Nella storia dello sport sono tante le storie che rischiano di far scendere qualche lacrimuccia agli appassionati. Ma nel mondo delle quattro ruote, e più precisamente nel circus – come viene chiamato dagli addetti al lavoro – della Formula 1, c’è qualcuno che tende a far emozionare, e nemmeno poco, i milioni di fan della Ferrari. Si tratta del pilota tedesco Michael Schumacher, sette volte campione del mondo, entrato nel cuore dei ferraristi grazie alle sue imprese sui circuiti, ma passato alla storia anche per quel tragico incidente sugli sci dopo aver detto basta con le corse. Adesso, l’ultima Rossa guidata da Schumi, la 248 f1 del mondiale 2006, sta per andare all’asta; ma si tratta dell’ultimo ricordo del campione?
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Diciamolo pure a bassa voce, per la paura che la sfiga rincorri i pensieri più rosei dei fan italiani della F1, e del Cavallino di Maranello, ma sembrerebbe che la Ferrari, dopo anni in cui si è sfiorata la débâcle più totale, sia finalmente tornata sul giusto binario; o meglio ancora, nella corsia giusta. Ovvero quella del titolo mondiale. L’ultimo Gran Premio, quello corso nell’Autodromo Hermanos Rodríguez nelle vicinanze di Città del Messico, ha sancito un’altra vittoria per la Rossa, e la seconda per il pilota spagnolo Carlos Sainz Jr; destinato a salutare l’Italia dalla prossima stagione per far posto in scuderia al britannico Lewis Hamilton che andrà così a fare coppia con il monegasco classe ’97 Charles Leclerc.
Ma dobbiamo essere più precisi. La classifica dei piloti vede al momento un podio formato da Max Verstappen (Red Bull, 362 punti), Lando Norris (McLaren, 315 punti) e, per l’appunto, il Predestinato con 291 punti. Dunque, a essere più raggiungibile per il momento sarebbe il mondiale costruttori, dove la Ferrari, in seguito al Gp del Messico, risulta essere al secondo posto dopo la McLaren, con appena ventinove punti di scarto.
Ecco, questo è il quadro presente; dove ci si incorraggia per una terza o una seconda posizione. Ma in passato la musica era ben diversa. E tutti i ferraristi, siamo sicuri, hanno ancora in mente quelle mitologiche gare in cui il risultato sembrava essere scritto già prima della partenza. Primo arrivato: Michael Schumacher. Il pilota tedesco, dunque, ha legato in modo indissolubile il suo nome a quello della scuderia emiliana. Una storia fatta di passione, vittorie e mondiali vinti. Ma, come abbiamo insinuato in precedenza, il passato e il presente appaiono come due mondi completamente differenti.
Era il 29 dicembre 2013 quando tutto l’universo che ruota intorno alla Formula 1 si è bloccato, senza respiro. In quel giorno Schumi, come viene chiamato dai suoi fan, rimaneva vittima di un terribile incidente sulle Alpi francesi, a Méribel, e da quel momento nulla è stato più come prima. Nessuno, a parte qualche amico e la sua famiglia, è mai riuscito ad avvicinarsi a Michael, e non si hanno più notizie precise, né sue foto o aggiornamenti da quell’istante. Una vita a correre sulle auto, e poi basta un incidente sugli sci per rovinare tutto. Eppure, i ricordi delle sue vittorie in F1 sembrano così vicini… E adesso lo sono ancora di più.
Il ricordo di Schumi si fa ancora più vivo grazie all’asta di RM Sotheby’s
La famosa casa d’aste Sotheby’s, infatti, ha deciso di mettere all’asta l’ultima Ferrari guidata in F1 da Michael Schumacher. Si tratta della Ferrari 248 F1 utilizzata nel mondiale del 2006. Un’auto speciale anche perché ha portato all’introduzione dei motori V8 da 2,4 litri in sostituzione dei precedenti V10 da 3,0 litri, e che soprattutto ha spinto il tedesco, vicino al suo primo ritiro (ritornerà in F1 nel 2010 per correre nella scuderia della Mercedes-Benz fino al 2012), a raggiungere il secondo posto nella classifica finale dei piloti, a soli tredici punti da Fernando Alonso. Tutto questo dopo il disastroso 2005, l’annata peggiore di Schumi a Maranello.
Al momento non è stata ancora dichiarata da Sotheby’s una stima pre-asta, rendendo difficile riuscire a comprendere quanti soldi possa valere questa storica monoposto. Secondo alcune testate, però, l’auto in questione potrebbe aggirarsi come valore intorno ai 14,8 milioni di dollari, cifra a cui è stata venduta nel 2022 una precedente Ferrari del mondiale di F1 2002, sempre appartenuta al pilota di Hürth. L’asta è programmata per il prossimo 14 novembre.