Questo borgo abruzzese è il paese degli affreschi. Un museo a cielo aperto!

Laura Pistonesi
  • Esperienza di 20 anni in comunicazione e PR
  • Esperta di beauty, fashion e viaggi
29/08/2024

Colorato, divertente, naif il paese degli affreschi è un vero e proprio luogo per divertirsi come una volta...

Questo borgo abruzzese è il paese degli affreschi. Un museo a cielo aperto!

L’Abruzzo è una regione ricca di tradizioni, di luoghi nascosto da scoprire e visitare per accorgersi di quanta bellezza possa custodire dei piccoli paesi. Questi sono dei veri autentici tesori, sono immersi in una natura autentica e diventano la meta ideale per una gita all’insegna della bellezza e del detox. Tra tutti i borghi, l’Abruzzo ne custodisce alcuni che sono colorati e curiosi e offrono a chi li visita una bellissima sorpresa. Sono piccoli borghi che hanno scelto di raccontare la loro cultura, il loro folklore, la loro storia contadina, i giochi e gli antichi mestieri tra i vicoli dei loro borghi. Se le immagini in fondo sono quello che resta di più nella mente umana, vale la pena un racconto fatto di disegni che si snoda nei piccoli paesini. E’ questo il caso dei paese affrescati che diventano dei veri e propri musei a cielo aperti. Quando si parla di borghi, di murales e di colori, l’equazione porta a credere che stiamo parlando di Aielli, perché è il borgo più noto dei borghi dipinti dell’Abruzzo, ma in realtà vale la pena spostarsi un pò oltre per scoprire un borgo che racconta con i suoi affreschi la bellezza dell’infanzia

Naif, colorato e inedito è il paese degli affreschi che vale la pena scoprire

E’ proprio un museo a cielo aperto, anzi lo è diventato grazie alla bellissima iniziativa degli abitanti che hanno permesso di trasformare ai piedi del Gran Sasso in una galleria che si arricchisce di nuove tele. Stiamo parlando di Azzinano, il borgo dove nacque Annunziata Scipione, una delle più grandi pittrici naïf italiane, che ha sempre raccontato nelle sue opere la cultura millenaria delle popolazioni contadine di questa terra. E’ proprio per rendere omaggio a lei che dal 2001 ogni muro si è trasformato in un affresco che racconta i giochi dell’infanzia. Il suo obiettivo portare la gioia in un paese che può sembrare noioso, dove la vita scorre lenta.

Azzinano: il paese che racconta come si giocava una volta

E’ molto comune trovare in Italia i borghi che hanno mura dipinte che per lo più raccontano scene di vita contadina, a Azzinano l’affresco si fa singolare proprio grazie al tema del gioco. Raccontare i giochi dei papà e dei nonni attraverso i loro disegni ha reso questo borgo dell’Abruzzo una meta turistica per famiglie molto amata. Dai dadi al nascondino, da mosca cieca al gioco della campana, dalla trottola agli aquiloni ogni angolo da espressione a ciò che nell’età della spensieratezza dava felicità ai papà e ai nonni. In ogni ora del giorno, in ogni stagione camminando tra i vicoli di Azzinano sembra quasi di entrare in un parco giochi permanente e vederlo osservarlo nei colori che cambiano a seconda della stagione e dell’ora della giornata. I suoi muri sono conosciuti come “Muri d’Autore” e nella splendida scenografia del Gran Sasso sono ancora più belli. Di notte la piazza sembra una piazza metafisica di De Chirico. Gli autori di questo affrescho sono i migliori pittori naifs italiani, che hanno voglia di raccontare un gioco un divertimento di altri tempi.

I murales più belli da scoprire

Certo è difficile fare una classifica dei murales più belli, ma ce ne sono alcuni che regalano davvero una sensazione di grande allegria e vanno visto. Uno dei più recenti, realizzato nel 2022 dai pittori Marchetti, Crisafulli e Caramagno sono un pò il biglietto di entrata a questa galleria permanente, si chiama infatti genericamente Giocattoli ed è quello che ne raccoglie un sacco dagli orsacchiotti alle automobili quasi a dire che un giocattolo è il sogno realizzato da ogni bambino. Molto bello è quello realizzato nel 2005 da Carmen Crisafulli dal titolo le Bambole di Pezza, che racconta un pò quella tradizione delle bambine, che aiutate dagli adulti avevano di fare delle bambole per giocare a fare un le mamme. Non mancano tra i muri dipinti quello che racconta un gioco di gruppo, una tradizione molto frequente nei paesi fino ai tempi recenti, quella di raccogliersi in una piazzetta insieme e giocare. Rubbabbandire, dipinto da Franco Mora nel 2003, ne è l’esempio. Si racconta infatti così uno dei giochi più celebri dei bambini il gioco del fazzoletto o appunto ruba bandiera.