Fiat Grande Panda vs Citroen C3, ma quali sono le differenze tra le due Auto gemelle di Stellantis?

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
22/07/2024

Così uguali, ma allo stesso tempo tano diverse... Ecco Fiat Grande Panda vs Citroen C3, una sfida che promette grandi cose.

Fiat Grande Panda vs Citroen C3, ma quali sono le differenze tra le due Auto gemelle di Stellantis?

Ok, adesso finalmente possiamo parlarne apertamente visto che entrambi i modelli di auto, una coppia di quattro ruote prodotta sotto il controllo e il potere del Gruppo Stellantis, colosso automobilistico italofrancese, sono state presentati ufficialmente. Insomma, all’interno della gamma di questo gigante dell’automotive, che presenta un vastissimo ventaglio di brand sia europei (tra Italia, Francia e Germania) che esteri (come Jeep), sono presenti due vetture che possono essere considerate delle “gemelle diverse“. E noi abbiamo deciso di farle sfidare queste due macchine tanto uguali, ma allo stesso tempo così diverse, con l’obiettivo di scoprire quali sono le loro reali differenze (sempre che queste ci siano effettivamente). In poche parole, ecco Fiat Grande Panda vs Citroen C3

Le gemelle diverse dell’automobilismo europeo, ma in cosa si differenziano?

Così uguali, ma allo stesso tempo tanto, tantissimo diverse, oppure è il contrario? Stellantis dal momento in cui è nata, ovvero nel gennaio del 2021, ha dato vita a un progetto molto particolare, che di sicuro ha fatto storcere molti nasi, soprattutto qui in Italia, ma che si è rivelato necessario per competere contro i più grandi colossi di questo settore. Oggi questo immenso gruppo italofrancese, guidato dal presidente John Elkann e dall’amministratore delegato Carlos Tavares, si ritrova a essere il secondo gruppo più importante nel Vecchio continente, dietro solamente ai tedeschi della Volkswagen, eppure le critiche e le polemiche non sono certo cessate, anzi. E la presentazione dell’ultima Panda, una vera e propria “pandona” a dire il vero, non ha fatto altro che buttare altra benzina sul fuoco, e alimentare ancora di più questo già vasto incendio.

Ma cos’è che non piace ai motorizzati italiani di Stellantis? La critica che viene spesso mossa nei confronti dell’azienda è quella della perdita di valori dei suoi brand del Belpaese, da Fiat a Alfa Romeo, passando anche per Abarth e Lancia, inclusa una delocalizzazione che attualmente ha messo in ginocchio vari stabilimenti nostrani, e soprattutto ha lasciato a casa diversi lavoratori. Insomma, quanto successo nei mesi scorsi con l’Alfa Romeo Milano, poi rinominata Junior, e con la cassa integrazione a Mirafiori e Melfi, è proprio la fotografia esatta, precisa e indistinguibile di questo scenario. E poi arriva la nuova Grande Panda, che a dire il vero sembra averla già vista da qualche parte…

Qualche mese fa, infatti, prima ancora che cominciassero a girare sui social i primi leaks della Panda in giro per le strade di Torino durante le (poco) segrete riprese delle pubblicità, Stellantis ha lanciato sul mercato un’altra nuova versione di un’altra storica vettura della propria gamma. Non più in Italia e nel capoluogo piemontese, ma in Francia e nella sua capitale Parigi. Già, perché a rinnovarsi proprio come ha fatto l’iconica utilitaria torinese nata nel 1980, è stata un’altra mitica utilitaria di segmento B, la Citroen C3. Ma non notate nulla di simile tra i due progetti? Due gemelline, anche se a dire il vero bisognerebbe dire gemellone, figlie delle tendenze automobilistiche degli ultimi anni. Ma si tratta di una necessaria innovazione, oppure di una perdita di valori?

 

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Fiat Grande Panda e la sua simile Citroen C3, esempio del nuovo automobilismo…

Grande Panda e C3, infatti, condividono molto in questa loro nuova forma. Infatti, entrambe sono nate sulla innovativa piattaforma del gruppo, ovvero la piattaforma globale multienergy Smart Car Platform, che a quanto pare non ha terminato qui il proprio lavoro. Infatti, la presentazione ufficiale della nuova vettura di casa Fiat, avvenuta al Lingotto di Torino proprio nel giorno del centoventicinquesimo anniversario dell’azienda italiana, ha rappresentato solamente il primo passo verso la creazione di una nuova famiglia, che sarà seguita dal lancio di un nuovo veicolo, ogni anno, fino al 2027. Una famiglia Fiat, ovviamente, ma il primo prodotto di questo nucleo porta in realtà la firma di Citroen.

 

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Ovviamente, questo dettaglio condiviso tra i due modelli porta a innumerevoli similitudini. Per esempio le dimensioni, perché le due utilitarie tipicamente di segmento B si sono trasformati in veri e propri crossover compatti; o B-Suv, come li chiameremmo oggi. L’estetica, con uno sviluppo che si forma su angoli appuntiti e superfici squadrate, tanto care alla vettura italiana, e anche, in un certo senso, la ricerca della semplicità più assoluta. Questa la si può notare soprattutto all’interno della versione base della C3, non dotata di alcuno schermo display sulla plancia, dove è invece presente un sostegno per il telefonino (si tratta dello Smartphone Docking Station), e soprattutto senza l’altro schermo, quello del cruscotto, adesso sostituito dal nuovo sistema Citroën Head Up Display. Più “barocco”, invece, è l’abitacolo della nuova Fiat Grande Panda, che dalla sua gemellina, però, sembra scopiazzare un po’ il volante a due razze, quasi un ritorno al passato, presentando però tutte le varie caratteristiche tecnologiche di una vettura del 2024.

 

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