In queste strutture alberghiere non aspettatevi di trovare delle camere da re e da regina, suites da pascià e comfort esclusivi; si tratta pur sempre degli hotel più piccoli del pianeta. Dimentichiamoci dunque la classica immagine del grande resort di inizio ‘900, uno di quelli che costeggiano le vie più importanti delle nostre città oppure di quelli che dominano nelle mete turistiche più ambite. E dimentichiamoci anche quelle moderne opere architettoniche contraddistinte da un design futuristico e da camere enormi riservate per gli ospiti. Qui sono presenti solamente dei piccolissimi capsule hotel, piccolissimi eppure sempre esclusivi!
I più piccoli hotel del mondo sono pur sempre esclusivi
Alberghi di lusso con cinque stelle sotto l’insegna e capaci di offrire ai propri clienti delle suites deluxe super confortevoli e dotate di ogni comfort. Insomma, in poche parole il sogno di ogni viaggiatore alla ricerca di un posto dove poter passare una o più notti. E in fin dei conti questi hotel negli anni sono entrati in qualche modo nell’immaginario comune come uno dei simboli più grandi del luxury.
Entrare all’interno di una di queste strutture è come varcare il confine di un altro mondo. All’interno di esse tutto cambia, il tempo scorre diversamente da come scorre all’esterno, gli odori sono differenti, gli umori di chi ti sta intorno cambiano in meglio ed è possibile godere di una qualità della vita riservata a dei pascià; anche se tutto dipende dalla tipologia di camera prenotata. Eppure non è sempre così.
Non vogliamo certamente cominciare a cancellare le suddette stelline, ma abbiamo intenzione di cambiare ottica rispetto alla classica visione con la quale si pensa agli alberghi. Un hotel dunque può essere di lusso anche se non ha suites imperiali da offrire ai propri clienti? Forse no, ma di sicuro può essere allo stesso tempo esclusivo, super esclusivo.
Sono una prova gli hotel più piccoli del mondo. Si tratta di strutture caratterizzate da una serie di camere ristrettissime nelle quali nella maggior parte delle volte è possibile solamente dormire. Un letto, singolo per di più, come un’intera camera d’albergo. Potrebbe suonare come una sorta di incubo claustrofobico, e invece…
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Si tratta di una tendenza, se tale possiamo definirla, che prende spunto dai capsule hotel asiatici. Delle strutture in cui le camere prendono la forma di una sorta di alveare che si propaga per tutte le pareti sia per verticale che per orizzontale. E da buon alveare che si rispetti, anche qui sono presenti delle piccole celle, un termine poco gradevole da utilizzare in questo caso, in cui è presente esclusivamente un piccolo letto dove passare la notte.
Rapidamente questi hotel hanno scavalcato i confini del grande continente asiatico e hanno cominciato a diffondersi in tutto il mondo. Banale sottolineare come la globalizzazione anche in questo caso ha portato numerose modifiche all’immagine classica dell’albergo capsule. In fin dei conti Paese che vai, usanza che trovi; e anche se l’usanza viene da un altro Paese questa viene modificata a propria indiscrezione.
Dunque si è via via abbandonata la classica struttura ad alveare e adesso si prediligono design più moderni, particolari ed esteticamente più gradevoli. Ed è così che anche gli hotel più piccoli del mondo si sono trasformati in strutture super esclusive, e queste sono le più caratteristiche del pianeta.
Ad Osaka è presente il tradizionale capsule hotel
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Aperto nel lontano 1979, il Capsule Inn di Osaka si rivela essere il primo micro hotel della storia, nonché l’esempio più lampante (e importante) della tradizione asiatica riguardo a questa tipologia di struttura. Progettato da Kisho Kurokawa, lo stesso architetto della Nakagin Capsule Tower, inizialmente il pernottamento era riservato agli uomini d’affari in viaggio. Attualmente però, nonostante la clientela sia mista, questo albergo nipponico è disponibile solamente per degli ospiti di sesso maschile, e presenta una lunga serie di restrizioni.
In Colombia è possibile dormire in tubi di cemento nel mezzo del deserto del Tatacoa
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Nel deserto del Tatacoa, sulle rive del fiume Magdalena, in Colombia è possibile sperimentare una nuova versione del classico campeggio. Ci troviamo al TuboHotel La Tatacoa di Villavieja. Le camere si trovano all’interno di tubi di cemento e sono dotate di una finestra, tende oscuranti e un letto queen size. Nel campeggio è presente anche una piscina comunitaria, un padiglione bar/ristorante e dei bagni in comune.
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Tubi anche in Germania, ecco le camere del Das Parkhotel
E una simile struttura è presente anche in Europa. Siamo in Germania dove troviamo il Das Parkhotel. In questo caso l’hotel è composto da vari tubi di cemento disposti in un parco, a dire il vero in tre parchi differenti (uno in Austria), e separati l’uno dall’altro che offrono un letto full-size, e uno spazio per riporre gli oggetti, corrente elettrica e coperte di lana. Si tratta di tubi fognari riutilizzati a mo’ di camere d’albergo che donano l’idea di un’architettura brutalista.
Una moda che è arrivata anche in Canada, ecco il Panda Pod Hotel
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Torniamo nel continente americano, e per l’occasione spostiamoci a nord. Così in Canada troviamo il Panda Pod Hotel, un capsule hotel, il primo del Paese, che si avvicina molto all’idea originale delle strutture nipponiche, e che nasce dall’idea che si possa vivere bene anche in assenza di tutti quei lussi offerti da un tradizionale resort. Le piccole camere (di dimensioni 1x1x2 mt) offrono un arredamento ergonomico e ben studiato, inoltre gli ospiti hanno a disposizione bagni e docce separati e i servizi alberghieri tradizionali, come articoli da toeletta e pantofole, asciugamani, asciugacapelli e stazioni di ricarica.