La primavera è uno dei momenti migliori per visitare la Sicilia, o meglio, la Sicilia inedita. Questa splendida isola è una di quelle regioni che sa sorprendere con i piccoli borghi che nonostante appunto le loro piccole dimensioni sono uno scrigno di tesori, architettura e tradizioni. E’ proprio in questi gioielli che si viene a contatto con quella sfumatura più autentica dell’isola, quella che la rende più affascinante insieme al mare, alla sua storia importante.
Quello che non è sotto gli occhi può rivelare sorprese meravigliose
Il mondo dei borghi Siciliani è una continua sorpresa. Sono il racconto delle tradizioni di mare quelli che si affacciano sulle acque cristalline, quelle con i porticcioli e sono quelli presi d’assalto nelle stagioni estive. Insieme a loro ci sono però i borghi più difficili da raggiungere, quelli che vanno cercati e una volta scoperti lasciano una traccia molto piacevole nel cuore. Succede ad un borgo che si trova nella Sicilia nord-orientale a settentrione del monte Etna, in una zona montuosa al confine tra la catena dei Peloritani ed i Nebrodi. Questo piccolo borgo che incanta si trova in una posizione geologica un pò complicata in quanto si trova nelle fasce frontali del complesso sistema di unità geologiche, corrugate e sovrapposte, che affiorano lungo tutto il settore nord orientale della Sicilia. Questo borgo di cui stiamo parlando poco lontano da Messina è Novara di Sicilia.
Novara di Sicilia: il borgo legato ad una leggenda misteriosa
A rendere subito interessante Novara di Sicilia è la sua storia, una storia legata ad una leggenda. A Novara di Sicilia si trova, infatti una imponente montagna la Rocca Salvatesta, che domina il paesaggio circostante, ed è il simbolo del borgo ed è proprio quella che lo avvolge in un’etmosfera di mistero. Questa montagna chiamata anche “Cervino di Sicilia“, si dice che nasconda un tesoro nascosto che è protetto da un vecchio saggio che è stato trasformato in pietra. Insieme a questo si dice anche però che questo tesoro si può scoprire e può farlo una donna intraprendendo una serie di azioni tutte nello stesso giorno. Dovrà procurarsi del lino e tessere un mantello, poi dovrà dedicarsi al grano portandolo prima in un mulino e poi con la farina dovrò fare una focaccia. Per cuocere la focaccia dovrà utilizzare un forno la cui legna deve essere reperita da 7 boschi diversi, una volta cotta deve essere avvolta con il mantello realizzato può salire sulla rocca. E’ in quel momento che, se ha seguito bene tutti i passaggi ci sarà il suono di 100 rintocchi della campana della Chiesa Madre a mezzanotte e le porte del leggendario tesoro si apriranno magicamente. Un’impresa davvero straordinaria se si vuole trovare il tesoro
Novara di Sicilia: il borgo di pietra
E’ proprio da questa leggenda che ne consegue l’appellativo che appartiene a Novara di Sicilia, ovvero il borgo di pietra. Questo borgo fa parte dal 2004 del circuito di uno dei Borghi più belli d’Italia proprio per la sua forte identità che lo rende unico. Il suo centro storico sembra un luogo fuori dal tempo fatto di strade acciottolate, ma anche di pietra arenaria e chiese molto caratteristiche. Tra quelle da non perdere è la Chiesa di Maria SS Annunziata affiancata da un bellissimo torrione nel quale si può salire facendo una scala a chioccola di 48 gradini e dal quale si può godere un bellissimo panorama. Non meno interessante è il Duomo che risale al 1400 la più grande e ricca del paese simbolo dell’arte locale e la piccola Chiesa di San Francesco, essenziale, il più antico edificio sacro del paese. In questo paesino di montagna sono anche le sue piazze a colpire per la loro bellezza e per essere ancora oggi il cuore della vita cittadina e luoghi dove ammirare uno splendido panorama che porta fino alle isole Eolie, e in questo caso tutto questo avviene nella Piazza San Sebastiano.
A Novara di Sicilia è il Maiorchino il grande protagonista
Insieme alla leggenda, alla storia e la tradizione a rendere unico Novara di Sicilia. E’ proprio qui infatti che si produce il formaggio Maiorchino, tipicità dal gusto inconfondibile alla quale di lega anche un racconto di folklore del paese. Il Maiorchino, infatti, è il protagonista di quello che è Il Torneo del Minorchino una tradizione che ha 400 anni di storia e che è diventata a far parte del Patrimonio UNESCO.
Oggi del castello restano i ruderi, a strapiombo sul paesaggio circostante. Ciò che non è cambiato è il panorama che si gode da questo balcone naturale, da dove nelle giornate limpide si arrivano a vedere le isole Eolie. Da vedere, nel borgo, due chiese molto diverse tra loro: da una parte, il Duomo di Santa Maria Assunta, emblema dell’arte locale, in stile rinascimentale, maestoso, ricco; dall’altra, la piccola Chiesa di San Francesco, essenziale, il più antico edificio sacro del paese. Ma Novara è anche borgo di tradizioni, come quella antichissima del Torneo della Maiorchina, un gioco di abilità che ha come protagonista… l’omonimo formaggio locale!