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Nuovo Codice della Strada, ecco cosa cambia: 5 cose da sapere

Nuovo Codice della Strada, ecco cosa cambia: 5 cose da sapere
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Approvato il Nuovo Codice della Strada, e tra tanto chiacchiericcio e clamore vogliamo fare chiarezza. Ecco cosa cambia!


Approvato dal governo e in attesa di passare al vaglio di Camera e Senato, stiamo parlando del nuovo Codice della Strada, o meglio della proposta del nuovo Codice della Strada, presentato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Una novità della quale si parla oramai da giorni e settimane, per non dire addirittura mesi; e che in tutto questo periodo ha generato grande confusione nella comunità, se tale possiamo definirla, italiana degli automobilisti (e non) e anche in tutte le persone non motorizzate. E all’alba della definitiva entrata in vigore di tale emendamento, il quale dovrebbe vedere la luce (sempre secondo il Ministro) entro la fine di questo anno, forse è arrivato il momento di fare luce e chiarezza su una questione tanto dimenata. Non tanto una riflessione, anzi non lo è per nulla, né tantomeno una discussione su tesi e ideologie politiche, tematiche a noi lontane per natura; ma quanto più un’effettiva dimostrazione dei cambiamenti che probabilmente avverranno nelle nostre strade. Ecco allora cosa cambierà con il nuovo Codice della Strada…

La legge della strada sta per cambiare definitivamente, ecco le novità del nuovo Codice della Strada!

Nuovo Codice della Strada cosa cambia

Le novità, come spesso (o sempre) accade, fanno paura. Ma non solo. In genere la paura blocca noi umani, ci lascia immobili; ma quando si tratta di questioni del genere accade tutto il contrario di ciò che normalmente vorrebbe la natura. In questi casi, infatti, iniziamo a dimenarci, ad urlare e a ingiuriare; spesso senza nemmeno conoscere le tematiche, quali sono queste grandi novità e ignorando le cause di queste e pure i loro effetti.

Gli amanti dei motori e delle automobili, e di qualsiasi altro mezzo di trasporto, però devono vedersi bene dal cadere in una tale trappola. Tranquillità e logica, ecco quali sono i due fari da seguire per comprendere al meglio ciò che sta accadendo in questi giorni. Ma cos’è che sta davvero accadendo in questi giorni?

Beh, a dire il vero non troppo. Nulla ancora è stato definito né tantomeno reso legge, e forse è proprio in questo periodo di attesa più che di transizione, un’attesa che a quanto pare dovrebbe portare alla definitiva approvazione del nuovo Codice della Strada, che si rivela necessario comprendere tutte le questioni prima elencate. Vale a dire quali sono i cambiamenti, quali le regioni di questi, le loro cause e soprattutto i loro (eventuali e previsti) effetti.

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Per essere ancora più precisi e formali forse risulta fondamentale un accurato e completo racconto degli avvenimenti che hanno portato a questa necessaria lista delle “cose che cambieranno”. Dunque, lo scorso 27 giugno alle ore 18:00 presso Palazzo Chigi si è tenuto il Consiglio dei Ministri numero 43. Consiglio nel quale il già citato Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, figura che nel corso di questo governo regola e regolerà (anche) le questioni legate alla strada e alla mobilità, ha illustrato le novità del disegno di legge sulla sicurezza stradale.

Il disegno di legge del nuovo Codice della Strada è dunque passato al vaglio dei Ministri; e adesso, per divenire effettivo in modo totale (e legislativo) deve essere approvato anche in Parlamento, il quale può richiedere alcune modifiche sul testo. Ma intanto osserviamo quali sono i cambiamenti attuali presentati da Salvini nel suo disegno; cambiamenti che hanno acceso molte discussioni in questi giorni…

disegno legge Salvini

Per gli automobilisti “distratti” le sanzioni si fanno più pesanti. Occhio al telefonino e al tasso alcolemico!

Siamo tutti d’accordo: quando si guida non si deve toccare il proprio telefonino, e soprattutto non ci si deve mettere al volante dopo aver bevuto bevande alcoliche. In questi casi Salvini sembra aver intenzione di acuire ancora di più le sanzioni per questi automobilisti “distratti”. Quindi, coloro che verranno fermati perché trovati al telefono durante la guida vedranno sospendere la propria patente.

Per la guida in stato di ebrezza, invece, non cambiano i tassi alcolemici attualmente in vigore; ma chi verrà condannato per tale reato dovrà entrare in auto con il tasso pari a zero e avrà l’obbligo di installare l’Alcolock, vale a dire dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Le multe, inoltre, si fanno più salate. Si parla di un aumento di circa un terzo rispetto alle attuali.

Per gli automobilisti recidivi (tra alcool e stupefacenti) si prospetta la sospensione a vita della patente

A vita, è questa la durata della sospensione della patente per quegli automobilisti che si riveleranno essere recidivi alla guida sotto effetti di sostanze alcoliche e/o stupefacenti. Il nuovo Codice della Strada, dunque, sembra non voler far sconti per nessuno. Per altre gravi violazioni del cosiddetto nuovo codice come eccesso di velocità o guida in contromano, si prospetta, invece, una sospensione temporanea della licenza dai sette a quindici giorni nel caso in cui il conducente abbia meno di 20 punti sulla patente.

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Gli Autovelox non servono per far cassa, questi dovranno essere installati solamente dove si rivela necessario il controllo automatico della velocità

Altra questione che potrebbe far in qualche modo gioire gli automobilisti. Stiamo parlando della questione legata agli Autovelox; ovvero, come tutti ben saprete, quegli strumenti installati a bordo delle strade che vengono utilizzati per il controllo delle velocità delle automobili. Strumenti in grado, inoltre, di catturare le targhe dei veicoli che superano il limite imposto in quel tratto.

Ebbene, nel caso il disegno di Salvini passi pure in Parlamento, i suddetti dispositivi di controllo non solo dovranno essere omologati a livello nazionale, ma dovranno anche seguire una stretta (e giusta) politica di istallazione. Vale a dire che questi potranno essere posizionati solamente ove necessario; e non potranno essere più, dunque, utilizzati solamente per far cassa dai vari Comuni.

Cambiano anche i limiti imposti ai neopatentati. Per loro le auto “potenti” saranno disponibili solamente dopo i primi tre anni…

Brutte notizie, invece, per quanto riguarda i neopatentati. Per loro, infatti, aumenta lo stop della guida di mezzi potenti; nello specifico, per essere il più precisi possibile, i giovani motorizzati potranno guidare solamente dopo tre anni dal conseguimento della patente “autovetture a motore termico, potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t e/o comunque potenza massima pari o superiore a 70 kW; autovetture elettriche o ibride plug-in con potenza specifica superiore a 65 kW/t, riferita alla tara, ma compreso il peso della batteria; altri autoveicoli diversi dalle autovetture con potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t”.

I monopattini elettrici dovranno avere targa, luci e assicurazioni. Stop anche al parcheggio selvaggio

Per i monopattini elettrici si prospetta un futuro più regolamentato e soprattutto sicuro. Questi, infatti, nel caso in cui il Codice della Strada disegnato dal Ministro Salvini dovesse divenire legge definitiva, dovranno dovranno essere dotati di luci e targa, o contrassegno identificativo, adesiva e non rimovibile e dovranno anche essere coperti da assicurazione per la responsabilità civile verso terzi. Casco obbligatorio per tutti, e non solamente per i minorenni come è indicato attualmente; e divieto di circolare nelle aree extraurbane e di parcheggiare sui marciapiedi. Per i mezzi in “sharing” inoltre è previsto un blocco automatico del mezzo se si esce dai centri urbani.