La Pasqua come il Natale sono dei momenti dell’anno in cui le tradizioni si fanno ancora più forti, viene fuori tutto il lato più folkloristico di un paese, di una comunità, di un luogo. Le feste religiose sono quei momenti in cui le tradizioni popolari diventano degli spettacoli culturali e antropologici che interpretano a loro modo il rito cristiano. Sebbene molte tradizioni sono comuni in tutto il Paese, dall’uovo alla colomba, ce ne sono altre che sono proprio caratteristiche di una zona, questo vale anche per i rituali. Tra i momenti e le tradizioni più cariche di emozioni sicuramente il più diffuso è quello della Via Crucis e ce ne sono alcuni davvero spettacolari che si possono vivere solo in alcune zone o addirittura in alcuni piccoli borghi. Le tradizioni di Pasqua in realtà sono legate a momenti distinti e si snodano per tutta la settimana santa e ogni giorno dalla Domenica delle Palme c’è sempre qualcosa da raccontare. Parlando proprio di riti pasquali non si può, per esempio, pensare ad Alghero, la città sarda che si distingue per le tradizioni pasquali davvero suggestive…
Alghero: tra mare, storia e tradizioni
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Quando si parla di Alghero la prima cosa a cui si pensa sono le vacanze estive, i lunghi bagni al mare, eppure c’è molto oltre ad Alghero, c’è un fascino irresistibile che vive tutto l’anno grazie proprio alla sua grandezza storica e cultura. In questa bellissima città sarda sono subito i Bastioni a dare il benvenuto e a ricordare che Alghero è una città fortificata. Alghero è la città dal panorama naturale molto vario, è quella che dal promontorio di Capo Caccia regala uno spettacolo meraviglioso, è la città del corallo rosso così simbolico che è anche sullo stemma della città. Alghero è la città della Necropoli ipogenica di Anghelu Ruju, un sito prezioso di epoca prenuragica immerso nei vigneti. Alghero, insomma, è un racconto di storia e arte che si snoda nel suo centro storico con i monumenti, le chiese della città antica, le torri e i signorili palazzi. I tutta questa storia ci sono altrettante tradizioni che non si perdono con gli anni. Tra quelle più intense e spettacolari ci sono quelle di Pasqua.
La Settimana Santa ad Alghero: 7 giorni di tradizioni, riti e spiritualità
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La settimana che precede la Pasqua per Alghero è un momento molto importante, in cui la città si trasforma e diventa il palcoscenico perfetto per rivivere i momenti della settimana santa attraverso dei riti molto particolari, è il luogo perfetto per rivivere le tradizioni più sentite della Sardegna. E’ conosciuta proprio come La Setmana Santa de l’Alguer e diventa un momento suggestivo che richiama molti turisti e persone dei paesi limitrofi carico di rituali che sono rimasti immutati nel tempo e hanno una forte traccia catalana. Ad Alghero i riti iniziano il Venerdì di Passione, il venerdì che precede la Domenica delle Palme con la Processó de Nostra Senyora de les Set Dolors e si concludono la domenica di Pasqua con la processione della Madonna e del Cristo Risorto l’Encontre. Tutta la città in questi giorni si anima, i vicoli stretti e bui della città si illuminano di fiaccole che sfilano in processioni scandite da preghiere e canti. Uno spettacolo toccante e scenografico tutto da vedere.
I principali riti e tradizioni della Settimana Santa di Alghero
Tra un ritmo lento e silenzioso il racconto della settimana santa ad Alghero si carica di fascino e mistero sin dalle sue origini risalenti al medioevo caratterizzate per l’uso della lingua catalana nei canti e nelle litanie. Tra gli appuntamenti più significativi c’è sicuramente la Processò dels Misteris, una tradizione che porta in giro per la città a spalla le sei statue che rappresentano la Passione di Cristo con il particolare pregio che è il Cristo di Alicante. Questa statua fu consegnata alla città a seguito al naufragio del veliero Santa Maria di Montenero nel 1606, partito da Alicante e diretto a Genova, il Santcristus, di fattura spagnola è divenuto simbolo della tradizione storica e religiosa di Alghero. Il mercoledì la sacralità incontra la magia con il momento della “medecina de l’ull” , l’antica preghiera, che accompagna il rito dell’acqua, dell’olio e del sale, per allontanare il malocchio. Solo la sera del Venerdì Santo, prima che la lunga processione attraversi la città, può essere tramandata. Nel silenzio della preghiera di chi la dona e di chi la riceve. Un altro momento davvero carico di emozione e intensità è il rito del Desclavament in Cattedrale. E’ qui che si vede tutta l’impronta catalana della città, questo momento avviene il Venerdì Santo e racconta la Via Crucis. Durante questo rituale il simulacro del Cristo viene deposto nel feretro dorato ribattezzato “bressol” , la culla, e attraversa il centro storico seguito in processione dai “Jermans Blancs”. I Jermans Blancs, già il loro nome fa sentire come sia forte l’influenza spagnola, sono gli uomini delle confraternite spagnole che sfilano incappucciati in un lungo cammino scuro illuminato dalle sole fiaccole rosse. Il cappuccio a punta, tipica caratteristica degli abiti di fattura spagnola, ha la funzione di coprire il volto del fedele in segno di lutto. Ha solo le fessure per gli occhi perché l’identità della persona deve essere nota solo a Dio. Alghero diventa così il centro del funerale di cristo di tutta la Sardegna e questo viene rappresentato dal fatto che lungo il cammino sono dislocati i cori di vari paesi della Sardegna. Le tradizioni pasquali si chiudono con l’ “Encontre” , l’incontro tra Gesù e la Madonna per celebrare la resurrezione.