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Borghi da mangiare: la classifica delle località più “buone” d’Italia

Borghi da mangiare: la classifica delle località più “buone” d’Italia
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Un tour goloso tra i borghi italiani e i suoi piatti tipici ricchi di storia a tradizione…


L’Italia fatta di borghi è un puzzle meraviglioso di storie, paesaggi, posti incredibili e tradizioni uniche. I borghi sono delle gemme, dei tesori unici, ma anche dei custodi preziosi dove poter scoprire il lato più autentico del paese attraverso non solo gli edifici storici e artistici, ma anche attraverso i loro prodotti tipici. La cucina italiana viaggia a braccetto con la vita dei borghi, perché dentro ad ogni tipicità c’è un momento di storia del posto e in ogni posto c’è un ingrediente o un piatto speciale che lega la comunità. Ogni regione ha le sue specialità e, proprio visitando i piccoli borghi, si può scoprire quanta cultura si nasconde in un piatto tipico. Da Nord a Sud esistono tantissimi borghi famosi per le loro tipicità, noi abbiamo selezionato i più buoni…

Cividale del Friuli: il goloso borgo della Gubana

Un borgo davvero delizioso del Friuli Venezia Giulia ricco di opere d’arte medievali con importanti tracce longobarde ed è il punto di partenza dell’itinerario UNESCO dedicato a questo popolo. Questo borgo si trova poco lontano dalla Slovenia, sulle rive del fiume Natisone, ha un’atmosfera nobile e austera tipica di una capitale dalla grande importanza strategica.Questo borgo è ideale per una sosta enogastronomica, famoso per i suoi pregiati vini, ma ciò che lo rende davvero goloso e famoso è la Gubana. Si tratta di un dolce legate alle feste più importanti dell’anno, il Natale e Pasqua rappresenta un punto d’incontro tra le due tradizioni gastronomiche quella italiana e quella slovena. Questo dolce è davvero delizioso ha una forma rotonda, color nocciola e una spolverata di zucchero granulato in superficie. Il ripieno è composto da noci, nocciole, uvetta, pinoli, mandorle, amaretto e aromatizzato alla grappa o rum.

Sabbioneta: il borgo con i suoi invitanti cappellacci di zucca

Una perla tra i tanti borghi italiani, Sabbioneta è così straordinaria da far parte dei patrimoni Unesco dell’umanità dal 2008. Questa località fu costruita in circa trentacinque anni per volontà del principe Vespasiano Gonzaga ed è il perfetto esempio della città rinascimentale, infatti essa risponde a tutte le regole urbanistiche e di progettazione. Sabbioneta, poco lontana da Mantova non è solo storia e arte, ma è ricca anche da un punto di vista gastronomico. Tante sono le ricette del passato che sono ancora vive e sicuramente la più amata è quella della tradizione dei cappellacci di zucca. Questi cappellacci sono dei tortelli che venivano realizzati per le occasioni importanti, la prima volta appare sulle tavole in una ricetta del 1584 del coppiere di Lucrezia d’Este. Il contrasto dolce salato rende questo primo piatto davvero squisito,  la  è ripiena da un composto di zucca, amaretti, grana padano, noce moscata e mostarda mantovana.

Campofilone: il borgo marchigiano dei maccheroncini

 

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E’ ancora una volta la pasta a rendere davvero “buono” questo borgo dell’entroterra marchigiano. Il piccolo centro poco lontano dalla Riviera delle Palme è un bellissimo esempio di borgo medievale. Camminare tra i suoi vicoli è fare un salto nel tempo, il ritmo scorre lento e l’ospitalità è davvero straordinaria e le vedute davvero mozzafiato. Questo borgo che si sviluppa intorno alle mura castellane è ormai diventato famoso non solo in Italia, ma anche all’estero per una pasta tipica davvero gustosa, stiamo parlando dei maccheroncini. I maccheroncini di Campofilone sono davvero particolari e sono diventati un prodotto I.G.P., composto da farina di grano e uova, in quantità doppia rispetto agli impasti normali. Questa pasta simile a delle tagliatelle sottilissime è completamente lavorata a mano e non è difficile camminare per la strada del borgo e vedere anziane signore che tagliano la pasta. La cottura è veloce, il sugo molto semplice, basta del pomodoro per rendere davvero speciale un piatto di maccheroncini in questo delizioso borgo marchigiano.

San Martino sul Flora: il borgo del buglione d’agnello tipico maremmano

Quando si parla di turismo enogastronomico non si può non menzionare la Toscana, una delle regioni con i sapori e le ricette più autentiche. La Maremma tra le varie zone della Toscana è quella che più di tutti ha una una ricchezza sia di materia prime che di proposte culinarie. In questo territorio autentico fatto di spazi ancora autentici e incontaminati sorge San Martino sul Flora. Questo borgo è piccolo e domina l’ampia valle del fiume Fiora è stato un centro di riferimento della Famiglia de’ Medici ed è il borgo del famoso buglione d’agnello. Il piatto è il simbolo della Maremma dei butteri tanto da essere anche raccontato e raffigurato da artisti locali. Il termine buglione richiama una lontana assonanza con il francese bouillon, sostantivo che indica una bollitura attenta e allo stesso tempo è un termine tipicamente maremmano che significa un insieme o “un’accozzaglia” di cose.

Sant’Agata dei Goti: il borgo delle deliziose ‘nfrennule

E’ noto come la perla del Sannio questo borgo che dal 2012 appartiene ai borghi più belli d’Italia è un luogo davvero suggestivo. Il borgo, infatti, è in perfetta armonia con il paesaggio pur sorgendo su una roccia e ha un’atmosfera suggestiva che ci riporta al Medioevo.Il prodotto tipico di questo borgo meraviglioso sono le ‘nfrennule, dei tarallucci fatti con farina, acqua, vino bianco, olio e finocchietto selvaticoQuesti tarallucci il cui nome di rifa’ ad una sorta di briglia che veniva posta sotto la lingua dei cavalli nel medioevo sembrano risalire proprio a questo periodo storico.