Gli anni vanno avanti, e forse noi nemmeno ce ne accorgiamo. Il tempo che scorre siamo abituati a contemplarlo guardando le lancette dei nostri amati segnatempo che scorrono all’infinito. Amanti del vintage, anche nei modelli nuovi, ma forse è arrivato il momento di rivalutare gli orologi digitali. E forse non è possibile ancora definirli eleganti, anche se con qualche eccezione di gran valore, e forse (come ingenuamente alcuni pensavano) non possono nemmeno essere considerati il futuro del settore. Eppure questi ci sono, e diventano sempre più cool ed esclusivi. Ecco i migliori.
La proposta “fresh” degli orologi digitali deluxe
In fin dei conti non si tratta mica di una novità. Ormai sono anni che gli orologi digitali, e gli smartwatch, per usare un termine ancora più comune tra gli appassionati del genere, rappresentano una grande fetta del mercato dell’orologeria. All’inizio presentati come il nuovo che avanza, il futuro, la previsione di un domani completamente digitalizzato. E a dire il vero questa narrazione non ha mai conquistato molti; anzi, a dire il vero quasi nessuno. L’aura del “nuovo”, così, è subito scemata. I grandi amanti degli orologi, o per utilizzare ancora una volta una formula anglicizzata “watch enthusiast“, hanno cominciato subito a ripudiare la nuova proposta; quasi con una smorfia di disgusto stampato sul visto.
La verità è che gli orologi rappresentano ancora oggi una delle poche ancore che ci tengono legati al passato. E dunque non è una grossa sorpresa il grande successo del mercato del vintage. I modelli degli anni scorsi, o meglio dei decenni scorsi, infatti, conquistano sempre più terreno. Piacciono a tutti, o quasi, e soprattutto aumentano di valore con un ritmo forsennato. Ed è così che anche i modelli digitali, che comunque sono cominciati ad apparire agli inizi degli anni ’80, hanno abbandonato la loro iniziale presunzione “previsionistica”, iniziando a ricalcare i classici design dei segnatempo analogici, e alcuni hanno addirittura deciso di mantenere le lancette, e tornando a utilizzare disegni e forme del proprio passato (o comunque hanno cercato di inventarsi un passato che, forse, per alcuni non è mai esistito).
Quindi oggi è necessario, magari non acquistarli e non indossarli se proprio non si vuole, ma perlomeno rivalutare gli orologi digitali presenti sul mercato. Dai modelli di lusso a quelli più accessibili, eleganti e raffinati o sportivi e casual; insomma, ce n’è veramente per tutti i gusti, e soprattutto per tutti gli amanti dell’orologeria.
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Ecco allora una piccola proposta di alcuni modelli esclusivi veramente impossibili da perdere. Per realizzare questa classifica abbiamo cercato di tenere conto di molti aspetti, ma soprattutto dei due principali: design e prezzo. Perché gli orologi oggi, anche quelli digitali, per avere successo sul mercato devono avere il giusto carattere; insomma di Apple Watch ce n’è uno solo, e copiarlo è inutile e addirittura controproduttivo (poco chic). Ma soprattutto devono avere il giusto listino: alto…
Hamilton Pulsar porta sul polso la classe digitale degli anni ’70
E quando si parla di vintage, gli anni ’70 dominano. E dunque, di conseguenza, a dominare è anche questo esclusivo Hamilton Pulsar. Nato esattamente nel 1970, uno dei capostipiti del genere, questo orologio ha letteralmente rivoluzionato il settore dell’orologeria attraverso il suo PSR Digital Quartz. Il design è semplice eppure sempre raffinato, inevitabilmente legato a un disegno classico sia del cinturino che della cassa (in acciaio).
Forse è il modello più esclusivo di tutti (quasi 8 mila euro di listino). Ecco l’Omega Speedmaster X-33 Marstimer
Il più esclusivo tra gli orologi digitali costa quasi otto mila euro; e no, non è uno scherzo. Si tratta dell’Omega Speedmaster X-33 Marstimer, una proposta super raffinata che non rinuncia alla scelta classica delle lancette, una soluzione che ha sicuramente ripagato in termini di stile. Questo modello è stato realizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea ed è caratterizzato dalla cassa in titanio grado 2 da 45 millimetri e dall’indicazione dell’ora e dei fusi orari sia sul nostro pianeta che sul misterioso pianeta rosso di Marte.
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Un design del genere non può che rapire. Ecco il Girard-Perregaux Casquette 2.0
Il più classico, il più esclusivo e adesso è il momento della proposta alternativa. Ecco il Girard-Perregaux Casquette 2.0, un’edizione limitata in soli 100 pezzi realizzata da Antony Vaccarello, direttore artistico della maison Saint Laurent, che ha voluto reinterpretare l’iconico orologio della maison svizzera. La versione originale di questo modello era stata prodotta dal 1976 al 1978 in 8200 esemplari.