La Liguria deve la sua bellezza al mare, ai meravigliosi paesaggi, alle sue famose Riviere e preziose città. La Liguria è però anche la terra dei piccoli borghi nascosti meravigliosi che profumano di tradizione che si innestano nel paesaggio aspro e in quello più morbido. Una delle zone più belle che taglia il mare dalla montagna è la Valle Argentina. Nota per il suo dislivello , essa inizia a 2200 m dal Monte Scarcello fino ad Arma di Taggia sul mare. E’ un territorio che dove si sente anche l’influenza della vicina Francia e radicate sono le tradizioni liguri. In questa valle si trovano tante deliziose località. Dalla cima della montagna fino al mare, ecco i borghi più belli della Valle Argentina…
Verdeggia: il borgo più alto della Valle Argentina
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Si trova quasi a 2000 metri. Si raggiunge attraversando le Alpi Liguri questo splendido borgo di montagna dove sembra il tempo si sia fermato.La sua posizione lo rende quasi una gemma nascosta. Incorniciato da boschi e ruscelli che danno inizio al torrente Argentina questo piccolo borgo è davvero suggestivo. La sua fondazione è abbastanza recente nel XVI secolo anche se poi nel 1800 andò distrutto per una slavina e poi ricostruito. A Verdeggia sembra che il tempo si sia fermato. La comunità vive soprattutto di pastorizia e agricoltura. Per capire la sua essenza vale la pena visitare la casa museo “Cà de Vittoriu”: un tuffo indietro nel tempo nella quotidianità dei Verdeggiaschi.
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Triora: il borgo ligure delle Streghe
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La sua definizione lascia già comprendere quanto mistero e leggenda si trova in questo meraviglioso borgo. Triora è un delizioso borgo di origine medievale, a circa 800 mt. nella Riviera di Ponente. Abitato da poco più di 200 persone esso comprende anche tante piccole frazioni ed è considerato un borgo di montagna di riferimento. In autunno è il periodo ideale per essere visitato in quanto i boschi e i paesaggi che lo circondano lo rendono davvero incredibile e di una bellezza rara. Il suo nome significa “tre bocche” e fa riferimento alle tre forme di economia di cui si vive qui il grano, la vite e il castagno. Il suo nomignolo poco piacevole è dovuto ad una tragica storia che risale al 1500 nel periodo dei processi della stregoneria di cui questo luogo fu teatro. Da vedere l’edificio dedicato San Bernardino, che proprio in quel periodo predicava lungo le strade dell’Italia e della Liguria. Al suo interno si trovano pregevoli affreschi quattrocenteschi opera di vari artisti, fra i quali il pinerolese Giovanni Canavesio, che raffigurano la cavalcata dei vizi, che accompagna la complessa scenografia del Giudizio universale, con l’inferno e la volta celeste.