Ami vs Twizy, la sfida delle minuscole francesi… Piccole, anzi piccolissime, elettriche e comode (per quanto possibile); ecco come possono essere descritte in poche e semplici parole le vetture destinate a rivoluzionare in toto la realtà della mobilità moderna e contemporanea. Soprattutto per quanto riguarda quella urbana; anzi, esclusivamente per quanto riguarda la mobilità urbana. Questa, infatti, denominate Microcar, già da qualche tempo hanno iniziato ad invadere le stradine di ogni centro urbano italiano e non; delle nuove bestioline dell’asfalto e del ciottolato dei centri storici, le quali si presentano al pubblico come delle proposte ecologiche e silenziose, slim e “convenienti”, alternative e ottimali per i piccoli spostamenti. I marchi automobilistici stanno investendo tanto nell’offrire ognuno una microcar di propria produzione, ampliando sempre di più questo “minuscolo” (per dimensioni dei suoi protagonisti) mercato. I brand, inoltre, si fanno forza degli ultimi studi che hanno notato come la micromobilità sia effettivamente la realtà maggiore e più diffusa, e come sempre più spesso ci si sposti solamente in una oppure massimo due persone. Ecco, quindi, come queste macchinine risultano così fondamentali per tutti gli automobilisti da città.
Molte, ormai, le proposte messe a disposizione dai brand; ma solamente due, però, possono essere considerate le vere regine di questo mini-segmento. Due veicoli di produzione francese, due bi-posto e due auto elettriche; e noi di My Luxury, qui, continuando questo nostro filone di duelli automobilistici, vogliamo proprio mettere a confronto queste due minuscole quattro ruote. Ecco allora che vi presentiamo la sfida delle “piccole”, il match delle microcar per eccellenza, ovvero quelle francesi di produzione Citroën e Renault. Ecco, in breve, Ami vs Twizy; scoprite chi vince…
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Ami vs Twizy: la sfida delle Mirco…
Belle? Ce lo direte voi, non c’è sfida estetica più soggettiva di questa. Utili? Assolutamente sì, soprattutto per chi deve avere a che fare ogni giorno con i drammi e la cagnara del traffico urbano che quotidianamente si impegna a rovinare l’umore e la giornata degli automobilisti (e riesce a fare ciò più volte nell’arco di un solo giorno). Convenienti? Anche qui dipende da caso a caso; ovviamente i prezzi di questi due modelli sono vari tra di loro e tra i loro allestimenti, ma rimangono comunque (e giustamente) inferiori rispetto a quelli di una macchina “normale”, bisogna fare le proprie le proprie considerazioni del caso. Le uniche certezze che costituiscono la base di questo confronto a viso aperto sono che la Citroën Ami e la Renault Twizy sono minuscole, elettriche e urban.
Insomma, non aspettate altro che scoprire quale sia il resoconto finale di questa sfida tra le piccole dell’Automotive? Allora non vi resta far altro che continuare a leggere il nostro articolo, analizzando ogni piccolo dettaglio delle due vetture qui presenti e tirando le proprie somme una volta arrivati alla fine. Ecco, infine, Ami vs Twizy: la sfida delle Micro tra estetica, dimensioni, motorizzazioni e prezzi!
Micro in tutti i sensi…
Partiamo dalla piccola di Poissy; la Citroën Ami si presenta come una sorta di “scatolina plasticosa” dalle ampie possibilità e disponibilità (infatti è un quadriciclo che può essere guidato dai 14 anni in su) che, sin dal suo arrivo nei concessionari italiani, ha fatto registrare un grande successo di numeri e di appassionati. Sono già quasi 8.000 le unità vendute di questa “nuova” microcar francese all’interno dei confini del Bel Paese, una vettura in grado di poter garantire motore 6 kW 100% elettrico e 75 km di autonomia, oltre ad una serie di nuovi allestimenti da poco lanciati.
Compatta, ovviamente, al massimo; la Ami sfoggia le sue ristrettissime dimensioni che si traducono in appena 2,41 metri di lunghezza, 1,39 metri di altezza e 1,52 metri di altezza. Dimensioni contenute che risultano fondamentali nel caos cittadino; questa vettura, infatti, è l’alternativa ottimale per chi sogna di sviare in qualsiasi momento il traffico e le sue lunghe attese e per chi ha poca voglia di perdere troppo tempo nella ricerca di un utopistico parcheggio. Piccola ma allo stesso tempo spaziosa. Citroën Ami si propone anche come una sorta di “microvan”, un esemplare di quattro ruote in grado di trasportare bagagli e oggetti a non finire (per quanto gli è possibile). La vettura risulta perfetta anche e soprattutto per attività quali il trasporto di cibo oppure di altri beni di piccole dimensioni. Ah, ovviamente a bordo sono disponibili solamente due sedili.
È nella propria estetica, inoltre, che Ami ripone la testimonianza della propria unicità. Gli esterni si contraddistinguono per la loro forma squadrata, anzi quasi trapezoidale, con fronte e vetro che scendono spioventi. Piccoli gruppi ottici circolari, tettuccio panoramico e fiancate (o per meglio dire portiere) “bombate”. Nient’altro da dire. All’interno, invece, troviamo un altro mondo fatto sempre di plastica ma innovativo e, quasi, giocoso. Minimalismo ed essenzialità sono le parole chiave: la plancia è formata solamente da volante, un minuscolo cruscotto per la strumentazione, tre tasti per le funzioni specifiche dell’auto e un vano dove poter riporre il proprio smartphone, il quale funge anche da sistema infotainment. Sono presenti anche altri vani come uno circolare in cui inserire le casse acustiche da collegare al telefono e altre chicche funzionali. Inoltre l’abitacolo è disegnato in modo funzionale al fine di creare il massimo degli spazi utilizzabili a mo’ di bagagliaio.
Passiamo ora alla Twizy, forse il modello originale delle microcar contemporanee, apparso per la prima volta nel 2011 al festival internazionale dell’automobile di Parigi. Ruote piccole e sporgenti, forma “a uovo” quasi e dimensioni di 2,34 metri di lunghezza x 1,19 metri di larghezza x 1,46 metri di altezza. L’estetica è caratterizzata da linee particolari e a tratti spigolose della carrozzeria (se così si può definire); un veicolo che, a differenza della sua rivale conterranea, tanto si allontana dall’usale concezione di autovettura. Sportelli (quando ci sono) con una particolare apertura verticale, totale assenza di lunotto, parabrezza a spiovente, piccoli gruppi ottici circolari posti dinanzi al corpo auto, in un frontale dove primeggia il classico logo Renault.
Anche in questo caso gli interni sono caratterizzati da minimalismo ed essenzialità. Mancano, infatti, riscaldamento e infotainment e l’abitacolo è contraddistinto per la posizione dei due sedili; i quali sono posti uno di fronte l’altro, creando un inusuale ambiente automobilistico. Qui è presente solamente un piccolo cruscotto dietro il volante, sul quale è possibile leggere informazioni quali velocità, autonomia e carica residua della batteria; inoltre l’abitacolo presenta anche il minimo di pulsanti e di funzionalità.
Motorizzazioni, allestimenti e prezzi
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Alimentazione di tipo esclusivamente elettrica per la Ami, la quale monta un motore dalle potenzialità piuttosto contenute; questo propulsore, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 5,5 kWh, infatti riesce ad erogare solamente fino a 8 CV (6 kWh), numeri che permettono al veicolo di raggiungere una velocità massima autolimitata di 45 km/h. Inoltre questo modello è caratterizzato anche dalla trazione posteriore e dal cambio automatico.
Citroën mette a disposizione per i propri clienti e gli appassionati di questa speciale e utile microcar ben cinque allestimenti differenti. Si parte da AMI AMI, ovvero l’allestimento di accesso alla gamma che offre un equipaggiamento abbastanza ridotto, poi MY AMI PACK, che propone quattro colorazioni diverse con le quali modificare a proprio piacimento gli interni, MY AMI POP, con cerchi specifici e interfaccia per collegare il proprio smartphone alla vettura, MY AMI TONIC, allestimento top di gamma con barre al tetto e stickers personalizzati, e infine MY AMI CARGO nel quale è presente una zona di carico al posto del sedile del secondo passeggero. Per quanto riguarda i prezzi, invece, il listino della casa automobilistica francese propone i seguenti costi per ogni allestimento: 7.790 euro – 8.190 euro – 8.690 euro – 8.990 euro – 8.190 euro.
Passando invece alla parigina troviamo un motore sempre elettrico in grado di garantire una potenza di 4 kW (ovvero circa 5 CV) e una velocità massima raggiungibile limitata a 45 km/h oppure, in alternativa, un propulsore da 8 kW (e cioè 10 CV), che permette di viaggiare fino ad una velocità di 80 km/h. Gli allestimenti offerti da Renault per questa sua microcar sono solamente due; LIFE e INTENS (a cambiare è solamente la potenza del motore) con prezzi che partono da 12.000 euro.
Insomma, il mercato delle micro (analizzato anche qui sulle “pagine” di My Luxury) è composto da una moltitudine di esemplari di quattro ruote che aumentano sempre di più di numeri e di qualità; ma queste due francesine si sono guadagnate a pieno merito il titolo di regine delle micro. Ami vs Twizy, la sfida per il trono…
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Considerazioni finali
Arrivati alla fine della sfida non possiamo far altro che concludere con delle brevi considerazioni finali sul tutto. Le due microcar francesi si differenziano per le forme e le linee; una si rifà molto di più alle tradizionali idee architettoniche ed estetiche dell’autovettura, e stiamo parlando di Citroën Ami, l’altra invece, la Twizy, cerca di riscrivere questi concetti creando una vettura contraddistinta da un peculiarissimo corpo a uovo come lo abbiamo definito prima. Diverse anche le caratteristiche e le funzionalità, con il marchio di Poissy che mette a disposizione dei propri clienti più alternative e una teoria del tutto funzionale e concreta su come poter utilizzare Ami; differente è il discorso per la parigina, la quale si presenta come una semplice vettura da città, mostrando tutte le caratteristiche necessarie di una microcar. I prezzi sono un altro fattore variabile; con Ami che offre più allestimenti e proposte di prezzi, i quali risultano comunque abbastanza economici (considerando poi la moltitudine di offerte e di promozioni) mentre Renault mostra un listino senza dubbio più oneroso…