Una magia dell’automobilismo, ecco il retrofit elettrico… La febbre delle emissioni zero, se così possiamo definire questa famigerata transizione ecologica dell’intero settore dell’automotive, ha scatenato ben due reazioni differenti tra gli automobilisti e le stesse case produttrici. Da una parte si trova la paura di non riuscire a mettersi alla pari con i tempi che corrono, e corrono veloce; rischiando, sia per quanto riguarda i privati che per i brand, di essere tagliati fuori dalla corsa al 2035 (o qualsiasi altro anno che sarà). Dall’altra parte, invece, troviamo una reazione completamente opposta. Innovazione e impegno in una rivoluzione che, anche se non condivisa, viene oramai accettata. Ma non stiamo parlando solamente di nuovi modelli di automobili o progetti innovativi.
Tra le novità dell’elettrico, infatti, troviamo anche una speciale operazione che riesce a trasformare come per magia le vecchie, obsolete e inquinanti vetture termiche in delle meravigliose ed ecologiche auto full electric. Stiamo parlando del cosiddetto retrofit elettrico; scopriamo di cosa si tratta esattamente e in cosa consiste il bonus statale legato a esso.
Una soluzione per il futuro: ecco il Retrofit elettrico, una magia dell’automobilismo!
Ma prima di pensare al bonus, argomento principale forse di questo articolo, o perlomeno quello necessario per i motorizzati e tutti voi lettori interessati alla faccenda in questione; sembra necessario spigare con parole semplici e allo stesso tempo esaustive di cosa si tratta questo innovativo retrofit elettrico. Stiamo parlando di quella che è a tutti gli effetti una conversione di un veicolo tradizionale che in questo modo diventa green.
Conosciuta anche come “riqualificazione elettrica“, questa procedura mette sul piatto una lavorazione tecnica certamente non indifferente. Si parla, infatti, di un lunga e complessa procedura, dovuta essenzialmente alle radicali differenza tra le due tipologie di motorizzazione presenti. A questo proposito, un motore endotermico di norma è formato da una media di 300 pezzi; mentre un propulsore elettrico invece conta circa una trentina di parti. inoltre quest’ultimo non necessita di frizione e cambio, per cui escono di scena anche altri due componenti soggetti ad usura.
E usura è una parola molto importante quando si parla di retrofit. Infatti l’obiettivo di questa transizione, oltre a rendere una eventuale vettura quanto più moderna e in regola con la transizione verde, è anche quello di garantire al mezzo una vita più lunga e meno problematica. Con il cambio di motore si va a ridurre anche la normale manutenzione della quattro ruote, garantendo anche in seguito un risparmio sui costi di gestione.
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Molti sono i progetti di retrofit messi in opera dalle stesse case produttrici. Pensiamo per esempio alla meravigliosa Jaguar E-Type Zero che ha messo su strada un design senza tempo dotato di motore a zero emissioni e di un interno nuovo e soprattutto tecnologico. Oppure alla Bentley S2, ultimo grande progetto in termini cronologici, che ci ha fornito delle vere vibes old style. Ma i progetti in questione di certo non si fermano a modelli esclusivi e lussuosi. Infatti molte sono state le Fiat 500 originali trasformate in vetture elettriche, così come le indimenticabili Fiat 126 e tante altre superutilitarie del passato.
Il retrofit, però, non si ferma neanche alle auto vintage. Esso può essere espanso anche alle più recenti automobili elettriche; e se siete interessati a questa transizione green da apportare alle vostre vetture allora non vi resta far altro che interessarvi al bonus statale realizzato proprio per agevolare e per promuovere tale operazione.
Incentivo statale: cosa, chi e come. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bonus…
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Parlato di cos’è a tutti gli effetti il retrofit elettrico, passiamo alla questione bonus. Insomma, dal 15 febbraio scorso è online la cosiddetta “piattaforma retrofit”, la quale dà accesso all’incentivo per convertire i motori termici in quelli completamente elettrici appunto. In poche parole, secondo la definizione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), si tratta di un contributo pari al 60% del costo per la riqualificazione di auto, moto e furgoni fino a 3,5 tonnellate, con un tetto massimo di 3.500 euro.
A tutto ciò poi è possibile aggiungere anche un ulteriore 60% per le spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico (Pra), all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione. Ecco allora com’è possibile fare domanda per accedere a bonus in questione e quali sono i requisiti per risultare idonei.
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Per poter accedere, dunque, a questo bonus statale, come è ovvio che sia, bisogna rientrare in alcuni specifici parametri. Il primo di tutti, per importanza, risulta essere di stampo temporale; e cioè: questo incentivo, con il decreto interministeriale n. 227 del 19 luglio 2022, è rivolto solamente a coloro che hanno ha sostituito il motore termico con uno elettrico tra il 10 novembre 2021 e il 31 dicembre 2022.
Se si risulta idonei a tale prerequisito non resta far altro che dare inizio alla semplice (e digitale) procedura di avviamento. La domanda deve essere redatta nel sito retrofit.consap.it; qui bisognerà poi cliccare sulla voce “Compila l’istanza”, accedere con lo Spid e riempire tutte le voci presenti. E voi siete pronti per trasformare la vostra vettura?