Quante volte sentendo parlare di borghi e città li abbiamo sentiti nominare come la “Piccola Venezia”, la “Piccola Parigi” la “Piccola Londra”, probabilmente tantissime volte perché non è così casuale che dei piccoli centri per il loro paesaggio, la loro atmosfera, le loro caratteristiche vengano associati a delle meravigliose città. Questo accade non solo per i piccoli borghi italiani, ma anche quelli stranieri. Proprio in Italia, esiste un incantevole centro che per la sua bellezza viene proprio definito la “Piccola Parigi” e la cosa più bella a sapersi che questo nome non gli è stato dato dagli abitanti o da qualcuno a caso. Fu infatti proprio il celebre Pirandello a definirlo così…
La Piccola Parigi si trova nel Lazio
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E’ a pochi passi da Roma questo borgo quasi da cartolina noto come la Piccola Parigi. Probabilmente per le sue dimensioni piccole, per la posizione molti non ne avranno mai sentito parlare eppure, questo paesino è la meta perfetta per regalarsi una gita in relax in un’atmosfera senza tempo. Il suo nome è Arsoli, è piccolo perché qui vivono circa mille abitanti, si trova incastonato nei Monti Simbruini. La sua posizione lo rende proprio speciale e questo soprattutto in primavera e in autinno perche proprio la natura lussureggiante con boschi, ulivi e cipressi rende Arsoli un paesino da fiaba. L’appellativo di Piccola Parigi che gli è stato dato da Pirandello gli calza proprio a pennello anche se qui non si trova di certo l’Arc de Triomphe o la Tour Eiffel, ma perché si respira un’atmosfera davvero particolare. Lo scrittore che qui trascorreva le sue estati ritirandosi a leggere e a vivere la tranquillità per prendere ispirazione. E’ dunque la sua posizione poetica, la sua natura incontaminata ad avergli fatto meritare questo appellativo cos’ importante di cui gli abitanti di Arsoli vanno ancora oggi molto fieri.
Cosa vedere ad Arsoli
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Il suo centro abitato è molto antico risale all’epoca dei Equi popolazione italica, ma i primi a lasciare tracce importanti furono i romani. Il suo maggior sviluppo lo ebbe nel 1200 quando divenne proprietà della importante famiglia Passamonti che dominò il borgo per un lungo periodo che lo trasformo’ e lo rese una cittadina importante. Arsoli visse poi un momento doloroso nel 1536 quando fu colpito da diverse calamità naturale tra cui una violente peste che sterminò gran parte della popolazione. E’ in questo momento che passo agli Zambeccari che, tuttavia, non si impegnarono più di tanto nel ricostruire la comunità e poi a a Fabrizio Massimo che riportò Arsoli a tutto il suo splendore. Benché molto piccolo Arsoli riserva delle bellissime sorprese. Il suo centro storico è un gioiellino da esplorare con lentezza passo dopo passo senza perdere la chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore e la Cappella di San Rocco con i bellissimi affreschi che risalgono al 500 e i graffiti che raccontano le storie del paese. Il simbolo di Arsoli è sicuramente il suo Castello Massimo con le sue torri, il suo parco e gli affreschi del Zuccari rappresenta l’edificio più importante del paese. Gli amanti del mistero nel piccolo borgo laziale di Arsoli trovano una tappa imperdibile, poco lontano dal centro di trova la ”Grotta di Re Pipino” la grotta che secondo una leggenda, custodì l’enorme tesoro, nascosto o dal re di Francia Pipino il Breve, durante la sua discesa in Italia. Anche gli amanti della natura non resteranno indifferenti a questo borgo, perché proprio qui addentrandosi nel Vallone Bagnatore, si può ammirare uno straordinario “fenomeno naturale” quello delle Rocce della Femmona morta”. Sono due veri e propri torrioni calcarei di 15 metri ognuno che appaiono all’improvviso nel bosco creando uno spettacolo davvero suggestivo tra speroni orridi lecci secolari e piccole cascate.