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Sono i Carnevali storici più belli d’Italia. Spettacolari!

Sono i Carnevali storici più belli d’Italia. Spettacolari!
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Colorati, caratteristici, ricchi di storia e tradizione, questi Carnevali sono proprio da non perdere…


Il Carnevale è una festa che coinvolge sempre tutti, è la festa dell’irriverenza, ma anche della tradizione, è quella che segna i confini e che in passato era il racconto di tradizioni e folklore. L’Italia è uno di quei paesi che riesce più di tutti a salvaguardare l’aspetto delle tradizioni popolari, del folklore di un paese con il Carnevale e a rendere questo momento un racconto delle epoche passate. Dentro ogni Carnevale c’è una manifestazione sociale, un piatto tipico, una leggenda e a volte anche un divieto, una forma di artigianato che vale proprio la pena conoscere. Insomma sono diversi i Carnevali storici che andrebbero visitati almeno una volta perché sono davvero bellissimi e scenografici in tutti i loro festeggiamenti. Ecco i più belli..

Fano: il Carnevale più dolce d’Italia

E’ uno dei Carnevali che ha la storia più lunga. La sua storia parte sul finire del 1300 ma prese la sua struttura nel 1800 si creò un’organizzazione proprio per seguire i festeggiamenti del Carnevale. A Fano il carnevale è famoso non tanto per i suoi carri e le sue maschere, la cui protagonista è il Vulon, ma perché è associato al “getto”, ovvero al lancio dei dolciumi dai carri allegorici. Questa tradizione parte proprio dal 1800 e da quel momento ogni carro durante le sfilate, dotato di macchine apposite, lancia cioccolate, confetti, caramelle e piccole goloserie per far felici non solo i piccoli, ma anche i grandi che tornano a casa con i sacchetti pieni di cioccolata e dolci di ogni tipo. Ogni anno il Carnevale ha un tema specifico, quest’anno il Carnevale di Fano si rinnova, unendo tradizione e innovazione e il suo tema principale è “I sogni son desideri,” celebra la magia del Carnevale, il momento dove tutto diventa possibile. La maschera tipica del Vulon guiderà i partecipanti in un viaggio tra musica, carri e diverimento

Sciacca: lo storico Carnevale con il rogo di Peppe Nappa

Un altro carnevale storico molto importante è quello di Sciacca, il carnevale siciliano che richiama ogni anno tantissimi turisti. La sua prima edizione risale al 1626 quando il vicerè di Sicilia decise che l’ultimo giorno di festa tutti dovessero vestirsi in maschera e solo in seguito vennero organizzati i carri allegorici che esistono ancora oggi. Il Carnevale storico di Sciacca trasforma la località in un luogo di magia e colore che coinvolge grandi e piccoli nei tradizionali corsi mascherati che vedono protagonisti i carri allegorici realizzati in cartapesta creati da fabbri, maestri ceramisti, illuminotecnici, movimentisti, musicisti, attori, coreografi, ballerini e costumisti come fosse proprio uno spettacolo teatrale. La maschera protagonista è quella di Peppe Nappa, a lui ogni anno il Sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città fino all’ultima sera di Carnevale, durante la quale il carro che rappresenta Peppe Nappa viene bruciato sancendo la conclusione dei festeggiamenti.

Carnevale di Cento: il carnevale d’Europa

L’importanza di questo Carnevale è cosi rinomata che esso appunto di definisce il carnevale d’Europa. E’ uno spettacolo meraviglioso che coinvolge tutta la collettività che partecipa a riti collettivi ricchi di significati anche simbolici. Il carnevale si svolge in tutte le vie centrali del paese e ha il suo nucleo nella piazza principale, Piazza Guercino. Le sue origini risalgono al ‘500 quando i festeggiamenti goliardici coincidevano con la celebrazione della Festa del Berlingaccio: le strade si affollavano di maschere in occasione del Giovedì grasso. Solo nel 1900 viene introdotta la sfilata di imponenti carri allegorici fatti con personaggi di cartapesta che lanciano alla folla non solo dolciumi, ma anche piccoli peluches. Il suo personaggio protagonista è il Re del Carnevale, Tasi, che si ispira ad un contadino dell’epoca, tipo biondiccio e non molto alto, ingegnoso costruttore di “cose meccaniche”, gran parlatore e inventore delle lingue impossibili anche da capire. E’ proprio la sua morte che chiude il Carnevale con la lettura del suo Testamento, lasciando i suoi buoni alla città di Cento, elogerà i centesi che si sono distinti in diversi ambiti e svergognerà mettendo alla berlina coloro che non hanno tenuto un comportamento corretto.

Carnevale di Putignano: tra arte cultura e irriverenza

E’ il Carnevale più lungo di Italia nonché più antico di Europa. Nasce nel 1394 proprio nel periodo delle scorrerie saracene e delle razzie del nemici. E’ proprio che da qui la storia si intreccia alla leggenda, il sacro al profano quando si dice che i contadini di Putignano impegnati nell’innesto delle viti con la tecnica della propaggine, al passaggio di una processione abbandonassero campi e lavoro per accodarsi festanti al corteo, ballando, cantando e improvvisando versi satirici in vernacolo. La forma del Carnevale come è oggi arriva nel 1900 quando si iniziarono a vedere le maestranze originali che con arte, passione e competenza iniziarono a creare carri con pupazzi di paglia e stracci e poi in cartapesta. Questo Carnevale è considerato il più lungo perché inizia il 26 dicembre con la festa delle Propaggini e vede la sua centralità in tutti i giovedi fino al martedi grasso, giorno dedicato alla satira sociale. Si arriva così al martedì grasso, giorno di chiusura del Carnevale e del gran finale in notturna. I 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni scandiscono ufficialmente la fine dei bagordi e l’inizio della Quaresima.