Ci sono delle regioni d’Italia che hanno nel loro DNA i sapori. Una di questa è sicuramente la Calabria, dove i prodotti tipici del territorio, la cucina diventano un modo per raccontare la cultura, le tradizioni e anche la storia dei suoi borghi. Questa terra antica, che racconta una storia di culture diverse, abitata da Greci e poi Borboni, Angioini e poi Francesi e Spagnoli ha una fortissima tradizione enogastronomica e anche ricca di sfumature sempre diverse. La Calabria è la regione del Re Peperoncino, ma anche quella delle spezie come il finocchietto e la cannella, è la terra che ha più varietà di pane in assoluto, ma anche quella delle cipolle di Tropea e della Nduja. Eccola la Calabria raccontata con il suo gusto più forte e passionale…
La Cipolla Rossa di Tropea è il ritratto di un borgo “dolce” e aspro
Una delle immagini più iconiche della Calabria è il belvedere di Tropea. Un mare limpido e cristallino, il Santuario benedettino di Santa Maria dell’Isola che sorge su uno scoglio, i palazzi barocchi e il centro storico che è quasi la culla della tradizione e dei suoi sapori. Passeggiare per le strette vie significa lasciarsi meravigliare in ogni angolo da queste catene rosse che colorano botteghe , ristorantini e taverne. Sono le cipolle rosse, le famose Cipolle di Tropea a dare gusto e colore e questo borgo incantevole. Esse probabilmente sono arrivate qui attraverso i Fenici e i Greci, che navigarono e commerciarono attraverso gran parte del Mar Mediterraneo circa 3000 anni fa e sono in assoluto le cipolle più dolci del mondo. La gente del posto dice che per la loro dolcezza possono essere addirittura mangiate come una mela. In effetti qui la cipolla è un antipasto, ma può diventare un dolce con la sua confettura da abbinare a formaggi e carne, insomma la trovate ovunque e sarà difficile resistere alla tentazione di non assaggiarla in tutti i modi, anche i più scettici si ricrederanno!
Rossano Calabro: la località dell”oro” nero
Viene definito l’oro nero della Terra di Calabria, ma è conosciuta come la Liquirizia, un prodotto che ha il suo cuore a Rossano calabro e che è oggi la Liquirizia di Calabria DOP. La sua storia è antica ha il profumo della tradizione, delle generazioni, del folklore. Rossano Calabro è un borgo che si trova nel basso Jonio Cosentino, tra i monti della Sila e la Costa, in una posizione strategica per la calabria di un tempo, è una località di constrasti gli stessi che già la natura racconta. Qui in questa località la vera protagonista è la liquirizia che addirittura è considerata la migliore al mondo. La sua storia parte proprio dalla grande diffusione di questa radice che qui ha un habitat perfetto e alla lungimiranza di una famiglia, la Famiglia Amarelli, che ha saputo trasformare questa pianta in un prodotto di eccellenza e in uno dei prodotti che fanno muovere l’economia locale. La prima fabbrica risale addirittura al 1715 grazie al Duca di Corigliano e poi si sviluppa definitivamente nell‘Ottocento con la Famiglia Amarelli che la esporta in tutto il mondo. Quanto sia considerata qui la liquirizia lo attesta anche il fatto che uno dei simboli della cittadina è proprio il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. E’ da provare assolutamente e da sapere che la liquirizia non è solo caramella, ma sono anche liquori e condimento per la pasta.
A Spilinga nasce sua Maestà La Nduja
Non esiste calabrese che si muova nel mondo senza un pò di Nduja. Per i calabresi diventa un prodotto indispensabile, quello che lo rendono riconoscibili al mondo, la Nduja ha il profumo e la forza della Calabria, non esiste imitazione, non esiste altra terra. La Nduja Calabrese vede la suanascita a Spilinga, un piccolo borgo in provincia di Vibo Valentia e da qui ha conquistato tutto il mondo. Spilinga è il borgo dell’Altopiano del Monte Poro è rinomato per la coltivazione di prodotti tipici locali come la cipolla rossa di Tropea, i fagioli bianchi di Caria e l’olio d’oliva e appunto la “Nduja di Spilinga. Questo prodotto è un salume spalmabile piccante a base di carne di maiale, peperoncino e sale e può essere utilizzata in molti modi diversi. La più semplice è spalmarla su una fetta di pane tostato, ma può anche essere utilizzata come condimento per la pasta, come farcitura di panini, come condimento per pizza e focaccia. La sua ricetta unica e inconfondibile conferisce alla “Nduja di Spilinga un sapore unico e intenso, nessun altro posto al mondo può replicare la ricetta!
A Crotone non si può andar via senza aver assaggiato la Sardella Crotonese
E’ vero la nduja non si può replicare, ma i Calabresi che la amano così tanto hanno saputo dare un carattere diverso a questo prodotto. L’esempio più eveidente è Crotone, che ha come suo piatto tipico la Sardella Crotonese una sorta di Nduja di pesce realizzata con pesce fresco e condimento piccante da gustare in ogni stagione dell’anno. Essa è conosciuta anche proprio come Nduja di Pesce o “Rosamarina” o “Caviale Calabrese”, ed è un prodotto della tradizione ittica regionale che trova la sua apoteosi in provincia di Crotone, dove viene lavorato, conservato e gustato in ogni momento dell’anno. Il suo ingrediente principale è il pesce azzurro di piccole dimensioni cui si aggiungono i peperoni Topepo, varietà più o meno piccante di peperoncino calabrese a forma di ciliegia, essiccati al sole o nel forno a legna e spezzettati. I posti migliori in cui assaggiarla, a parte i mercati rionali e il mercato del pesce, sono i ristoranti sul bel lungomare crotonese, dove la sardella è declinata in chiave tradizionale o gourmet, a seconda dei gusti.