A Modena è nata una stella a quattro ruote! Nulla di speciale penserete voi lettori; e potremmo tranquillamente darvi ragione. D’altronde la città emiliana si trova proprio nel cuore della cosiddetta Motor Valley all’italiana; città, inoltre, in cui Maserati è nata e continua a stupire con i propri lussuosissimi modelli di automobili. Ma questa stella, anzi questa supercar, chiamiamo le cose (e le auto) con il proprio nome, ha qualcosa di speciale. Nuova e innovativa, eppure alle spalle ha già cinquant’anni di storia, una storia indimenticabile. Insomma, stiamo parlando di Ares Panther Evo; un modello nato sulla scia della grande tradizione della indimenticabile granturismo De Tomaso Pantera. Il giovane e intraprendente atelier, se così possiamo definirlo, che ha dato vita alla Panther Evo, la descrive come una versione “ancora più moderna e dinamica” del mito a modenese degli anni ’70; e a noi non resta altro da fare che ammirare il risultato…
Moderna e vintage al tempo stesso, Ares Panther Evo è il risultato di una tradizione automobilistica a dir poco unica!
Era il 1971 quando in quel di Modena la mitica casa automobilistica De Tomaso, la quale ha chiuso definitivamente i battenti nel 2012, si prestava a presentare una GT (granturismo) che avrebbe letteralmente segnato un grand momento storico sia per la propria azienda sia per l’intero automobilismo Made in Italy, e non solo.
Il nome di quella GT era, come già specificato in precedenza, Pantera; una nominazione che di certo non nascondeva una sorta di analogia con il grande (e omonimo) felino e che è letteralmente passata alla storia. Si trattava di una vettura a dir poco insolita per il mercato italiano; una sorta di rottura con la tradizione delle supercar di casa, la quale più che altro guardava con occhi dolci oltreoceano.
Infatti, la Pantera era frutto di una collaborazione industriale con la Ford Motor Company, e l’obiettivo era quello di sfruttare il successo europeo ottenuto negli anni precedenti dalla Ford GT 40 e contrastare allo stesso tempo la nomea della mitica Corvette, questa di produzione della General Motors.
Dunque le linee e anche le caratteristiche tecniche erano quelle, seppur non in modo totale, di una classica muscle car a stelle e strisce. Un’auto che aveva letteralmente tutto per sfondare, ma che ha dovuto scontrarsi con innumerevoli problemi che hanno portato alla chiusura della produzione nel 1991.
Comunque sia, una vettura che ha lasciato file di grandissimi estimatori, sia italiani che americani; e molti di questi, o perlomeno i più sfegatati, si trovano sicuramente in seno alla Panther Modena, la madre biologica di quella che potremmo definire semplicemente come la supercar del momento, ovvero Ares Panther Evo!
Il modello moderno riprende molto da quel mito italoamericano metà (e qualcosina in più) di Modena e metà di Detroit, ma che allo stesso tempo porta sul piatto una evoluzione incredibile. Ovviamente, visto i tempi che corrono, questa evoluzione era essenzialmente necessaria, ma il lavoro svolto di certo supera di tanto, ma tanto tanto, quella che poteva essere considerata la “sufficienza”. Panther Evo, infatti, arriva alla lode!
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Una supercar pura con un puro motore termico, trionfo della tradizione automobilistica!
Ovviamente ciò che attrae di più di Ares Panther Evo, oltre al motore del quale parleremo in seguito, sono i continui e “misurati” collegamenti con la granturismo del passato. Muso a cuneo, segno distintivo della De Tomaso Pantera, fari a scomparsa e griglie sopra il vano motore che hanno anche una motivazione tecnica oltre che estetica. Queste, infatti, permettono al calore di dissiparsi il più in fretta possibile, generando un carico aerodinamico.
Gli interni sono eleganti e sportivi al punto giusto, come una buona granturismo vuole insomma. Questi sono hanno dei rivestimenti in Nappa, Alcantara e fibra di carbonio, con quest’ultimo materiale utilizzato anche per i gusci dei sedili.
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Inoltre, la carrozzeria di questa supercar è interamente in fibra di carbonio lavorata a mano, i cerchi sono da 20 pollici sull’asse anteriore e da 21 pollici su quello posteriore, mentre sul posteriore troviamo lo scarico in acciaio a X-pipes in grado di esaltare le prestazioni sonore del propulsore.
Propulsore che tende ancora a quella che è la vera tradizione di questo segmento automobilistico. Dunque, per farla breve, qui non è presente alcuna traccia di green. Si tratta, infatti, di un motore V10 di origine Lamborghini Huracán, da 5,2 litri capace di garantire (a 8.250 giri) uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi con una velocità di picco raggiungibile pari a325 km/h.
Questa soluzione è abbinata alla trasmissione LCME ideata proprio da Ares Modena, la quale permette di offrire le stesse sensazioni di un cambio manuale attraverso un doppia frizione a 7 marce, gestibile anche tramite classiche palette al volante.