Ma cosa hanno in comune la moda e il settore del real estate? Beh, in questo caso un attico a New York, e più precisamente nel quartiere di Manhattan, e non un attico qualsiasi, eh. Ma soprattutto in comune hanno un nome, quello di Gucci, Maurizio Gucci. Iconico volto della maison fiorentina, Maurizio è stato per anni il nome più chiacchierato tra gli appassionati e gli addetti al lavoro nel campo del fashion, per poi diventare il protagonisti di uno dei casi di cronaca nera che hanno sconvolto l’Italia, e non solo. E infine, interpretato da Adam Driver, un personaggio per il grande schermo nel film House of Gucci diretto da Ridley Scott nel 2021. Ma stavamo parlando di un attico…
Gucci: un nome iconico per un attico altrettanto iconico
E forse sarebbe meglio tessere a ritroso la carriera e la vita di Maurizio. Nato a Firenze nel ’48, figlio di Rodolfo Gucci e di Sandra Ravel, e quindi nipote diretto di Guccio Gucci, padre del brand made in Italy. Azionista di maggioranza della Casa di moda dal 1983 al 1993, nonché presidente dell’azienda, i suoi problemi iniziarono con il matrimonio con Patrizia Reggiani.
Visualizza questo post su Instagram
Un matrimonio nato sotto una cattiva stella, con la decisa opposizione di Rodolfo, e finito addirittura peggio. La separazione arriva dopo tredici anni, mentre il divorzio ufficiale viene siglato nel 1993. Ma è nel 1995 che su questa relazione viene scritta la parola fine. Maurizio, infatti, nella portineria di uno dei palazzi in cui si trovavano i suoi uffici viene assassinato; e come mandante dell’omicidio viene accusata la stessa Reggiani, che passerà in carcere appena 18 anni, nonostante i 26 della condanna, grazie alla sua buona condotta. Ma, ancora, noi stavamo parlando di un attico.
Lasciandoci alle spalle assassini, matrimoni difficili con tanto di divorzi, e altri problemi familiare, e alle spalle lasciamo anche la moda, in senso stretto. Quindi non ci rimane altro che il real estate, che poi detto in parole povere (e quindi in italiano) non sarebbe altro che il mercato immobiliare, e il nome di Maurizio Gucci. E unendo queste due punti, ecco che spunta fuori un appartamento newyorkese nella Olympic Tower dal valore monstre di 35 milioni di dollari.
LEGGI ANCHE: Kanye West mette in vendita la lussuosa Villa di Malibu, vale quasi 60 milioni di Dollari!
Maurizio acquisto questo lussuosissimo appartamento durante gli anni ’70, prima della sua presidenza nell’azienda di famiglia, e dopo la sua morte l’attico è passato in mano alle sue due figlie, Allegra e Alessandra Gucci. Agli amanti del settore del mercato immobiliare di lusso, e della famiglia fiorentina dei Gucci, questa penthouse non dev’essere nuova. Di una sua eventuale vendita si parla ormai da quasi dieci anni, e adesso sembra essere arrivato il momento fatidico. L’annuncio, infatti, è apparso nel sito dell’agenzia Serhant, esperta in case e appartamenti di lusso.
L’appartamento perfetto per vivere appieno la città di New York
Guardare la città di New York muoversi e vivere dall’alto del proprio appartamento, e dalle immense vetrate che prendono il posto delle pareti. Qualcosa che la maggior parte delle persone ha potuto solamente sognare, o guardare in qualche puntata di Gossip Girl, ma a quanto pare si trattava della vita, quella di tutti i giorni, di Maurizio Gucci. E il video caricato su YouTube dalla stessa agenzia Serhant, una sorta di visita guidata alla penthouse, riesce a esaltare appieno il livello di sfarzo presente in questo appartamento.
Un appartamento situato tra il cinquantesimo e il cinquantunesimo piano della Olympic Tower, un grattacielo realizzato nel 1976, dopo quattro anni di lavoro, finanziato da Aristotele Onassis e realizzato dallo studio di architettura Skidmore, Owings and Merrill. In tutto si contano 51 piani, 225 appartamenti e oltre 23000 m² di spazi destinati ad uffici e attività commerciali, come gli uffici della NBA.
LEGGI ANCHE: Le 5 Città Europee più Green del Pianeta, c’è anche l’Italia!
Ci troviamo nella Fifth Avenue, al numero 641. L’attico di Maurizio è certamente una delle attrazioni più esclusive dell’intero grattacielo. In questo caso, infatti, si contano ben due piani (in origine erano due appartamenti separati), con otto camere da letto solamente nel primo piano, due scale a chioccola, due ascensori e ventotto vetrate. Presenti poi anche soggiorni, sale da pranzo, una biblioteca e un living room da raggia (e non Reggiani). Per non parlare della visuale: dalle vetrate dell’attico la vista si perde tra il Rockefeller Center e il Moma, ma si vedono anche il Theater District e Central Park.