Un piccolo gioiello dalla storia millenaria, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, riserva meraviglie da scoprire. Siamo nel cuore della Basilicata, circondati dalla bellezza dell’Appennino lucano: è qui che è nato il poeta latino Orazio, celebre per aver scritto poemi come le Satire e le Odi, che forse tutti ricordano per il famoso verso del “Carpe diem”. La casa è uno dei monumenti da vedere in paese, mentre nei luoghi circostanti numerose sono le attrazioni da visitare per immergersi nella lunghissima storia di questo borgo.Un gioiello tra siti archeologici e chiese incompiute
A pochi chilometri dal confine con la Puglia, di questo insediamento si conservano le tracce sin dal paleolitico. Durante l’epoca romana, l’antica Venusia era uno dei punti strategici di scambi commerciali, posto sulla via Appia, una delle arterie più importanti delle consolari romane. Il nome di questo gioiello nascosto è Venosa, molto probabilmente derivante dal nome della dea Venere. Qui passato e presente si fondono e il tempo sembra sospeso. Immergersi nella visita di Venosa sarà un’esperienza ricca e entusiasmante.
Un paese dove la storia si legge tra le mura
Una caratteristica di questo insediamento, sin dalle origini, è l’incontro tra più di una civiltà ed etnie diverse. Ebrei e cristiani, longobardi, saraceni, bizantini. Furono tante le civiltà che la attraversarono e che qui hanno lasciato i segni architettonici e storici della loro presenza. Così le strutture più famose, come il castello del duca Pirro del Balzo, legato alla famiglia Orsini, sorgono su stratificazioni di epoche precedenti e arricchiscono di stili architettonici successivi le prime strutture medievali.
Cosa non perdersi nella visita
Uno dei monumenti simbolo della cittadina di Venosa è l’Abbazia della Trinità e la vicina chiesa dell’Incompiuta, che risale all’epoca del dominio normanno, con tracce cristiane, romane ed ebraiche. L’origine è del V secolo, con la chiesa Vecchia impiantata sui resti di un tempio romano, alla quale si aggiunge nel 942, per opera dei Longobardi, il primo nucleo di un monastero benedettino ampliato successivamente dai Normanni. In quel periodo divenne una delle più grandi e potenti abbazie del Sud, per cui se ne progettò un grandioso ampliamento che però non fu mai portato a termine, salvo le mura perimetrali e parte del colonnato. Un luogo suggestivo che vi rapirà il cuore e lo sguardo.
Il Castello di Pirro del Balzo
Il Castello fu costruito tra il 1460 e il 1470 sulle rovine di una cattedrale di epoca romanica per volontà del duca Pirro del Balzo, con pianta quadrangolare, un profondo fossato e un loggiato in stile rinascimentale, con quattro torri cilindriche ai lati. Sulla torre ovest è visibile lo stemma dei Del Balzo, un sole raggiante. La rude fortezza divenne poi la dimora dei nobili Gesualdo, in particolare Carlo, “il prencipe de’ musicii” (come lo definì Torquato Tasso), e suo figlio Emanuele. Dopo Orazio, quindi, l’eredità poetica trova ancora risonanza in questo luogo, tra le cui pareti risuonarono gli eleganti versi dei madrigali e della corte intellettuale fondata da Carlo: l’Accademia dei Rinascenti (1612). Oggi è la sede del Museo Archeologico Nazionale.
Il giro per la città prosegue con una tappa alla cattedrale di Sant’Andrea Apostolo, senza scordarsi di ammirare, lungo il percorso, gli splendidi palazzi storici e le fontane che arricchiscono le piazze, come quella dei Pilieri, davanti al castello, l’Angioina (1228), dedicata a Carlo I D’Angiò, quella di Messer Oto (1313) e la quattrocentesca fontana di San Marco. Tra le architetture cittadine, palazzi ed edifici medievali e cinquecenteschi.
A spasso nel tempo: Parco archeologico di Venosa
Il Parco archeologico di Venosa è un’area che racchiude i resti dell’antica colonia latina di Venusia, con grandi edifici pubblici dell’epoca, come l’impianto termale, alcuni quartieri abitativi, una domus in cui si conservano ancora i mosaici, l’anfiteatro. Qui, sui resti di una domus patrizia del I Secolo, troviamo la casa di Orazio, costituita da diversi ambienti termali, tra cui un calidarium, una stanza rotonda destinata ai bagni nell’acqua calda, e una stanza adiacente di forma rettangolare. Arricchiscono la visita le catacombe ebraiche, scavate nel tufo, e il sito risalente al paleolitico, tra 600 mila e 300 mila anni fa.
Completa la visita il sito preistorico di Notarchirico, uno dei più antichi d’Europa. L’ampia area di scavo attualmente visitabile mostra nove livelli riferiti ad epoche diverse. La parte dell’area risalente al Paleolitico Inferiore, datato circa a 359.000 anni fa, lo rende uno dei siti europei sul Pleistocene Medio meglio conservati e ricchi di materiali.
Il sito fu scoperto nel 1979 e durante i numerosi scavi degli anni successivi sono stati portati alla luce diversi strati abitativi molto estesi e con la presenza di manufatti associati a resti di specie animali attualmente estinti.