Attraversata dal fiume Noncello, è una città rinascimentale che vale la pena di visitare, tra palazzi, ponti, parchi e portici che regala un’atmosfera romantica e bohémien, perfetta per una passeggiata di primavera, in continuo mutamento proprio come lo scorrere del suo fiume color smeraldo. E cambierà ancora, per divenire ancora più viva e bella: con 1 milione di euro – è questo il finanziamento del Ministero Cultura che spetta alle città di anno in anno destinate ad essere Capitale della Cultura italiana – si prevedono numerosi eventi per tutto l’anno la renderanno meta imperdibile per tantissimi turisti.
La città della cultura 2027: perché scoprirla
Situata nel quadrante nord-est del Friuli Venezia Giulia, l’antica Portus Naonis è una città dove gotico e rinascimentale si incontrano, con richiami alle contaminazioni veneziane, ricca non solo di storia e monumenti ma anche di produzioni artistiche, musicali e letterarie che dal passato arrivano fino ad oggi.
E proprio l’incontro con la creatività contemporanea e con la vivace attività di cittadini e associazioni del territorio è al centro delle motivazioni della vittoria di Pordenone sulle altre città candidate: “Un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità: apprezzata la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività”.
Cosa vedere nella Capitale della cultura italiana 2027
Pordenone è la città dell’arte, dove è nato il più grande pittore friulano del Rinascimento, Giovanni de Sacchis detto il Pordenone, le cui opere sono custodite nel custodite nel Duomo di San Marco e nel Museo Civico d’Arte Palazzo Ricchieri. La cattedrale è proprio una delle prime tappe d’obbligo, luogo simbolo della città, con il suo campanile che, come si dice in dialetto, “xe più grande e beo de quel de Venessia”.
La passeggiata nel centro storico
La passeggiata ideale per visitare il centro città parte da Corso Vittorio Emanuele, un viale pedonale su cui si affacciano palazzi affrescati e porticati di diverse epoche e stili, dal medioevale al rinascimentale. Al Medioevo risale infatti il Palazzo del Comune, aperto da un portico loggiato sovrastato, nella parte superiore a torre, da un grande orologio astronomico-lunare costruito a metà del ‘500.
Andando avanti per la strada principale, ricca anche di caffè e boutique, si arriva al Duomo di San Marco, il cui campanile, simbolo della città, che raggiunge un’altezza di circa 97 metri. Al suo interno i dipinti del De’ Sacchis, insieme ad altre opere di grande valore artistico. Se volete immergervi nell’arte, dal medioevo all’epoca moderna, fate una visita al Museo Civico d’Arte a Palazzo Ricchieri, che ospita una ricchissima collezione a documentare la grande vitalità artistica che ha avuto fulcro nel corso dei secoli in questa città. Se l’intero centro storico è come un museo a cielo aperto, il circuito museale prevede anche luoghi d’arte contemporanea come il Palazzo del Fumetto, la Galleria d’Arte Moderna Armando Pizzinato ma centri di tecnologia e scienza, come lo Science Centre Immaginario Scientifico, un Museo della scienza interattivo e multimediale.
Uno dei luoghi imperdibili è il Ponte di Adamo ed Eva, realizzato in pietra, che unisce le due sponde del Noncello collegando alla Chiesa della Santissima trinità, altro gioiello del XVI secolo, con un bellissimo porticato esagonale, esempio unico di architettura sacra in tutto il Friuli. Sul ponte, ancora più affascinante da attraversare al tramonto, è d’obbligo la foto ricordo. Vale la pena poi, per un po’ di relax al primo sole di primavera, arrivare al parco San Valentino, una grande area naturale a pochi passi dal centro, che non ha nulla da invidiare all’omonimo e romantico parco del torinese.
I borghi da visitare attorno alla città
Nei dintorni di Pordenone, se abbiamo a disposizione ancora un giorno, possiamo organizzare gite ai suoi borghi più belli: Sacile, detto il “Giardino della Serenissima”, rievoca il fascino veneziano con eleganti palazzi porticati e canali che attraversano il borgo, alimentati dal fiume Livenza. Altro gioiello incastonato tra le montagne e le valli è Spilimbergo, ricco di preziose opere d’arte – de Il Pordenone in primis – ma anche di mosaici: è qui che c’è una scuola di mosaico famosa in tutto il mondo. Spingetevi poi fino a Sesto al Reghena, che ospita l’incantevole Abbazia di S. Maria in Sylvis, e proseguite nel solco dell’arte e dell’architettura medievale fino al castello di San Vito al Tagliamento. Poco distante, per gli amanti della letteratura contemporanea, Casarsa della Delizia, luogo dove è nato Pier Paolo Pasolini, che ancora ne conserva il ricordo. Spingendosi un po’ più lontano, è in provincia di Pordenone che si trova l’affascinante lago di Redona e il borgo sommerso di Movada.
Le specialità enogastronomiche da non perdersi
Siamo nella zona doc del Friuli, ed è d’obbligo pasteggiare con i pregiati vini del luogo, come il DOC Friuli Grave. A Tavola, è fondamentale assaggiare specialità tipiche del pordenonese come il frico, un piatto a base di formaggio cotto considerato la preparazione culinaria più tipica della cucina friulana, o la Brusaula, piatto tipico delle valli pordenonesi con strisce di carne magra essiccate, senza saltare il Pindulis, un piatto tipico a base di carne di capra.