Alvaro Bautista è il nuovo Campione del Mondo di Superbike! E questo vuol dire tutto e niente; come tutti i successi sportivi, infatti, questo può essere considerato come un effimero trionfo (come ogni anno accade d’altronde), oppure come un grande e storico successo che va a incorniciare una carriera fatta di alti straordinari ma anche di angosciosi e deprimenti bassi sportivi, una vittoria finale che arriva dopo anni e ani di attesa, di cambi di casacche, di beffe agonistiche, di una vita vissuta sempre al top del livello professionale; una vincita che arriva a quasi 38 anni compiuti. Insomma, Bautista, il campione spagnolo originario di Talavera, il pilota dai mille e vistosi tatuaggi e dalle stravaganti acconciature (come le treccine sfoggiata in quest’ultimo periodo) si è laureato come nuovo campione del mondo di Superbike. E ciò vuol dire anche (e soprattutto) un’altra cosa. Questo titolo, infatti, non va a coronare solamente la carriera di chi ha corso tutte le gare (meno una visto che il Mondiale si chiuderà il prossimo 20 novembre in Australia) in mostrando una nuova e rinata determinazione e voglia di arrivare a quel tanto insperato successo; ma il “World Champion” va anche a trovare un posto importantissimo e decisivo all’interno della bacheca della iconica scuderia italiana di Borgo Panigale!
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MotoGP-Superbike, le combo firmata Ducati
La vittoria di Bautista fa registrare un esaltante bis in casa Ducati. Il successo dello Spagnolo in Superbike arriva solamente una settimana dopo il successo in MotoGP. Era solamente il 6 novembre quando a Valencia, grazie al nono posto ottenuto alla fine del gara spagnola, Francesco (detto Pecco) Bagnaia si laureava campione del mondo della sua categoria, correndo sempre nella stessa scuderia italiana; un successo storico per il torinese classe ’97 che è diventato così il secondo italiano a vincere un titolo in MotoGP 13 anni dopo l’ultimo conquistato da Valentino Rossi, riportando Ducati al titolo 15 anni dopo Casey Stoner. Lo stesso Bagnaia sui social aveva profetizzato: “Adesso è il tuo turno” (riferendosi proprio ad Alvaro Bautista); mai parole furono più vere: per la “Rossa” bolognese è arrivato così il 15° Mondiale Piloti della propria storia, registrando una combo MotoGP-Superbike mai vista prima nei pressi di Borgo Panigale. Insomma, in questo 2022 italiano su due ruote si è scritta la storia; ma andiamo con calma e ripercorriamo tutta la vicenda…
Alvaro Bautista, la storia di un campione alternativo
La storia. Il tutto parte, infatti, nel vicino 2019, oppure anche nel lontano 2006, fatto sta che Alvaro Bautista ha passato la propria lunga e incostante carriera passando di categoria in categoria, e ancora di scuderia in scuderia; sempre alla ricerca di una stabilità sportiva e professionale mai davvero raggiunta del tutto (almeno fino a questo momento).
Originario di Talavera de la Reina, tifoso sfegatato dei colchoneros dell’Atletico Madrid, Bautista si presenta con un look alquanto vistoso, molti tatuaggi sparsi su tutto il corpo e singolari capigliature sono il suo marchio di fabbrica estetico, accompagnato da un’indole personale sempre aperta e giocosa, da vero iberico. La carriera di Alvaro prende il via nel 2002 con l’esordio nel Motomondiale classe 125; ma per trovare il primo vero e grande trionfo bisogna attendere fino al 2006, quando lo spagnolo si laurea per la prima volta campione del mondo della categoria. Arriva poi il passaggio nella classe regina, ovvero la MotoGP; qui il pilota però non avrà vita facile: cambia casacca per ben quattro volte passando dalla Suzuki alla Honda e all’Aprilia, arrivando finalmente a correre per la Ducati, e troverà solamente tre podi (tutti da medaglia di bronzo). Finita la carriera in MotoGP si aprono così le porte della Superbike.
Questa terza fase della carriera dello spagnolo sembra iniziare con tutti i buoni propositi. È il 2019, infatti, quando egli approda per la prima volta nella nuova categoria; iniziando il Mondiale di Superbike (sempre con la Ducati) vincendo le prime 11 gare di fila, una striscia positiva strabiliante che sembrava potesse garantirgli la vittoria finale del titolo tanto atteso. Ma nella seconda parte della stagione lo spagnolo subisce in modo sconfortante la grande rimonta di Jonathan Rea, il quale a bordo della propria Kawasaki riesce a scrivere l’inaspettato. Qui nasce forse una sete di vendetta che ha animato gli scorsi anni della carriera di Bautista. Una vendetta dissetata solamente ieri 13 novembre 2022, con la vittoria definitiva e tanto attesa del mondiale di Superbike, una vittoria che riporta il titolo in casa Ducati dopo ben 11 anni di digiuno (l’ultima volta era stata proprio nel 2011 con Checa).
Una vittoria che sa di leggenda! Grazie ai propri titoli del 2006 in 125 e questo in Superbike, Alvaro Bautista raggiunge due grandissimi miti delle due ruote ovvero Max Biagi e lo statunitense John Kocinski, gli unici nella storia a poter vantare due titoli raggiunti in due categorie differenti. Per il pilota romano valgono i successi del 1994, 1995, 1996 e 1997 in 250 e quelli del 2010 e 2012 in Superbike; mentre per Kocinski, invece, le vittorie sono quelle del 1990 in 250 e e quella in Superbike nel 1997.