hanno svolto la stessa operazione rimanendo però quasi nell’assoluto anonimato.
Le cause di questi flop, qualcuno più tonante altri certamente con meno risonanza mediatica e culturale, sono stati tanti, o forse troppi. Diciamo che in fin dei conti è sempre difficile riuscire ad entrare a gamba tesa in un settore non di propria competenza e farlo con successo. In fin dei conti si parla sempre di motori, sì; ma dalle quattro alle due ruote cambio moltissimo, e non solo in termini numerici…
Insomma, in poche parole in questo articolo vogliamo parlarvi si una oramai tristemente dimenticata storia italiana; di un progetto ambizioso ed innovativo, soprattutto per il tempo, ma che non è riuscito a divenire realtà e a vedere la luce. Ecco l’unico prototipo mai esistito di Fiat a due ruote…
Ecco la storia dell’unica Fiat a due ruote della Storia…
Il nome è Fiat Moto Major e la sua storia conta oramai ben 75 anni. Ma facciamo un passo indietro… L’azienda torinese figlia della rinomata famiglia Agnelli, come ben sappiamo, fin dalla propria nascita è conosciuta per la produzione di vere auto utilitarie; insomma, quelle vetture dal prezzo accessibile che hanno permesso alla nostra Italia di fare un vero e concreto passo in avanti nel proprio cammino verso uno dei maggiori Paesi industrializzati, ed è così ancora oggi. Tra il progetto di una city-car e un’utilitaria, però, questo mitico marchio automobilistico si è abbandonato anche a qualche disegno certamente più audace e sprezzante. Non parliamo solamente di veicoli sportivi e lussuosi, passati alla storia per i loro design unici e le proprie caratteristiche tecniche; ma intendiamo anche alcuni scambi di amorevole sensi con altri settori del mondo motori. Ah, quando Fiat ancora sapeva osare…
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Ma ritornando sui nostri binari, o per meglio dire sulla nostra corsia, ecco così è più adeguato; la mitica Fabbrica Italiana Automobili Torino, suo nome scritto per intero, si è interessata alla produzione di una due ruote in tempi non sospetti; ovvero quando le motociclette non erano molto considerate, soprattutto se messe a confronto con le auto.
Era il 1938 quando per la prima volta la famiglia Agnelli si interessò, in modo più o meno deciso, nella progettazione di una moto. Il disegno era quello di portare alla vita uno scooter dalle dimensioni ridotte sul quale si aveva l’intenzione di puntarci molto. Ma tutto si rivelò in un insoddisfacente nulla di fatto. Infatti questo disegno non divenne mai realtà, mai stato costruito nemmeno in un prototipo di prova. Si dovrà ancora aspettare per vedere la prima Fiat a due ruote; e sarà un’attesa lunga un decennio, un’attesa disastrosa e rovinata dalla guerra, ma soprattutto un’attesa che mai verrà del tutto gratificata…
Fiat Moto Major, un progetto ambizioso stroncato sul nascere
Con un salto, quindi, passiamo direttamente al 1947. Il panorama italiano in questo preciso anno è molto differente rispetto a quello del decennio passato. Ora tutto è distrutto e si lavora per la ricostruzione del Paese. Ecco il secondo dopo guerra; e qui, in questo specifico scenario post bellico, a causa anche della crisi economica e della povertà dilagante per tutto lo Stivale, si sono ribaltate in un certo senso le gerarchie legate ai motori (e al numero di ruote…). A farla da padrone non sono più le automobili, oramai troppo ingombranti e costose; ma adesso si affacciano per la prima volta sul mondo del mercato in modo serio e aperto le cosiddette motociclette.
Nascono così nuovi nomi destinati a passare letteralmente alla storia come pezzi indimenticabili e mitici; stiamo parlando di Lambretta e Vespa su tutti, e in questo esatto momento ecco che ritorna in Fiat l’interesse per il mondo delle due ruote. Il progetto per il uovo, e si pensava definitivo, assalto alle motociclette fu affidato al progettista italiano Salvatore Maiorca, fin a quel momento “in forza” come designer di aeroplani per la ditta Aeritalia, la quale finita la guerra era entrata a far parte del Gruppo Fiat.
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Si passa così alla realizzazione del primo (e unico anche) prototipo. È il 1948 ora e la moto targata Fiat, la quale ha assunto il nome di Moto Major, viene finalmente presentata al salone di Milano svoltosi proprio quell’anno. Per la prima volta questa tanto attesa motocicletta si mostra al pubblico in tutta la sua bellezza. Infatti, a fare da padrone qui è proprio il design innovativo…
A dominare è una carenatura accuratamente scolpita per tagliare il vento; in questo modo tutte le sporgenze venivano nascoste sotto questa specie di telo, compresi due tubi di scarico di cui solo uno davvero utile. Un corpo monoscocca sotto il quale si nasconde un motore monocilindrico, dotato di raffreddamento forzato tramite ventola posta nella parte posteriore dell’albero motore. Tutto sembrava aspirare per il meglio. Anche i test effettuati su questo unico prototipo non fecero altro che far alzare sempre di più le aspettative; ma alla fine nulla di tutto ciò divenne realtà…
Il progetto, infatti, venne accantonato nel dimenticatoio; le cause di ciò furono soprattutto di natura economica. E a noi oggi non ci resta altro da fare che ammirare questo meraviglioso unicum e immaginare cosa sarebbe potuto diventare…