Sullo scenario automobilistico piatto, e super polemico, di questa Italia che si è risvegliata con un solo produttore attivo (ma poco efficiente) sul territorio, sta per arrivare un nuovo suv di lusso che mira a stravolgere completamente il mercato delle quattro ruote luxury e di alta classe. Dimensioni maxi abbinate a una proposta alternativa e decisamente deluxe, il modello in questione arriva dalla Cina, sì, proprio dal Paese del Dragone (e di Xi Jinping), e sembra promettere tante e grandi cose. Prima di tutto garantisce una motorizzazione che qui nel Belpaese sembra piacere più di ogni altra, e quindi non un’auto full electric, e poi offre un listino alto ma poi non altissimo se si tiene conto del segmento in questione. Insomma, questo macchinone cinese può veramente competere con i veicoli di pari livello occidentali? Ecco il piano della Casa asiatica…
Scopri il nuovo macchinone extra lusso che vuole ribaltare il mercato italiano con il nostro video
Dalla Cina con furore, ecco il nuovo suv di lusso che vuole conquistare l’Italia
Sembra che non ci sia proprio più nulla da fare, o perlomeno (e questa più che una sensazione sembrerebbe essere la grande verità taciuta di questi ultimi anni), pare che nessuno voglia più trovare la soluzione a questo grande, immenso, mastodontico problema che pesa come un macigno sull’economia interna (e non solo) dell’Unione europea e promette addirittura di distruggerla. Già, perché mentre nel Vecchio continente le case automobilistiche sembra vogliano fare a gara a chi realizza l’elettrica più bella, più grande, più pesante e soprattutto più costosa, spinti da una politica green che decide (o ordina) senza prima togliersi i paraocchi dal volto, intanto dall’altra parte del mondo, e soprattutto verso est, l’industria dei motori, che rimangono ancora termici o al massimo ibridi, e delle quattro ruote ha trovato una fessura dove potersi inserire e rovinare i piani utopici, o distopici, degli europei.
In un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Auto, questo a firma del giornalista Pierluigi Bonora, si parla addirittura di un “clamoroso autogol dei costruttori occidentali”, i quali hanno permesso , “presi dalla fobia di gareggiare con i concorrenti cinesi sulle auto elettriche, senza badare all’impennata dei listini, alle reali esigenze di un mercato senza più un ventaglio di opzioni tra city car e utilitarie, e sottovalutando le inevitabili e drammatiche ricadute industriali e occupazionali”, e addirittura “con la complicità della politica ideologica Ue hanno spalancato le porte all’auto cinese […] – e – hanno creato i presupposti affinché i rivali di Pechino si impadronissero dei preziosi spazi lasciati scoperti”.
Il riferimento non è solamente alla realizzazione e all’utilizzo dei propulsori termici e ibridi, ma anche alla produzione di modelli di automobili che possano inserirsi nei segmenti delle city car e delle utilitarie. Segmenti che in Europa stanno pian piano scomparendo, e gli ultimi restyling della Fiat Panda e della Citroën C3 ne sono la prova lampante. Adesso, però, non parliamo assolutamente di piccole vetture da città o di veicoli a basso costo per le famiglie, ma di un vero e proprio macchinone extra lusso proveniente proprio dalla Cina, e forse figlio (o effetto), delle ultime politiche europee in fatto di automobili…
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Ed ecco, allora, il suv di lusso cinese Jaecoo J7, un vero e proprio gioiello della produzione del Dragone, che ha un obiettivo condiviso con molti altri modelli della grande (per dimensioni) Repubblica Popolare guidata da Xi Jinping: conquistare l’occidente. Ci riuscirà?
Grande, grosso e lussuoso, Jaecoo J7 rischia di diventare un serio concorrente per i suv occidentali
L’estetica di questo modello si caratterizza certamente per le sue dimensioni maxi (anche se non troppo), si parla di quattro metri e mezzo di lunghezza per quasi un metro e novanta di larghezza e uno e settanta di altezza. Insomma, un suv con tutti i crismi del segmento. Inoltre, a colpire a primo impatto è sicuramente il suo design, pulito, moderno e in un certo senso anche minimal. Al suo interno trovano spazio due schermi importanti per grandezza, il primo è un tablet posizionato in verticale al centro della plancia (da 14,8 pollici e dotato di un processore Qualcomm 8155), questo dedicato al controllo dell’intero sistema di infotainment. Il secondo, invece, è il quadro strumenti interamente digitale posizionato dietro il volante.
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Ma la vera particolarità di questo macchinone non è altro che la sua motorizzazione. Stiamo parlando, infatti, powertrain ibrido plug-in chiamato “Super Hybrid” da 347 Cv, capace, secondo quando dichiarato dalla casa produttrice, di un consumo medio di 4,7 l/100 km e un’autonomia complessiva di 1.300 km. Il suo prezzo? Circa quarantamila euro.