Quando parliamo di Milano ci immaginiamo sempre una città dove le luci non si spengono mai quella fatta di moda, una delle città più urbane d’Italia, il capoluogo lombardo è la città raffinata ed elegante con uno spirito innovativo, eppure quella stessa città ha un qualcosa di magico che è nascosto e che vale la pena di essere scoperto. Allontanarsi dalla Milano della Fashion Week non è poi così difficile, basta cercare dietro al portone di un palazzo nobiliare, nelle vie più defilate, appena fuori dal centro. Scopriamo insieme la Milano più nascosta quella che in silenzio ci stupisce e ci fa respirare un’atmosfera davvero magica…
Villa Necchi Campiglio: una casa museo al centro di Milano
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Siamo poco lontano dal centro, a due passi dalla fermata della metro Palestro, qui circondata da un silenzioso giardino si trova una casa, che casa museo, dove si respira un’atmosfera colta e intatta nel tempo. Villa Necchi Campiglio è una villa che risale al periodo tra le due guerre e che è stata progettata dall’architetto Piero Portaluppi, su incarico della famiglia Necchi Campiglio, membri della ricca ed elegante borghesia industriale della Milano anni Trenta. Tutti gli spazi interni ed esterni corrispondo ad una visione di una casa di persone operose, ma che allo stesso tempo avevano voglia di godersi la vita sociale e accogliere amici nella loro residenza. L’eleganza della tradizione si unisce all’innovazione dando vita ad una delle prime abitazioni dove il comfort e le opere d’arte convivono con uno stile davvero inedito e meraviglioso. Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, mentre il primo piano era riservato alle camere private della famiglia. Oggi questo posto è così speciale perché riesce appunto a mettere insieme le due essenze di Milano tirandone fuori tutta la vera meraviglia.
Villa Invernizzi: lo spettacolo con i fenicotteri rosa
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Girate l’angolo di Via Serbelloni, vi trovate in Africa e eppure siete a Milano! Siete a Villa Invernizzi una meravigliosa residenza che si trova tra corso Venezia e via Cappuccini, la residenza del signor Invernizzi, quello dei deliziosi formaggini che oggi è diventata una fondazione dove vivono dei meravigliosi fenicotteri rosa provenienti dal Cile e dell’Africa. Essi sono arrivati per merito proprio del Cavalier Romeo Invernizzi, un grandissimo amante della natura e degli animali. Questi animali sono molto longevi alcuni raggiungono i 25 anni di età e ancora oggi si possono vedere, come faceva il cavaliere mentre lavorava dalla finestra del suo ufficio. Oggi non è possibile entrare da Villa Invernizzi, ma è possibile godere dello spettacolo dalle grate del cancello e sarà comunque suggestivo vedere questo gruppo di affascinanti animali rosa che si muovono in gruppo con il fare un pò timido.
Casa 770: la casa del rabbino
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A via Carlo Poerio, si trova un altro tesoro nascosto fatto di fascino e mistero conosciuta anche come casa del Rabbino. Qui Milano diventa un pò l’Olanda come questa casa con le linee architettoniche che richiamano le abitazioni di questo paese. Una caratteristica unica e particolare che rapisce l’attenzione di tutti proprio perché al di fuori di ogni tradizione meneghina se non italiana. L’abitazione è una delle riproduzioni della “casa 770” un edificio dell’Eastern Parkway di Brooklyn in America e fu la casa del rabbino Yoseph Yitzchok Schneerson acquistata dalla dinastia di ebrei ortodossi dei Lubavitcher per fornire alloggio al religioso in fuga dalle persecuzioni naziste. Oggi questa casa è un importante centro di eventi, nonché luogo di aggregazione e punto di riferimento cultura della città, dove si possono addirittura fare assaggi della cucina ebraica.
Palazzo Acerbi: la Ca’ del Diàul a Milano
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Il nome che i Milanesi hanno dato a questo palazzo racconta tutta la sua essenza: la casa del diavolo. Questo è un palazzo misterioso fatto di leggenda e fascino. Esso nel’600 rappresentava il centro della vita mondana dell’aristocrazia, luogo preferito dall’alta nobiltà cittadina e il marchese Ludovico Acerbi che lo fece restaurare in stile barocco lombardo. Il marchese Acerbi abitò qui proprio durante gli anni in cui la peste colpì Milano e nonostante i tantissimi morti, gli abitanti dello stabile sopravvissero a qualsiasi epidemia e noncuranti di tutto e tutti continuavano a fare feste e a passeggiare in carrozza. Proprio questo portò alla luce la diceria che in corso di Porta Romana 3 fosse di casa il Diavolo. Nel 1848 la storia si intrecciò alla leggenda in quanto esso resistette anche ad un bombardamento austriaco di cui ne porta ancora i resti: all’esterno infatti è visibile una palla di cannone infissa nella facciata.
La Vigna di Leonardo: un giardino capolavoro dell’artista all’interno di una villa magnifica
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All’interno della Casa degli Atellani si trova una storia dimenticata del grande artista Leonardo da Vinci e questa non è la storia di un quadro o una scultura quanto piuttosto la storia di una vigna. La vigna fu regalata da Ludovico il Moro a Leonardo e intorno ad essa scorrono leggende che coinvolgono il genio, le sue opere, i suoi seguaci. Quando Ludovico assegna a Leonardo l’incarico di dipingere l’Ultima Cena concede all’artista la proprietà di una vigna di circa 16 pertiche, che fu impiantata e coltivata nei campi in fondo al giardino della Casa degli Atellani. Leonardo anche quando lascia Milano, ma non smette mai di occuparsi della sua vigna, oggi meraviglioso gioiello, tanto da citarla anche nel suo testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte al suo allievo prediletto Salaì.