La profumeria artistica sta conquistando sempre di più anche le nuove generazioni. Un profumo non è più qualcosa solo da vaporizzare, ma è una firma importante. E’ quello che racconta il nostro umore, le nostre emozioni, che ci rende unici, glamour e fuori dalla massa. Scegliere un profumo è un pò come scegliere l’abito migliore, è come la prima stretta di mano quando si incontra una persona, o il primo sguardo che si incrocia. Il mondo dei profumi è un universo molto affascinante perché dietro nasconde creatività, arte, cultura, sogni e ricordi. Dare forma a tutto questo attraverso delle note olfattive è come comporre un pezzo musicale o dipingere un quadro. Ma chi c’è dietro e cosa si nasconde dentro ad un profumo? Abbiamo voluto chiederlo a Luca Gritti, direttore creativo e founder della Maison Gritti Venetia…
Chi è Luca Gritti e la sua maison Gritti Venetia
Luca Gritti rappresenta nel mondo della profumeria di nicchia italiana un punto di riferimento importante. Direttore creativo e founder della maison Gritti Venetia, Luca Gritti è un profumiere autodidatta che prende la sua passione dall’antica e nobile tradizione familiare che affonda le sue radici nella Venezia del XVI secolo. Come le migliori aziende made in Italy che si sono imposte anche all’estero, l’idea di portare avanti una tradizione di generazione in generazione ha permesso a Luca Gritti di conquistare un posto speciale nell’alta profumeria. Abbiamo voluto farcelo raccontare dallo stesso Luca Gritti questo progetto, con una bellissima chiacchierata.
Da cosa nasce il suo amore per le fragranze?
La storia della mia famiglia – i Gritti non erano solo politici, ma anche mercanti di spezie – mi permette di dire quindi, che il profumo ce l’ho nel sangue, e questa è la parte poetica. In realtà, il mondo delle fragranze mi incuriosiva da sempre, ma la vera passione è nata con l’arrivo nell’azienda di famiglia. Mi affascina il dinamismo della produzione e la ricerca delle materie prime.
A cosa si ispira per creare una fragranza?
Spesso trovo l’ispirazione nella vita quotidiana e nei viaggi, ma anche nella storia della mia famiglia, come è successo con Florian, l’ultimo lancio della collezione Privé. La fragranza è omonima del rubino burmese che i Gritti possiedono da oltre tre secoli ed è un profumo con base di oud di Laos, molto denso e oscuro, e una punta di rosa di Taif che gli dona forma e sensualità. Un altro esempio è Oud Masira, il mio omaggio all’isola di Masira di fronte a Oman, un posto meraviglioso dove ogni tanto volo per catturare le onde più alte.
Quale è il profumo a cui è più legato e perché?
Sarò onesto: fino a poco tempo fa non c’era un solo profumo a cui ero particolarmente legato. Con il lancio di GLEAM, il progetto delle mie figlie Ludovica e Matilde, le cose sono cambiate, e in risposta alla domanda, posso nominare Kensington: un oud insolito, fresco e frizzante, che prende il nome dal quartiere di Londra dove abitano le ragazze. Una dedica speciale.
La nota olfattiva che lo rappresenta di più?
Mi diverto sperimentando. Qualche anno fa ero affascinato dal frutto della passione, mi piaceva questo mix di freschezza e acidità, e l’ho trasportato in Fenice, uno dei bestseller della linea Privé; ultimamente mi dedico alla ricerca dell’oud e degli accordi tropicali. Da lì nascono Siracusa, mandorla cremosa ispirata dalla Sicilia, e alcune delle novità dell’anno prossimo.
Per un incontro romantico, quale delle sue fragranze consiglierebbe a una donna?
Partirei dalla personalità della donna: il profumo migliore è quello che ti fa sognare, e può essere sia una rosa fruttata o un cuoio forte e tagliente. Per le occasioni romantiche, trovo più adatte le fragranze della White Collection: Gossip Night, Chantilly o Tutù.
E per un appuntamento importante di lavoro?
Sicuramente qualcosa di più forte e imponente, come Puro o Florian, le fragranze che annunciano la presenza di chi le porta e che rimangono nell’aria dopo la fine dell’incontro.