Milano è conosciuta, e non solo in Italia, per essere la capitale della moda e del business, o dell’economia detta all’italiana. Il posto in cui trovano la loro massima espressione stile ed eleganza, lusso e sfarzo, architettura moderna e tutta un’altra serie di caratteristiche che rendono la città meneghina forse l’unica di stampo europeo presente qui nel Bel Paese; o almeno così si è soliti dire. Ma pochi di voi potrebbero sapere che nel centro di Milan si trova anche il cocktail bar più esclusivo del momento. Conosciuto per essere il locale più piccolo al mondo, nella sua dimensione riesce comunque ad ottenere una nomea fenomenale, e non è tutto per la sua ristretta caratteristica principale. Piccolo ed esclusivo ma non solo. Questo cocktail bar infatti deve il suo successo, perché di successo ne ha eh, ad un fascino unico e ad una qualità, del luogo e dei prodotti, senza eguali. Ecco di cosa stiamo parlando…
L’esclusivo cocktail bar meneghino, ecco perché è così famoso
Dunque è a Milano, come se non si fosse capito, che è possibile trovare, e frequentare, il cocktail bar più esclusivo e più piccolo del mondo. Il locale si trova al numero 43 di Ripa di Porta Ticinese, così risulta più semplice individuarlo nelle cartine, quelle digitali ovviamente, e con i suoi soli quattro metri quadrati interni rappresenta un vero e proprio mito della “riservata” vita notturna milanese. Notturna perché l’orario di apertura segna dalle ore 19,30 fino alle tre di notte, riservata invece perché è necessaria la prenotazione.
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Ed è proprio in un locale di quattro metri quadrati che avviene la magia, una magia tipicamente targata MI. In fin dei conti dalla notte milanese non ci si aspetterebbe poi mica tanto di differente. A Milano ogni uscita a calar del sole, perlomeno in una visione idealista e senza dubbio romantica della città, dovrebbe essere caratterizzata da situazioni non comuni, incontri meravigliosi e soprattutto da esperienze impossibili da dimenticare. Sperando che lo siano per questioni positive.
Ah, inoltre bisognerebbe aggiungere che in ogni uscita notturna ai piedi del grande Duomo in stile gotico è necessario anche un drink impeccabile. Un drink certamente da gustare, ma attenzione a non fare l’errore di considerare un cocktail solamente un cocktail. Insomma, esso non si beve e basta, né tantomeno lo si degusta ovviamente; sarebbe uno sviluppo fin troppo semplice.
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Quella soluzione alcolica spesso colorata con tinte eccentriche, accompagnata da cuboni di ghiaccio, da stecchini e a volte anche da piccoli frutti rossi rappresenta una grande protagonista della vita sociale notturna, e non solo milanese.
Comunque sia, tornando definitivamente al famigerato cocktail bar più piccolo al mondo, il suo nome è BackDoor 43, un nome che sa di mistero. Come d’altronde di mistero sa ogni cosa all’interno del minuscolo locale, a partire dal barman.
Niente da temere, non ci si trova di certo in una puntata di Twin Peaks, al massimo di V per Vendetta, ma in uno dei locali più in dell’intera città. E parlando di una città come quella di Milano capite bene quale deve essere il livello del BackDoor 43. Spaziale.
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Una machera che serve da bere e una selezione di drink infinita
È il Naviglio Grande che ospita il BackDoor 43, tanto per offrire un’altra informazione di luogo, un luogo misterioso ma mica sconosciuto. La sua nomea infatti lo precede, e la sua fama spazia in tutta Europa e non solo. La sua unicità oramai l’abbiamo scoperta, e adesso non resta altro da fare che scoprire com’è realmente questo cocktail bar ma soprattutto cosa si fa in questo cocktail bar.
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Entrati, quando si ha la possibilità e soprattutto si è prenotato, all’interno del piccolo BackDoor 43 si viene accolti da un barman a dir poco anonimo. Lo si può riconoscere semplicemente perché ha il viso mascherato dalla maschera di Guy Fawkes, il protagonista del suddetto film diretto da James McTeigue (e del fumetto distopico di Alan Moore).
L’ambiente, il quale ha da offrire solamente quattro posti a sedere, è caratterizzato da un arredamento certamente poco comune contraddistinto dalla presenza di boiserie e vari oggetti da collezione. Perfetto per un cocktail bar che vuole definirsi unico, e a metà tra una visione modernista e un’altra vintage, se di vintage è possibile parlare. Ad accompagnare il tutto è presente una collezione di etichette di whisky selezionate da tutto il mondo mica male.
Per chi rimane in piedi nulla è perduto, è possibile infatti comunicare con Guy semplicemente affacciandosi ad una finestra che dà sull’interno del BackDoor.
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La serata inoltre si anima con una playlist musicale che selezionabile dai clienti stessi, la possibilità di richiedere drink tailor made, e con un ambiente che si rivela essere semplicemente perfetto all’interno dello scenario metropolitano del capoluogo meneghino.
BackDoor 43 fa parte della lista dei World 50 Best Discovery Chart, inaugurato solamente nel 2016 e nato sotto l’ala del Gruppo Mag ideato da Flavio Angiolillo e Farmily. Bisogna dire che il cocktail bar ci ha messo poco per conquistare prima la città, poi l’Italia intera e poi anche il resto del mondo; e bisogna dire che la sua particolarità non sta mica nel fatto di essere un piccolo puntino lungo i Navigli; BackDoor 43 è semplicemente pazzesco.