Di auto particolari ne abbiamo viste tante. La storia delle quattro ruote, infatti, è letteralmente colma, o meglio ancora ricca, di progetti alternative delle varie case produttrici, soprattutto di quelle più famose, che in certi momenti della loro vita hanno cercato di presentare qualcosa di alternativo, un modello che rompesse con la propria tradizione ma che, e forse proprio per questo motivo, non è riuscito a ottenere il successo sperato. Ecco, questo è proprio uno di quei casi. Già, perché se si pensa alla Lamborghini, storico brand italiano (ora parte del Gruppo Volkswagen) difficilmente verrà in mente un suv da fuoristrada, quanto piuttosto una furiosa supercar degna dello scudetto del Toro. Ma il passato a volte viene dimenticato in fretta, e probabilmente in pochi si ricorderanno di questa vettura; anzi, la maggior parte non l’avranno nemmeno mai vista. Eppure, si tratta della Lambo più rara di sempre…
Ma lo sapete che la Lamborghini più rara in realtà è un suv? Ecco il modello dimenticato
Parlare di un veicolo del genere oggi è una sensazione molto particolare. Soprattutto perché ci riferiamo a una vettura che conta sulla sua carrozzeria ormai quasi quarant’anni di storia; un’auto, dunque, che è nata quando la parola suv, vale a dire sport utility vehicle, ancora non era conosciuta, anzi proprio coniata. E no, non è certo per vantarci, e fare gli sboroni, ma questo segmento, forse, è nato (anche) grazie a noi italiani con la Lamborghini, e soprattutto grazie a questa vettura. E sicuramente, questo macchinone da offroad, sicuramente unico e strano per la produzione della casa emiliana, si è rivelato essere anche il primo banco di prova per il primo “vero” suv della Lambo, ovvero la Urus.
Comunque sia, non solo il modello è speciale, ma anche la sua storia lo è. Anzi, è sicuramente unica. Tutto comincia durante i difficili e pesanti, anche per il settore dell’automotive, anni settanta. La Lamborghini non vive certo il suo momento migliore e florido, anzi, e decide addirittura di partecipare a concorso bandito dall’esercito americano per la realizzazione di auto capaci di andare fuoristrada per essere utilizzate proprio dai militari durante le loro operazioni. Così, l’azienda italiana presenta Cheetah, una vettura che più che un suv assomiglia piuttosto a una buggy car, una quelle vetture “da spiaggia”, ma che ha poca fortuna. Durante una delle prove effettuate proprio dagli statunitensi, il motore dell’auto si rompe, e a dirla tutta, non era nemmeno riuscita a toccare i centoquaranta chilometri all’ora. Non certo un buon inizio. E, infatti, il modello viene scartato dall’esercito.
Da un fallimento alla rivoluzione (inconsapevole) dell’automotive
Da quel momento, quindi, il progetto della Cheetah viene preso e modificato, e cambiano nome e, soprattutto, automobile. Siamo nel 1981 e nasce la Lamborghini LM001. Queste volte le dimensioni e le forme sono proprio quelle di una classica (al giorno d’oggi) offroad. Ma non è finita qui, perché i progettisti della casa italiana decidono di spostare la posizione del motore della vettura dalla parte posteriore all’anteriore, donando così al mezzo una maggiore resistenza. Così, il progetto cambia di nuovo nome, e si trasforma in LM002. Quindi, svanito il sogno di vendere questa vettura agli americani, nel 1982 l’auto viene presentata al Salone dell’Auto di Ginevra; mentre l’inizio della produzione tarda fino al 1986.
Un suv, vero, ma questo aveva poco da invidiare alle tradizionali supercar del brand di Sant’Agata Bolognese. Questo soprattutto grazie al suo potentissimo propulsore V12 (da 455 Cv) e la trazione integrale, che permettevano così all’auto di superare pendenze del 120% e raggiungere una velocità massima di 210 Km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 in 7,8 secondi. La LM002, infine, era dotata di una solida carrozzeria in alluminio e vetroresina, mentre gli pneumatici furono sviluppati appositamente da Pirelli, alla ricerca delle maggiori capacità di tenuta anche sui terreni più difficili. Gli interni, invece, potevano apparire piuttosto spartani, ma era possibile anche scegliere dei rivestimenti in pelle e l’optional dell’aria condizionata. Di questi suv la Lamborghini ne realizzò solamente trecento, anche se altre fonti pensano che questo sia un numero esageratamente gonfiato, e ipotizzano una produzione completa di circa duecento esemplari.