Il settore (e il mercato) delle quattro ruote in Italia non vive certo il suo momento migliore, eppure ultimamente le acque si sono scosse riaccendendo il discorso, o più che altro la polemica, sulle auto italiane; se tali si possono definire. Tutto per merito, o forse è una colpa, del gruppo Stellantis e degli ultimi progetti di Fiat e Alfa Romeo. Insomma, gli automobilisti e gli appassionati del Belpaese non sono rimasti proprio sorpresi da questi due modelli, e hanno avuto molto, ma molto, da ridire. Tra luoghi di produzione molto sospetti e battibecchi con il Governo, con conseguente cambio di nome, ecco la sfida tra le due nuove vetture “made in Italy” che hanno fatto discutere (e litigare) tutti. Insomma, detto in poche parole, ecco Fiat 600 vs Alfa Romeo Junior…
Discusse ma (forse) anche amate, ecco Fiat 600 vs Alfa Romeo Junior
Di solito intorno a nuovi progetti, soprattutto quando si parla di quattro ruote, si crea un’attenzione e un’attesa altissima, quasi spropositata rispetto poi all’effettiva opera. E, come è stato sottolineato in precedenza, in Italia in questo momento in ambito automotive (e non solo) si sta attraversando un periodo a dir poco delicato e particolare. Rimanendo incollati al tema automobilistico, la nazionalità dei prodotti sembra essere tornata a essere il primo pallino degli automobilisti del Belpaese. Insomma, nell’istante in cui il settore fatica ad andare avanti, sarebbe meglio che le auto definite “italiane” venissero effettivamente prodotte in patria. E invece spesso, se non sempre, non è così.
Rimanendo alienati, almeno in questo frangente, dalle varie polemiche scaturite in Italia intorno al colosso Stellantis, accusato di essere manovrato (o manipolato) dai francesi e di avere in realtà ben poco di italiano, a parte il presidente John Elkann, nipote dell’avvocato Gianni Agnelli, e tutti i brand automobilistici che il gigante nel gennaio del 2021, alla sigla del patto italo-francese, ha inglobato. Insomma, avulsi da tutte queste realtà, bisogna sottolineare come, soprattutto negli ultimi tempi, le azioni del gruppo qui nello Stivale siano state a dir poco ambigue.
A parole si parla di un attaccamento passionale e inevitabile all’Italia e alla sua forza lavoro. Nella realtà, però, gli stabilimenti ex Fiat faticano sempre di più, vivono di precarietà assoluta, e altri addirittura vivono a singhiozzi, come la storica fabbrica torinese di Mirafiori, amata dall’Avvocato, da mesi addormentata in una lunga, e forse interminabile cassa integrazione. Stellantis fuori dall’Italia? Beh, sembrerebbe. E a sottolinearlo sono gli stessi pezzi grossi del gruppo che mesi fa hanno inviato lettere a i suoi produttori per consigliare loro di lasciare il Belpaese e spostarsi in Marocco. In tutto questo inferno di critiche e polemiche, però, serve qualcosa che tenga su il morale della clientela. E allora eccole, due nuove auto cha hanno le ambizioni di conquistare tutto e tutti, anche se…
Fiat lo scorso mese di luglio, quasi un anno fa, presenta la 600. Su di lei le critiche non sono mancate già dal primo istante. Prima di tutto per l’estetica, considerata da molti troppo simile alla vecchia 500X, e poi la nazionalità. L’auto, infatti, viene prodotta a Tychy, in Polonia. Stessa cosa fa Alfa Romeo con la Junior, che in realtà si chiamava Milano, nuovo B-Suv criticato prima per l’aspetto e poi per il luogo di produzione, sempre Tychy; e infine pomo della discordia nel battibecco tra Stellantis e Governo, con quest’ultimo che allude alla possibilità di imporre un cambio di nome, e il primo che, a scanso di equivoci, prima che la situazione si surriscaldi troppo modifica la nomenclatura. Insomma, la sfida delle criticate, Fiat 600 vs Alfa Romeo Junior, ma come sono in realtà?
Design tipicamente Fiat ma meno Alfa Romeo, ma lo stile c’è
In questo caso bisogna partire da un presupposto: le due vetture nascono sulla medesima piattaforma, quindi dimensioni le dimensioni sono molto simili. Due crossover, o meglio ancora due B-Suv come specificato in precedenza, caratterizzate da misure compatte e una buona altezza da terra. Nello specifico, però, occorre sottolineare alcuni aspetti.
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Parlando della Fiat 600, il modello in questione sembra aver veramente copiato un po’, se non molto, dalla vecchia 500X. Si tratta delle linee, dettaglio fondamentale quando si parla di design. Le misure sono un tantino rimpicciolite in questo caso, ma la nuova 600 riprende lo stesso stilema presentato in primis dalla nuova 500e, la versione elettrica per intenderci, e poi dall’ultimo restyling del precedente crossover. Tant’è che nei giorni della sua presentazione il Ceo dell’azienda torinese, Olivier François, la chiamò “500 più 100”.
Continuando a essere onesti, però, bisogna ammettere come Fiat abbia saputo ottimizzare il prodotto facendo, almeno all’apparenza, il minimo dello sforzo. Insomma, la 600 è una bella macchina, moderna e super catchy grazie alla sua estetica. Gli interni anche sono curati alla perfezione, con una plancia che riprende quella della 500 piccolina e soprattutto dei sedili, che cambiano a seconda dell’allestimento scelto, elegantissimi.
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Dall’altra parte, invece, la Junior si presenta come un totale cambio di paradigma rispetto alle passate realizzazioni di Alfa Romeo. Prima di tutto per il segmento, nuovo per la casa di Arese, e poi proprio per le linee. L’impatto con il pubblico è stato difficile, per non dire disastroso. Gli alfisti, o i presunti tali, quindi hanno bocciato il progetto, bollandolo come una sorta di imitazione della Peugeot 2008, auto che ha dato alla luce la piattaforma in questione.
Anche in questo caso, però, portando avanti la nostra vena di onestà, bisogna ammettere che l’auto è dotata di un design tutt’altro che brutto, anzi. Stellantis è riuscita con la Junior, ex Milano, a presentare un prodotto che allo stesso tempo strizza l’occhio al pubblico più vasto, ma che si posiziona sul livello luxury. E solamente il Biscione poteva fare ciò…
Le elettriche non sfondano, ma le versioni hybrid?
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Come sottolineato in precedenza, Fiat 600 ha già un anno, o poco meno, sulle spalle. Un anno vissuto in totale elettricità. Insomma, il modello veniva commercializzato solamente in versione full-electric, e le vendite, a dire il vero, non sono proprio esplose. Nelle ultime settimane, però, è stata lanciata anche la versione ibrida, che progetta di conquistare il pubblico più vasto, anche grazie a un listino molto più accessibile. Comunque sia, l’auto si può acquistare in elettrico puro con una batteria agli ioni di litio da 54 kWh e un motore elettrico anteriore da 156 CV, oppure con un powertrain si posiziona a metà strada tra un mild-hybrid e un full-hybrid che vede l’abbinamento tra un propulsore 1.2 a tre cilindri turbo da 100 CV e 205 Nm di coppia e un motore elettrico.
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Anche l’Alfa Romeo Junior vive questa doppia realtà. L’auto, molto più fresca rispetto alla 600 essendo stata presentata solamente pochissimi mesi fa, può essere, dunque, scelta nella sua versione hybrid con un motore turbo-benzina da 3 cilindri e 1,2 litri di cilindrata che eroga una potenza di 136 CV abbinato un’unità elettrica che porta ulteriori 29 CV. Oppure, c’è anche la variante full-electric con un motore elettrico all’anteriore da 156 CV alimentato da una batteria da 54 kWh.