Nel cuore del Salone del Mobile.Milano, l’edizione 2025 di Euroluce si è rivelata ancora una volta una celebrazione della luce come linguaggio creativo, capace di coniugare funzionalità e visione artistica. In un’epoca in cui il design è sempre più chiamato a suscitare emozioni, le nuove proposte delle aziende più autorevoli del settore illuminotecnico confermano la tendenza a concepire la luce non solo come elemento funzionale, ma come materia poetica, forma scultorea, narrazione visiva.
Quello che emerge è un panorama in cui la tecnologia si fonde con l’immaginazione, l’interazione tattile incontra il gesto progettuale e la ricerca formale spinge i confini del consueto. Le lampade si trasformano in installazioni domestiche, capaci di attivare lo spazio e restituire suggestioni che attingono tanto al mondo dell’arte quanto alla memoria collettiva.
Dalle superfici mutevoli ai materiali ibridi, dalle geometrie surreali alla semplicità simbolica del quotidiano, le nuove collezioni presentate a Euroluce 2025 raccontano un desiderio condiviso: fare della luce un’esperienza, più che un servizio. È in questo dialogo tra materia, forma e percezione che si inseriscono le sei illuminazioni che abbiamo selezionato, ciascuna esemplare per forza espressiva, raffinatezza costruttiva e tensione estetica.
- Illuminazioni come opere d’arte: ecco le più belle presentate a Euroluce 2025
- “Maap”: la parete si trasforma in un paesaggio luminoso
- “Posi”: l’ikebana luminoso che sboccia con un tocco
- “Arctic”: luce geometrica tra rifrazione e trasparenza
- “Jasna Kuchina”: porcellana e luce, in equilibrio perfetto
- “Race of Lights”: la luce diventa gioco e movimento
- “Grammoluce”: la luce che risponde al tatto e al peso
Illuminazioni come opere d’arte: ecco le più belle presentate a Euroluce 2025
Alla fiera internazionale più attesa dell’anno, l’illuminazione conquista lo status di arte applicata, ridefinendo i confini tra oggetto d’uso e opera scultorea. Alcune delle novità più sorprendenti sembrano provenire da un atelier d’artista più che da un laboratorio tecnico: superfici che vibrano come carta modellata, volumi che rievocano bouquet floreali, corpi luminosi sospesi tra realtà e immaginazione.
Tra ricerca materica e invenzione formale, le nuove lampade si inseriscono negli spazi domestici come presenze simboliche, a metà tra natura artificiale e design concettuale. È un linguaggio che guarda al surrealismo, alla leggerezza dell’ikebana, alla geometria matematica e al gioco infantile, creando una grammatica estetica che accende la casa e l’immaginazione.
“Maap”: la parete si trasforma in un paesaggio luminoso
Erwan Bouroullec reinventa per FLOS il concetto di applique con Maap, una lampada murale di dimensioni generose, capace di espandersi fino a quattro metri. La sua struttura magnetica accoglie un rivestimento in Tyvek, materiale tecnico dalle caratteristiche simili alla carta ma molto più resistente. Il designer gioca con l’idea della matericità mutevole, invitando l’utente a modellare il rivestimento secondo forme sempre diverse, rendendo ogni installazione unica. La luce, diffusa da quattro sorgenti, si insinua tra le pieghe e crea un paesaggio tattile e dinamico, che sembra vivo. Maap non è solo una applique, è una scultura di luce modulabile, un gesto visivo che rende poetica la parete.
“Posi”: l’ikebana luminoso che sboccia con un tocco
Con Posi, Luceplan e il designer Umut Yamac evocano la grazia dell’ikebana giapponese. La lampada da tavolo, disponibile anche in versione portatile, è composta da steli luminosi di diverse altezze, che si inseriscono in un vaso-fonte di energia. Ogni “fiore” si accende nel momento in cui viene collocato, trasformando l’atto dell’illuminare in una composizione estetica. La regolazione touch sulla base rafforza il senso di magia e leggerezza. Posi è un progetto che trasforma il gesto quotidiano in rito, e la tecnologia in espressione poetica, mescolando gioco, interazione e design sensibile.
“Arctic”: luce geometrica tra rifrazione e trasparenza

Firmata da Bjarke Ingels per Artemide, Arctic è una lampada architettonica che esplora la relazione tra geometria, luce e riflessione. Composta da superfici multiple, riflettenti o trasparenti, articola la luce in modo dinamico, facendola dialogare con l’ambiente circostante. L’effetto finale è quello di una struttura cristallina, ispirata ai solidi archimedei, che emette e moltiplica la luce centrale in un gioco di profondità e chiaroscuro. Disponibile in finiture specchiate o neutre, Arctic è un oggetto di design che sembra fluttuare nello spazio, ridefinendo il concetto di lampada-scultura.
“Jasna Kuchina”: porcellana e luce, in equilibrio perfetto
Il team di Ingo Maurer prosegue l’eredità del maestro tedesco con Jasna Kuchina, una lampada a parete fatta di sottili piatti in porcellana bianca, disposti verticalmente. L’illuminazione è affidata a una sottile striscia LED nascosta, che valorizza la trasparenza materica e la delicatezza delle superfici. Le molle mobili che sorreggono i piatti permettono configurazioni differenti, dando al fruitore la possibilità di modulare l’aspetto estetico finale. Jasna Kuchina è un omaggio al ready-made poetico, una composizione che unisce gesto quotidiano e tensione formale con disarmante eleganza.
“Race of Lights”: la luce diventa gioco e movimento
Con Race of Lights, Davide Groppi porta alla ribalta il lato più giocoso e narrativo della luce. Si tratta di un sistema a parete che ricorda una pista elettrica, dove piccole auto-lampade scorrono su un tracciato configurabile a piacere. Ogni veicolo emette luce e si connette magneticamente al percorso, dando forma a una composizione sempre nuova. L’approccio è intuitivo e libero, permettendo di cambiare disposizione con un semplice gesto. È un’illuminazione che sfida le regole statiche, trasformando la parete in una tela interattiva e la luce in movimento emozionale.
“Grammoluce”: la luce che risponde al tatto e al peso

Martinelli Luce, con il designer Min Dong e Habits Design Studio, presenta Grammoluce, una lampada da tavolo interattiva che si accende e regola in base al numero e alla posizione di piccole sfere posate su un tessuto in Lycra elastica. Il tessuto, montato su una struttura in vetro borosilicato, reagisce alla pressione trasformandosi in interruttore e dimmer. Il risultato è un’interazione quasi meditativa, in cui ogni gesto modifica intensità e temperatura della luce. Grammoluce è un oggetto sensoriale e riflessivo, dove tecnologia, design e poesia convivono in perfetto equilibrio.