Porsche, una Roadster esclusiva per i 75 anni. E’ Incredibile!

Sorpresa in casa Porsche, ecco la magnifica e futuristica roadster per i 75 anni!

Una roadster, una sola, che vale per 75 (anni). In casa Porsche è tempo di festeggiamenti; ma a Stoccarda, si sa, non ci si rilassa mai, e nemmeno nel momento in cui ci si dovrebbe ritrovare tutti attorno ad una torta per soffiare delle candeline, nei centri della mitica casa automobilistica fondata dall’omonimo Ferry si studiano i passi per il futuro sia del marchio che dell’intero automobilismo. In fin dei conti si tratta di una delle eredità più esclusive che l’automotive abbia mai avuto l’onore di sperimentare, ed è così che questa vuole onorare, più che festeggiare, la ricorrenza della presentazione della sua prima vettura attraverso una one-off che al tempo stesso parla sia di tradizioni che di visioni; ma nel vero senso della parola. Nei giorni scorsi, dunque, nello splendido scenario del Goodwood Festival of Speed si è mostrata per la prima volta al pubblico la sorpresa annunciata da Porsche all’inizio del 2023. Il debutto di Vision 357 Speedster!

Tradizione, futuro e amore: la ricetta perfetta ed essenziale dell’unica Porsche Vision 357 Speedster

L’ultima edizione del Goodwood Festival of Speed sembra aver divertito i presenti e tutti gli appassionati di motori. Più che per la gara in sé e per le alte velocità toccate dalle meravigliose vetture partecipanti all’evento, un evento a dir poco storico; l’attenzione e gli occhi del pubblico si sono concentrati soprattutto sulle esclusive novità presentate per la prima volta proprio in quel di Goodwood.

Sorprese che portano grandi firme, si va dalla Ferrari alla Aston Martin, arrivando finalmente alla Porsche. Sì, “soprattutto” perché proprio questo brand tedesco aveva più di ogni altro un vero motivo per festeggiare in questo 2023, e di festeggiare in grande stile; come d’altronde è abituato a fare, e come d’altronde ha fatto anche in questa occasione.

Con questo anno, infatti, si toccano i 75 anni dalla presentazione della prima vettura capace di sfoggiare lo scudetto dell’azienda di Ferry Porsche, vale a dire la Porsche 356 Roadster #1. E non appare poi tanto strano, vedendo quale vettura ha dato al debutto il marchio di Stoccarda, il dominio vero e proprio che questa firma riesce ancora oggi ad avere sull’intero settore.

Più di qualsiasi altra azienda produttrice di quattro ruote, infatti, Porche è riuscita a segnare la propria continua evoluzione su un tema da sempre molto caro a tutti gli automobilisti. Vale a dire la tradizione, e in questo caso di tradizione ce n’è a bizzeffe.

E anche quando si tratta di realizzare delle automobili completamente estranee al concetto attuale di auto, il marchio riesce comunque a non uscire dai binari sui quali da sempre cammina, anzi corre. E con questa Vision 357 Speedster, Porsche ha dato prova di quello che vuole diventare, o meglio ancora essere nei prossimi anni.

Si rinnega così ogni (mal) pensiero finto evolutivo che si vuole imporre all’automotive. Nessun stravolgimento azzardato, nessun passo più lungo della gamba, come si suol dire; ma un’evoluzione studiata sin nei minimi dettagli, questa atta a portare avanti un discorso di automobilismo puro.

E nonostante si tratti di una one-off, auto di per sé votata al totale stravolgimento delle regole classiche, il pensiero di Porsche rimane sempre il solito; dunque quello “giusto”! Giusto per un’evoluzione dell’automobilismo che non rinneghi le proprie tradizioni, e che soprattutto non rinneghi il legame con gli appassionati di motore e tutti gli automobilisti.

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Una one-off sì rivoluzionaria ma al tempo stesso alternativa, così si cerca di scrivere un nuovo avvenire

All’inizio dell’anno, come detto in precedenza, Porsche presentò la Vision 357; un prototipo dotato di tettuccio che a sua volta voleva omaggiare la prima 356 Roadster e i 75 anni dal suo debutto. Un dialogo che a distanza di sette mesi prosegue con la presentazione della Vision 357 Speedster. Le differenze tra i due prototipi non stanno solamente nel tettuccio, la seconda ne è priva di quest’ultimo; ma anche e soprattutto nella parte tecnica, e in più precisamente nel motore. Ma andiamo per gradi…

Ciò che rende questa one-off non solo unica ma addirittura speciale è un’estetica che gioca continuamente con stilemi di design che rimbalzano tra il classico e il moderno. A contraddistinguere la Speedster in questione, infatti, ci pensano copertura tonneau sul lato del passeggero e la livrea con tinte diverse rispetto al prototipo di gennaio.

E poi ancora grossi cerchi monodado in magnesio da 20 pollici, dei particolarissimi gruppi ottici “invisibili”, e che appaiono solamente quando vengono chiamati in causa, assenza di specchietti retrovisori, questi sostituiti da telecamere ad alta definizione.

Per gli interni è stato utilizzato un sedile ribassato realizzato con guscio fibra di carbonio rinforzata con materiali plastici; inoltre, all’intero abitacolo è stato donato uno stile minimalista caratterizzato da un ampissimo utilizzo di fibra di carbonio, materiale che copre l’intera plancia. Particolare è il cockpit completamente invisibile.

Speciale anche la motorizzazione di questa one-off. Si tratta infatti La Speedster in questione deriva dalla 718 GT4 Clubsport, con la quale condivide il telaio, e presenta gli stessi motori elettrici e le stesse batterie della Mission R. Si parla dunque di oltre 1.000 CV di potenza massima e un’accelerazione 0-100 km/h realizzabile in meno di 3 secondi.

“La Porsche Vision 357 – dice Michael Mauer, vice presidente Style Porsche – è un cenno alla prima linea di modelli Porsche, l’auto sportiva da sogno del fondatore Ferry. E poiché la 356 è entrata nella memoria collettiva del marchio sia come cabriolet che come coupé, la stessa logica si applica alla concept car: possono esserci solo due di queste. La Vision 357 Speedster – continua Mauer – incarna l’essenza del marchio. Piacere di guida e dinamica di guida combinati con una forma estremamente purista. Come con la Mission X che abbiamo presentato solo poche settimane fa, questo modello dimostra che anche con geni di design freschi, il DNA Porsche traspare”.