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Nel cuore del Cilento, una cascata naturale che vi lascerà senza parole anche d’inverno

Nel cuore del Cilento, una cascata naturale che vi lascerà senza parole anche d’inverno
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Terra di natura incontaminata, vette boscose e campagne bagnate dal mare, il Cilento è un tesoro nascosto ancora poco conosciuto ed inesplorato, ma in fase di una notevole crescita turistica. Questo ricchissimo territorio si estende da Paestum a Sapri, in 2.400 km² con circa 150.000 abitanti. All’interno di questa area così estesa si trovano numerosi…


Terra di natura incontaminata, vette boscose e campagne bagnate dal mare, il Cilento è un tesoro nascosto ancora poco conosciuto ed inesplorato, ma in fase di una notevole crescita turistica. Questo ricchissimo territorio si estende da Paestum a Sapri, in 2.400 km² con circa 150.000 abitanti. All’interno di questa area così estesa si trovano numerosi gioielli, come:

  • Lo splendido borgo di Agropoli, che nel proprio territorio racchiude il Castello Aragonese ed il suo porto turistico;
  • Castellabate, location ormai nota al mondo grazie allo straordinario successo del film “Benvenuti al Sud”, con il suo mare cristallino e i panorami e tramonti mozzafiato;
  • Acciaroli, con i suoi fondali cristallini, mare incontaminato ed un porticciolo che regala pace e serenità a chiunque lo visiti.

Cascate dei Capelli di Venere, un tesoro nascosto nel cuore del Cilento

Questi visti sopra sono solo alcune delle perle che questo territorio custodisce gelosamente. Tra tutte queste meraviglie oggi, però, andremo a scoprire ed approfondire la “Cascata dei Capelli di Venere“, situata nel comune di Casaletto Spartano. Raggiungere questo magico luogo è semplice, infatti per chi viene da Salerno ci vogliono circa un’ora e 40 minuti. Una volta usciti da Casaletto Spartano si continua sulla Strada Provinciale 16 per altri 400 metri per trovarsi a destra uno spiazzo in cui parcheggiare. L’ingresso all’Area Capello, in cui si trova la cascata, non è gratuito, il costo è di circa 3 euro ma credetemi, ne vale davvero la pena!

La leggenda delle Cascate di Casaletto Spartano

Circondati da una natura incontaminata, in un’atmosfera di pace e serenità, scoprire le Cascate dei Capelli di Venere sarà un’avventura davvero indimenticabile. Ma da cosa prende il nome questa pianta? Si narra che Venere solitamente esplorava e godeva di questa verde oasi per rilassarsi. E proprio in una di queste passeggiate fu avvistata da un pastore che la vide e se ne innamorò. Folgorato dalla bellezza della sua chioma, decise di tagliarne una ciocca mentre la Venere dormiva. La dea se ne accorse e volle vendicarsi trasformando i capelli in acqua, questa man mano divenne più impetuosa annegando il pastore. Poiché ne ebbe pietà decise di tramutarlo in felce posandolo vicino alla cascata che era nata dalla sua ciocca. Ora che conoscete la loro leggenda non ci resta che esplorare le Cascate dei Capelli di Venere: armatevi di scarpe da trekking e partite all’avventura e alla scoperta di questo tesoro della Campania!

Le attrazioni di Casaletto Spartano

Dall’area Capello partono svariati sentieri lungo il corso del Rio Bussentino. Procedendo fra passerelle di legno, scale e ponticelli, sentirete il suono dell’acqua che vi indica la vicinanza delle cascate. Ed ecco che celate dagli alberi le meravigliose cascate segrete della Campania si rivelano in tutto il loro splendore. Questa oasi è stata eletta Geoparco dall’Unesco nel 2010 e con i suoi 1.810 chilometri quadrati è il secondo parco protetto più esteso d’Italia. Queste cascate, originatesi dal Rio Bussentino o Casaletto, affluente del Bussento, devono il proprio nome ad una pianta che cresce fra le proprie rocce ovvero la Capelvenere, una felce costituita da delicate foglie che si erge in luoghi all’ombra ed umidi e che richiama proprio i capelli della Dea. Il delicato suono del torrente e la rigogliosa flora della Capelvenere, che si insinua tra le rocce, creano un ambiente davvero magico e suggestivo. L’acqua, essendo in luoghi all’ombra, non supera mai i 10 gradi centigradi ed è quindi sempre molto fredda. Inoltre, sommerse nella vegetazione, sarà possibile ammirare le rovine di un antico ponte Normanno in pietra. In prossimità di questo ponte è possibile inoltre ammirare un vecchio mulino, alimentato in passato dal Sorgitore, ovvero un complesso che convogliava al mulino le acque di un’attigua sorgente.