Il Fuorisalone è forse la vera essenza della settimana del design (o meglio design week) milanese, ed esistono vari modi per esplorare la piccola e moderna metropoli italiana. Numero uno: girare all’impazzata l’intera città, cercando di arrivare (in tempo) alle mete più ambite dell’evento, tra fiere, appuntamenti esclusivi, padiglioni super artistici e le meraviglie, per l’appunto, del Fuorisalone. Numero due: cercare di redigere un piccolo programma da seguire senza intoppi, rischiando di perdere alcune chicche tutt’altro che secondarie di Milano. Numero tre: affidarsi ai social e ai suoi consigli, con i vari video e post che in questi giorni stanno letteralmente spopolando tra Instagram e Tiktok.
Ecco, a proposito di consigli, anche noi vogliamo inserirci nella lunga lista di influencer, anche se per natura ci allontaniamo da questa definizione, capaci di raccontare un nuovo lato di questa settimana meneghina. E quindi abbiamo deciso di raccontarla attraverso i palazzi, gli appartamenti e le location da non perdere in questi giorni…
Il Fuorisalone vissuto tra palazzi e appartamenti, la vera design week
Che cosa c’è di più meneghino della design week? Stiamo parlando forse dell’evento di punta della città più moderna e cosmopolita che lo Stivale riesce ad offrire. Una di quelle città che appartiene al mondo intero, sito di stampo europeo, grande ma non troppo, all’avanguardia quanto basta e dannata da molti aspetti da vera metropoli, tra gli affitti troppo alti e un traffico incessabile, nonostante l’ampia rete di trasporto pubblico. Ma senza questi lati negativi Milano non sarebbe Milano, e quindi, di conseguenza quasi fosse un effetto domino, la settimana milanese del design non sarebbe la settimana del design che conosciamo oggi. Un bene? Un male? Chi lo sa, e in fin dei conti nessuno lo vuole sapere; l’importante è viverla Milano oggi (se si vuole) e vivere la design week oggi (tutti dovremmo).
Anche in questo caso, un evento del genere apre le braccia al mondo intero che si affaccia, una volta di più, al Belpaese. Niente turismo questa volta però. Non ci sono i camper che affollano la riviera romagnola, non ci sono tutte quelle teste bionde, biondissime, che già a partire da fine marzo girano le città italiane sotto il tiepido sole primaverile con t-shirt e pantaloncini, una pelle rosso fuoco e chili di crema solare. Gli stranieri adesso vengono attratti dal polo mondiale della moda, dell’arte, ovviamente del design, e anche dell’architettura.
Cosa c’è di bello da vedere alla design week? Beh, c’è il Fuorisalone che non delude mai, e che offre un tragitto per tutta la città meneghina così da poterla conoscere per intero, dai luoghi più futuristici a quelli legati ancora alle palazzine con cortile interno e i vecchi ascensori esterni degli anni ’50; quelli di cui Luciano Bianciardi (scrittore de La vita agra – edito nel 1962) già ne denunciava la scomparsa più di sessant’anni fa, quasi fossero una piccola specie in via di estinzione. In fin dei conti Milano ha bruciato le tappe, forte di un’economia incrollabile (si spera), ma spesso asfissiante, e ha saputo come modernizzarsi prima di tutte le altre città nostrane; che non hanno potuto far altro che rincorrere, con risultati poi non così trionfanti. Eppure, Milano ha saputo anche onorare, seppure in parte minore, le proprie radici, anche quelle architettoniche.
E questa è anche una parte del tour del Fuorisalone che vogliamo offrirvi. Quasi come Nanni Moretti in Caro Diario (film del 1993), saliamo sulla nostra Vespa immaginaria e vi portiamo per i luoghi “nascosti” di questa edizione. Il regista-attore vagava per i quartieri romani, gli immensi quartieri romani, noi abbiamo vita più semplice, eppure non meno affascinante. Ecco la design week vissuta tra palazzi, appartamenti e location milanesi.
Moda, arte, design e architettura, e quindi Armani a palazzo Orsini
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L’anno scorso è stato un grande successo per palazzo Orsini, sede della società Armani dal 1996, un successo che si ripete anche per questa edizione del Fuorisalone. È stata definita “boutique” la zona in cui viene presentata in questi giorni la collezione “Echi dal mondo” di Armani/Casa, eppure a rubare l’attenzione è la stessa dimora, se tale è possibile definirla. Si tratta, infatti, di un edificio storico, realizzato nel XVII secolo per la famiglia dei marchesi Orsini. Un palazzo austero come austeri riescono a essere soltanto i vecchi edifici milanesi; capace, però, di nascondere dei segreti meravigliosi tra pavimenti in mosaico, specchi antichi e affreschi del ‘700 (come quello di Andrea Appiani del 1787).
Un vero appartamento da principi si cela tra le meraviglie milanesi, ecco l’Artemest
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Anche in questo caso l’obiettivo è di ripetere il successo della scorsa edizione; un secondo trionfo che è arrivato senza troppi indugi e sorprese. In fin dei conti stiamo pur sempre parlando di un appartamento principesco, ma nel vero senso della parola. Adesso ci troviamo in via Enrico Toti numero 2, all’interno della residenza Vignale, e più precisamente nel cosiddetto appartamento Artemest; realizzato tra il 1905 e il 1907 dall’architetto Gattermayer e Adolf Loos per un principe austriaco. Luogo immancabile…
Da Armani a Prada (Frames), d’altronde Milano è la capitale della moda
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Ok, ok, l’esposizione “Prada Frames” dell’iconica maison di moda made in Italy è già conclusa, eppure non potevamo di certo non inserire il museo Bagatti Valsecchi in questa lista di palazzi del Fuorisalone. Sacrilegio. E allora eccolo, nel centro storico di Milano in via Gesù numero 5, ispirata alle architetture meneghine del ‘500, trasformato in una casa-museo e sede di vari dipinti e sculture. Un cuore pulsante di arte e design (e moda).
Un omaggio necessario: scoprire Gaetano Pesce alla Pinacoteca Ambrosiana
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E la design week non poteva di certo esimersi dall’omaggiare uno dei più grandi artisti italiani dell’epoca moderna, scomparso a 84 anni solamente un paio di settimane fa, nella sua New York; città in cui viveva dagli anni ’80. E così, Gaetano Pesce in questi giorni rivive quasi per magia (la magia dell’arte) presso la storica Pinacoteca Ambrosiana (in piazza Pio XI) con la monografica “Nice to see you“. Un’opportunità unica per scoprire un grande artista italiano, e allo stesso tempo per visitare uno dei luoghi più importanti per l’arte e la storia italiana.