Il trono di Ferrari starebbe barcollando, o perlomeno rischia di barcollare. Alla base di questo terremoto ci sarebbero delle nuove (e futuristiche) supercar cinesi che sembrano puntare molto in alto. Ci troviamo di fronte alla nuova frontiera dell’automotive? A quanto pare potrebbe essere proprio così. La rinnovata proposta automobilistica cinese, infatti, adesso, dopo aver presentato berline, Suv e city car di nuova fattura (e tutte elettriche), comincia a martellare, e forte, anche nel segmento delle sportive. Lusso e alte prestazioni nella gamma delle innovative supercar di Xi Jinping che adesso sembrerebbero minacciare Ferrari e company sul mercato; e si sa, il mercato cinese è immenso, o forse addirittura infinito. Forse stiamo per assistere ad un ribaltamento totale delle egemonie tra le quattro ruote. La virata verso il green, infatti, sembrerebbe aver fornito all’automobilismo “rosso” nuova linfa vitale; uno scenario piuttosto scontato, e sul quale molti esperti avevano già espresso i propri seri dubbi. E adesso? La posizione del Cavallino, per buona pace di tutti i ferraristi (e degli italiani), appare comunque solida; ma nel prossimo futuro tutto potrebbe succedere, e queste supercar cinesi ora fanno paura, ecco perché…
La minaccia delle supercar cinesi, Ferrari e company tremano…
La paura oramai è di vecchia data. Ai primi squilli del green, alcun esperti avevano già urlato alla minaccia cinese, e soprattutto alle sue (severe) conseguenze. Per il momento l’automotive della grande Repubblica Popolare si è “limitato” a dei grandi annunci, e a dei progetti per l’occidente che, in fin dei conti, non è che abbiano poi stuzzicato più di tanto gli automobilisti di questa parte del mondo. Comunque sia, sono presenti alcuni modelli interessanti. Si tratta soprattutto di berline e di crossover, ma in generale è possibile intuire le ambizioni dei cinesi.
La produzione automobilistica rossa è cambiata, radicalmente cambiata. Basta con le auto brutte, veramente brutte, cheap e sembrano quasi dei giocattolini di seconda mano. La Cina, infatti, sembrerebbe aver seguito l’esempio della Corea del Sud e del Giappone. Vetture moderne, tecnologiche e caratterizzate da un design innovativo e a dir poco stuzzicante, anche per gli occidentali (europei e statunitensi). Inoltre, riprendendo quanto sottolineato in precedenza, ovvero che ” il mercato cinese è immenso, o forse addirittura infinito”, bisogna anche tenere conto di tutti gli sviluppi del momento. E dunque anche del fatto che nel 2023 la guerra delle elettriche l’ha vinta proprio la Cina con il colosso BYD che ha venduto oltre 3 milioni di veicoli in questo ultimo anno; battendo, anzi stracciando, Tesla, che è rimasta impantanata su alcune faccende pruriginose, tra scioperi e varie diatribe (Cybertruck incluso).
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Ma cosa c’centra Ferrari in tutto ciò? Beh, ora che i cinesi hanno incominciato a dar vita anche ad una “classe” di supercar, supercar elettriche si capisce, Ferrari, e tutti gli altri brand affini (Lamborghini, Maserati, Pagani ecc ecc, tanto per citare solamente i nomi italiani) adesso potrebbero rischiare molto nella competizione con le cinesi. Soprattutto, e ci ritorniamo ancora una volta, tenendo conto dell’immensità del mercato asiatico; e non solo visto che alcuni modelli hanno già cominciato ad uscire dai confini della Cina dando vita ad una (isperata) invasione in occidente.
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Ma quali sono queste supercar cinesi?
Sono sette, sono veloci e sembrano delle supercar vere, serie, ed è proprio questo che adesso fa paura. La Cina ha cominciato a prendersi sul serio anche per quanto riguarda le quattro ruote? Comunque sia, le supercar cinesi che vi stiamo per elencare non rappresentano strettamente delle novità. Non sono auto appena presentate o in procinto di debuttare, anche se alcune devono ancora muovere i primi passi sul mercato; tant’è che qui sulle pagine dedicate ai motori di lusso di My Luxury ve ne avevamo già parlato di alcune di queste, per esempio la Yangwang U9 e la SSC SC-01. Ora, però, è arrivato il momento di scoprire tutti i segreti di queste automobili sportive (ed elettriche).
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Cominciamo con il modello più celebre. Nata in grembo al Gruppo BYD, la Yangwang U9 ha già fatto parlare di sé anche qui in Italia. Si tratta di un’auto EV dotata addirittura di quattro propulsori che riescono a offrire una spaventosa potenza totale pari a 1.098 Cv. Anche l’autonomia (quella dichiarata) fa paura, soprattutto se comparata con le altre, si parla infatti di addirittura 700 km nel ciclo cinese Cltc, mentre la velocità di picco arriva fino a 300 km/h. Il prezzo? Costerà 1 milione di yuan (ovvero 130 mila euro).
Poi c’è la DragonFly K50, progettata e prodotta dal produttore cinese Qiantu Motor e venduta (per il momento) negli Usa, dove viene realizzata dalla californiana Mullen Automotive. Due motori a zero emissioni e trazione integrale, la possibilità di sviluppare 380 Cv o 600 Cv a seconda della versione selezionata, e un’autonomia fino a 800 km. I prezzi in America partono da 124.999 dollari.
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GAC Aion Hyper SSR, ovvero la prima vettura sportiva (anzi supercar) del brand cinese. Le sue caratteristiche? 1.241 Cv di potenza, 500 km di autonomia (ciclo cinese Cltc), uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 1,9 secondi, e una velocità massima di 271 km/h. Il prezzo in questo caso ammonta a 1,7 milioni di yuan (240.000 euro).
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La Zeekr 001 Fr è invece prodotta dal Gruppo Geely, altro colosso dell’EV; e anche in questo caso si tratta della sua prima supercar. Anche qui quattro motori elettrici capaci di garantire una potenza massima pari a 1.265 Cv, e poi 270 km/h di velocità massima e un’autonomia di 700 km. Il prezzo si aggira intorno al milione di yuan (circa 130 mila euro).
E poi c’è ancora l’HiPhi A., una supercar da 1.305 Cv, che arriverà a fine anno; e di cui si conosce ben poco al momento. La SSC SC-01, modello low cost che costa, con il cambio yuan-euro poco meno di 39.000 euro e infine la più “europea” delle sette.
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MG Cyberster della storica casa britannica ora diventata cinese. La supercar in questione offre 536 Cv di potenza massima, 580 km di autonomia (nel ciclo cinese Cltc), e uno scatto 0-100 in soli 3,2 secondi.