La primavera è la stagione dei colori, quella dei profumi e più ci si avvicina all’estate più ci si lascia inebriare da questa magia e quest’atmosfera che sa di bellezza, che arriva nel pieno della sua sorprendente meraviglia. E’ questo il momento di regalarsi delle gite fuori porta, tra i borghi più belli d’Italia dove spettacoli incredibili prendono forma. Sono le fioriture a rendere più colorate e divertenti le nostre gite fuori porta, quelle che danno il giallo e il viola alle colline, il rosso, l’arancio alle ampie valli. Ogni regione ha la sua fioritura e ogni borgo una destinazione perfetta da vivere ed esplorare con la macchina fotografica alla mano. Nel Centro Italia è lo spettacolo giallo dei girasoli a vincere su tutti, ma non resta indifferente la fioritura nella piana di Castelluccio. In Abruzzo, invece, lo spettacolo è davvero variegato e a tanti davvero sconosciuto.
Abruzzo a primavera: uno spettacolo di colori
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L’Abruzzo con la sua doppia essenza regione di montagna con il maestoso Gran Sasso e il suo parco e con il blu del Mare Adriatico regala una scenografia davvero spettacolare nella belle stagione e diventa una meta ideale per gli amanti della natura e dei borghi. In questa terra che a tratti sembra spigolosa e arida prendono vita i quadri più belli. Sono i fiori selvatici ad essere protagonisti. I prati si tingono di giallo e viola con la fioritura dei crochi e dei narcisi, mentre le colline si vestono di eleganza con addirittura i colori di orchidee selvatiche. Spettacoli davvero suggestivo da lasciare davvero senza parole per la loro bellezza. Non manca la fioritura dei mandorli nella Piana di Navelli che trasforma il terreno in un mare bianco. Tra tutta questa palette di colori, c’è un colore che non lascia indifferente ai più e che è in grado di rendere un borgo ai più sconosciuto una delle mete più instagrammabili d’Italia. Stiamo parlando del colore rosso.
La Valle del Tirino: la porzione d’Abruzzo che si tinge di rosso
Siamo nella Valle del Tirino è qui che le vallate diventano rosse, sono i papaveri i protagonisti di questo scenario da favola. Questa porzione di terra dell’Abruzzo si trova incastonata tra il blu turchese del fiume Tirino e il verde delle campagne e boschi. Una valle da esplorare per chi ama la natura, ma anche per chi vuole conoscere piccoli paesi che sono delle vere e proprie gemme dove forte e la tradizione e il sapore dell’Abruzzo. A primavera c’è un motivo in più per scoprire uno di questi borghi, per l’esattezza Capestrano, perché proprio qui avviene la fioritura più bella dei papaveri.
Borgo di Capestrano: un red carpet accompagna a scoprire la meraviglia del borgo ricco di storia
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Capestrano è un piccolo borgo che risale al 1200 e che solo nel 15oo diventò più noto, quando divenne proprietà di Francesco I dei Medici a cui fu ceduto dai Piccolomini che diedero nome al Castello ancora oggi visibile. Questo borgo è famoso per una fioritura di papaveri, una distesa rossa che cresce spontaneamente sui campi ed arriva fino ai bordi delle strade e incanta chiunque. La bellezza selvatica del papavero è, in fondo qualcosa che incanta sempre per il suo colore e la sua delicatezza. Il papavero che fiorisce qui viene comunemente chiamato il rosolaccio, il fiore che ha un colore rosso accesso e inconfondibile dei fiori. Sono proprio loro ad accompagnarvi alla scoperta di Capestrano famoso per il ritrovamento del “Guerriero di Capestrano”, una statua rinvenuta casualmente nel 1934 risalente alla metà del VI sec. a.C., che rappresenta una figura maschile in costume militare con caratteristico copricapo dalle larghe tese e oggi simbolo del Parco Nazionale del Gran Sasso ed emblema dell’ Abruzzo nel mondo. Oggi Capestrano colpisce per il suo splendido impianto medievale, bellissima è la Chiesa di S. Pietro ad Oratorium, rinnovata nel 1100 che custodisce all’interno maestoso ciborio del 1200 ed un affresco raffigurante Cristo con i 24 Evangelisti. Sulla facciata principale, a destra del portone d’ingresso, è scolpito il famoso “quadrato magico”. Il quadro magico è il ”Il quadrato del Sator”: una ricorrente iscrizione latina, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS che sono tutte parole di tipo palindromo, cioè che lette da qualsiasi direzione danno origine ad una frase identica. L’iscrizione il cui senso e il significato simbolico rimangono ancora oscuri è davvero curiosa e si trova in più città in Italia.
Capestrano: un borgo dai sapori autentici dell’Abruzzo
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Anche Capestrano come tutti i borghi dell’Abruzzo si distingue per la sua enogastronomia autentica. La sua economia è basata sulla pastorizia e sull’agricoltura, che vede il prevalente impiego di ingredienti “poveri”. Le ricette tradizionali sono cucinate con i prodotti tipici che offre la terra sono a base di fagioli, spinaci selvatici, farro, cicerchie, miele e carni ovine, per arrivare ai prodotti più pregiati, come zafferano, tartufi e funghi. Non mancano le specialità di formaggi dove il protagonista indiscusso è il Pecorino.