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Un antichissimo borgo all’ombra di un imponente Castello, una meraviglia a due passi da Roma!

Un antichissimo borgo all’ombra di un imponente Castello, una meraviglia a due passi da Roma!
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E’ un esempio unico di architettura militare laziale. Sorge maestoso e guarda il borgo, è così splendido da essere un perfetto cinematografico…


A pochi passi da Roma esistono dei borghi davvero suggestivi, e per chi è nella capitale, possono diventare una meta ideale per una gita fuoriporta dal sapore inedito. Sono piccoli centri che sanno unire la tradizione alla storia, l’autenticità all’ospitalità. Quando si parla di questi piccoli paesi romani si è abituati ad immaginare solo i borghi dei Castelli, quelli dei Laghi insomma caratterizzati proprio dalla presenza di un bacino d’acqua che regala una meravigliosa scenografia ad un Castello proprietà di ex nobili o del Papato. In realtà intorno alla capitale esistono numerosi borghi che sorgono all’ombra di un castello che non vengono spesso considerati ma sono davvero belli e andrebbero visitati almeno una volta nella vita. I Castelli e le Fortezze sono delle splendide tracce della storia del Lazio che segnano una parte molto importante della cultura laziale. Dalla Rocca di Vico a quella di Frangipane dal Castello Ducale Orsini ognuno ha qualcosa da raccontare. Molti di questi manieri sono davvero il simbolo del borgo in cui si trovano per la loro imponenza che quasi sembrano essere dei guardiani suggestivi del luogo dove si trovano. Tra i più noti c’è Bracciano con il Castello Osini Odescalchi o il Castello di Santa Severa con la sua bellissima posizione sul mare a Santa Marinella, ma tra tutti oggi vogliamo raccontarvene uno meno noto, ma ugualmente molto molto bello…

Sermoneta: il borgo cantato da Virgilio

Solo un’ora di macchina da Roma, in provincia di Latina, immerso sui Monti Lepini si trova questo bellissimo borgo che per la sua bellezza viene citato anche da Virgilio nell’Eneide. Questo borgo di impianto tipicamente medievale vede il suo sviluppo intorno al 1200 quando dalla famiglia Annibaldi passò a quella dei Caetani, i quali fecero crescere Sermoneta non solo a livello economico e culturale, ma anche in termini di fascino e prestigio. Proprio in questo momento Sermoneta ha visto la definizione e ampliamento dell’ impianto urbanistico di cui abbiamo traccia ancora oggi. E’ un labirinto di vie e vicoli in cui perdersi, casette in muratura, numerose chiese, mura difensive e un possente castello, che è un vero e proprio “faro” nella parte più alta. La bellezza lo ha reso un set perfetto per tante produzione cinematrografiche ambientate nel Medioevo, ben 90 pellicole italiane e internazionali.

Sermoneta: il borgo del Castello Caetani

 

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Se c’è un castello che domina il borgo di Sermoneta questo è il Castello Caetani, una fortezza che risale al 1200 ed è una maestosa roccaforte che ancora oggi mostra la sua bellezza sia all’esterno che all’interno. Esso è il monumento più noto ed emergente dei monti Lepini e guarda con la sua mole il paese e tutta la pianura Pontina. Questo castello è testimone di assalti, guerre, ospiti famosi e momenti di festa incredibili, nel tempo si arricchì di opere di difesa che lo hanno reso inespugnabile. Il Castello Caetani rappresenta anche un grande esempio di architettura militare laziale meglio conservata. La sua struttura complessa è un’ulteriore traccia di una vibrante vitalità nei secoli. Le origini del Castello risalgono probabilmente alla famiglia baronale degli Annibaldi e poi fu acquistata da papa Bonifacio VIII  della famiglia Caetani per suo nipote. Da quel giorno è rimasto proprietà della famiglia Caetani. Il nucleo più antico della rocca si trova nell’alta torre del Maschio, nella controtorre più bassa addossata a sud, detta Maschietto, e in un palazzo ad esse adiacente, di cui ora sono visibili solo le fondamenta sulle quali fu costruita la sala dei Baroni. In quei tempi sembra che questa fortezza avesse anche una corte centrale quella che oggi è chiamata Piazza d’Armi. Il castello e gli edifici adiacenti rappresentavano allora il centro civico di Sermoneta che doveva essere un piccolo borgo raggruppato nella parte più alta del monte. Più avanti il castello fu ampliato e con lui anche la zona del Maschio dove si costruì un enorme sala ricevimenti. La zona superiore, la cosiddetta Sala dei Baroni aveva tre grandi archi a sesto acuto e le pareti erano coperte di affreschi: questa era il fulcro della vita familiare. La Rocca di Sermoneta non era destinata solo a controllare la via consolare che da Roma conduceva a Napoli, ma doveva anche essere baluardo inespugnabile del vasto dominio del papa. Fu poi Alessandro VI, il “papa guerriero”, che trasformò Sermoneta in una delle città piazza d’arme dello Stato Pontificio.