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Luvly 0: la Microcar Elettrica da “montare” a Casa!

Luvly 0: la Microcar Elettrica da “montare” a Casa!
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E se il futuro dell’automobilismo fosse un’auto “fai da te”? Ecco Luvly 0, la microcar da montare a casa!


Luvly 0, ovvero una nuova frontiera per l’avvenire dell’automotive… Ok, abbiamo capito. Il futuro dell’automobilismo oramai è tinto in modo indelebile di verde, anzi di green; ma non è detto che non si possano avanzare delle nuove ed intraprendenti idee atte a migliorare ciò che diverrà mobilità e settore industriale. E se la maggior parte del mondo sembra impegnato nella inutile diatriba “elettrico sì – elettrico no”, ecco che dalla Svezia arriva una proposta alquanto curiosa.

E se l’auto del futuro arrivasse pezzo per pezzo a domicilio come una sorta di abbonamento ad una qualche rivista, e si dovesse montare a casa in modalità “fai da te“? Quasi una follia; eppure il Paese nordico che ha dato i natali a Ingvar Kamprad, il fu fortunatissimo e ricchissimo fondatore di IKEA; diciamo che una proposta del genere c’era da aspettarsela… Qual è il nome di questa proposta? Si chiama Luvly 0, ed è già ordinabile!

L’auto del futuro ce la costruiremo da soli a casa, ecco Luvly 0…

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Ma quale idea cantava, e continua ancora a cantare, Pino D’Angiò in una delle sue hit più apprezzate; e beh, in questo caso non si parla certamente dell’idea di abbordare una ragazza in discoteca e “farne una frittata”. L’idea in questione, infatti, non si canta; ma si guida. Anzi, si costruisce e solamente poi si guida…

Si tratta forse della proposta più innovativa, e senza dubbio particolare, mai avanzata in tutta la storia dell’automobilismo. Qualcosa di mai sentito prima, e che mai nessuno si sarebbe mai sognato di sentire, eppure eccola qui; una produzione fai da te di un veicolo che potrebbe stravolgere completamente quelle che sono le regole produttive attuali (e future) dell’automotive.

Ed è così, dunque, che una piccola azienda del nord Europa inventa una nuova maniera di vendere e di produrre l’automobile. La start up svedese, nata solamente pochi mesi fa, infatti ha ideato una sorta di consegna a domicilio di singoli elementi della vettura in questione. Vettura che verrà poi assemblata in dei centri specializzati.

Insomma, come acquistare un mobile da IKEA; una volta che questo viene consegnato a casa ci si appresta a scartarlo, a leggere le istruzioni di montaggio e poi via con il lavoro manuale. E non è certamente un caso se citiamo IKEA. Infatti il negozio d’arredamenti (e tanto altro) più famoso del mondo e la microcar Luvly 0 hanno in comune il luogo di nascita. Ovvero la Svezia.

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E così Luvly 0 dalla Svezia è destinata ad arrivare nelle case degli automobilisti europei interessati. Infatti, anche se la start up ancora non ha aperto le varie sedi in giro per il Vecchio Continente, ritardo causato anche dall’attesa per l’omologazione stradale del modello 0, attraverso il sito ufficiale dell’azienda è già possibile prenotare il proprio veicolo ad un prezzo di partenza pari a circa 10 mila euro.

Una microcar che promette dei risvolti positivi sia per l’ambiente che per la produzione

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Luvly 0 si presenta agli occhi del pubblico europeo come una microcar a tutti gli effetti; un prototipo pronto a dichiarare guerra ai vari modelli che hanno letteralmente ravvivato questo segmento automobilistico portandolo ad essere un mercato molto ambito; tra Citroën Ami, Opel Rocks e l’arrivo imminente di Fiat Topolino, ecco un nuovo mini protagonista a quattro ruote.

Micro per le dimensioni che in numeri si traducono in una lunghezza di 2,7 metri, una larghezza di 1,53 metri e un’altezza pari a 1,44 metri. Ma nonostante queste misure risicatissime, questa vettura svedese riesce comunque ad offrire un buon bagagliaio da 267 litri.

Piccola e leggera; il peso a vuoto risulta essere di appena 380 kg, una leggerezza dovuta soprattutto alla struttura esigua (ma comunque super sicura) dell’auto. Per quanto riguarda le prestazioni, Luvly 0 è capace di raggiungere i 90 km/h di velocità massima grazie alla sua motorizzazione Full Electric dotata di una batteria da 6,4 kWh divisa in due moduli rimovibili, ciascuno da 15 kg. L’autonomia, invece, si aggira intorno ai 100 km.

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Una progettazione “fai da te” dunque, ma quali sono i risvolti di tale scelta? Questa proposta di Luvly, oltre ovviamente a recare sempre meno lavoro e peso alle fabbriche smistate per tutto l’Europa, in questi ultimi mesi travolte da un periodo molto complicato, nasconde dei motivi prettamente logistici.

Infatti la giovane start up ha stimato che in un classico container per il trasporto navale possono essere stoccati i pezzi e le componenti per 250 esemplari; utilizzando lo stesso container, invece, nel caso le auto fossero già assemblate ci sarebbe spazio solamente per 20 modelli.

Una scelta di spazio, di economia, ma anche di design. L’assemblaggio “autonomo” di queste microcar, infatti, permette di donare al veicolo un’estetica semplicemente unica e completamente differente rispetto agli altri modelli. Una vettura che assomiglia in tutto e per tutto ad un mobile IKEA, dove a prevalere è il minimalismo.