Quale miglior modo per chiudere una cena tra amici se non con un amaro da versare agli ospiti? Aromatici, avvolgenti e vellutati, gli amari italiani vantano una storia ormai secolare, simbolo della tradizione liquoristica nel mondo, nonché sinonimi di qualità ed eccellenza. Dal sapore deciso del Vecchio Amaro del Capo, alle reminiscenze siciliane dell’Amaro Nepèta, ecco la classifica dei migliori amari italiani.
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Vecchio Amaro Del Capo
Prodotto simbolo della Distilleria Caffo, il Vecchio Amaro del Capo, ricavato da erbe di Calabria, è frutto di un’antica ricetta calabrese, rielaborata e migliorata nel tempo dalle generazioni della famiglia Caffo. Fiori, frutti e radici, l’Amaro del Capo racchiude in sé i principi attivi di tante benefiche erbe, in grado aiutare la digestione e dare una gradevole sensazione di benessere.
Tra le 29 erbe officinali che compongono l’infuso, ricordiamo l’arancio amaro, l’arancio dolce, la liquirizia, il mandarino, la camomilla e il ginepro, in una miscela inconfondibile di odori e sapori.
Nepeta Amaro
L’ingredienti principe di questo amaro è la nepitella, una nota erbacea, che richiama alla mente il sapore selvaggio della campagna siciliana. Al fondo del palato, dopo il primo sorso, si percepisce un leggero sentore amaro dato dall’infusione della scorza del nostro Limone di Siracusa IGP.
A completare il sapore avvolgente sopraggiungono le erbe amaricanti siciliane, in grado di creare l’equilibrio perfetto del prestigioso Amaro Nepèta.
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Amaro Montenegro
La ricetta di Amaro Montenegro, icona della tradizione liquoristica italiana dal 1885, prevede l’utilizzo di 40 erbe aromatiche e un complesso procedimento di estrazione e miscelazione, che fanno di questo prodotto un’eccellenza nel mondo.
Dal lungo e articolato processo, si ottengono dodici essenze madre, che danno vita alle sei note aromatiche che caratterizzano il sapore vellutato di questo distillato.
Averna
La storia della Fratelli Averna è legata a un prodotto che ha fatto la storia dei liquori in Italia: l’Amaro Averna. La ricetta segreta di questo amaro nasce nell’Abbazia di Santo Spirito e donata da un monaco benedettino all’imprenditore Salvatore Averna, che nel 1868 inizia a produrre l’amaro per servirlo ai propri ospiti nella dimora estiva di villa Xiboli.
Fino ad oggi, le erbe selezionate forniscono un gusto aromatico puro e inconfondibile, ideale da regalare agli estimatori di amari italiani.
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Amaro Borsci
Nel lontano 1840, nel comune pugliese di San Marzano, il liquorista Giuseppe Borsci perfezionava l’antica ricetta di un elisir orientale, ereditata dagli antenati di origine caucasica. Così ha inizio la produzione di questo favoloso prodotto, nonché il più antico liquore del sud Italia. Dal colore bruno intenso, l’Amaro Borsci si caratterizza per il suo gusto versatile, aromatico e intenso.