Una delle stagioni più gettonate per questa bella stagione è l‘Umbria, il polmone verde dell’Italia, il centro della nostra penisola, una stagione fatta di piccoli borghi di una natura rigogliosa, di tradizioni che riesce a trasmettere una sensazione di profonda serenità a chi la visita. L’Umbria è la regione ideale per chi vuole fuggire dal caos cittadino, per chi vuole assaporare il gusto autentico della bella stagione. Piccoli centri nascosti tra il verde possono diventare il vostro posto per un soggiorno davvero piacevole e dovete sapere che non dovete fermarvi ai più noti perché L’Umbria ha delle meraviglie nascoste in grado di stupirvi e trasmettervi una bellissima energia. Ecco il nostro tour tra i borghi meno noti dell’Umbria dove cogliere tutta l’essenza di questo splendido territorio…
Rasiglia: un borgo dal fascino magnetico dove la vita è scandita dall’acqua
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Rasiglia non è un borgo vero e proprio, ma una piccola frazione del comune di Foligno che si trova in montagna. Questo piccolo centro è un delizioso borgo medievale costruito in forma di anfiteatro ed è diventata famosa per le sue cascate che passano nel paese. Passeggiando per i suggestivi vicoli del centro è impossibile non rimanere incantati dai corsi d’acqua che lo attraversano. Queste piccole cascate sono alimentate dalla sorgente di Capovena che si trova ai piedi di un Palazzo dei Trinci signori nel 1300 di Foligno. Le origini di Rasiglia possono essere fatte risalire già al XII secolo come borgo difensivo dei Trinci. Qui si trova una bellissima rocca, la Rocca di Rasiglia che in origine occupava tutta la sommità del colle. Bellissimo è un il molino, la gualchiera e alcune case nel borgo erano di proprietà dei Trinci che, sfruttando la preziosa presenza dell’acqua. L’acqua è l’elemento che scandisce la vita in questo borgo. Se decidete di andare a Rasiglia non potete perdervi una passeggiata nei dintorni nei pressi delle Cascate del Menotre e delle Grotte dell’Abbadessa, dove di trovano tante forme di biodiversità e godere di suggestive formazioni di stalattiti e stalagmiti.
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Montefalco: il borgo del Sagrantino
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Per gli amanti del vino la meta imperdibile è Montefalco! Questo borgo immerso nella campagna umbra tra uliveti e vigneti è la culla del Sagrantino di Montefalco DOCG e soprattutto a settembre e in primavera richiama tanti turisti che approfittano per fare un giro per cantine. Questo boro che si trova nella parte centro orientale della regione tra le valli del Clitunno ed ha una bellissima posizione e vista panoramica tanto da essere definito “Ringhiera dell’Umbria“. Da non perdere assolutamente è la Piazza del Comune, di forma quasi circolare, dove si affacciano gli edifici più importanti: il Palazzo Comunale, il Teatro Comunale e l’Oratorio di S. Maria de Platea. Oltre a vedere le bellissime testimonianze medievali presenti nel centro storico qui potete seguire come dicevamo “La strada del Sagrantino” che si snoda lungo cinque borghi che risplendono di arte, sapori e profumi unici: Montefalco, Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, e Castel Ritaldi.
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Bevagna: il borgo sospeso nel tempo
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Se volete fare un tuffo nel Medioevo scegliete Bevagna e in un attimo vi sentirete immersi in un’atmosfera magica. Situata nel cuore dell’Umbria, Bevagna è collocata in una fertile pianura ricca di acque e coltivata a grano, viti ed olivi. Questo centro è talmente bello da far parte dei “I Borghi più Belli d’Italia“. Fare una passeggiata nel suo centro storico è davvero una suggestiva esperienza: piazze e vicoli, chiese e palazzi, porte, mura e campanili, sono la testimonianza immutata di un tempo in cui la località aveva un ‘importanza strategica da un punto di vista commerciale ed era un fervido centro cultura raccontato anche da Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, Virgilio, Giovenale e tanti altri fino ai viaggiatori del Grand Tour e al Carducci. Bevagna è un museo a cielo aperto, un set cinematografico e un posto dove assaporare i gusti autentici umbri.
Città della Pieve: un labirinto di vicoli
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Spostandoci in Val di Chiana troviamo questo meraviglioso centro costruito in laterizio, il cotto locale fatto a mano, dal caratteristico colore che varia dal rosa chiaro ad una tonalità più scura e che ancora oggi viene prodotto nel rispetto della tradizione. La sua impronta medievale risale al 1250 ed ha una forma di aquila. Per vivere la magia di questo borgo è necessario non avere una meta, ma perdersi tra i suoi vicoli che diventano un invitante labirinto di angoli suggestivi e di spazi emozionanti. Bellissimo e romantico è il Vicolo Baciadonne ritenuto uno dei vicoli più stretti d’Italia, sorta probabilmente per separare dei confinanti in lite tra loro, oggi è il vicolo degli innamorati. Percorrere questa piccola via vi accompagnerà ad una splendida veduta sulla Chiana Romana e il Monte Cetona.
Amelia: il borgo dove più stili convivono in armonia
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Un borgo che vale la pena di visitare è Amelia, un delizioso centro con mura poligonali di epoca romana, dove però stili diversi coesistono in armonia. Il primo insediamento risale in epoca pre romana e ancora oggi il centro è raccolto in una cinta muraria con 6 porte, di cui 4 tuttora utilizzate: porta Romana, accesso principale alla città, , porta Leone IV, porta Posterola e porta della Valle. Tra le cose da vedere ci sono la Cattedrale, il Monastero di San Magno e la Chiesa di San Francesco. Bellissime le testimonianze del periodo rinascimentale, quando la città visse un grande momento di gloria per la presenza di nobili famiglie. Amelia, va detto, infine, che va scelta da chi ama il trekking perché sono presenti tanti itinerari alcuni dei quali passano anche per il centro della località.