La moda del 2024 può essere intesa come un grande puzzle di stili e di tendenze, e di vere e proprie ossessioni. Tra il tailoring che la fa (di nuovo) da padrone, lo sportswear che continua a resistere, e una serie di trend dall’aspetto rivoluzionario, o strambo, come il gorpcore o addirittura il grandpacore. Ecco, in questa baraonda di neologismi del vocabolario anglosassone, ce n’è uno che continua e continuerà sempre a fare tendenza, ovvero il workwear. Copiare alcuni stilemi delle tute da lavoro dei carpentieri o dei camionisti, o di qualsiasi altra professione, può certamente sembrare qualcosa di poco elegante, ma la collab Sacai x Carhartt WIP, adesso può seriamente cambiare punto di prospettiva. Ecco come e perché…
È arrivata (finalmente) l’ora del workwear, ma di quello raffinato
Non si può certamente affermare che sia una novità per l’abbigliamento degli anni ’20. Da anni, e forse addirittura decenni, alcuni brand diventati iconici nel mondo dell’urban, hanno imposto una certa visione “grezza” e sicuramente poco raffinata, perlomeno all’apparenza, di abbigliamento per l’appunto. Capi e accessori in grado di discostarsi un po’ dal mondo dell’alta moda; anzi, in grado di dare vita proprio a tutta un’altra moda, parallela a quella delle passerelle e forse anche a quella di tutti giorni. Arrivando, infine, a inglobare quest’ultima. Non più i modelli palestrati e longilinei, ma, come sottolineato in precedenza, carpentieri e camionisti, e non solo, sono diventati il nuovo modello da seguire.
È La classe operaia che va in paradiso, o che perlomeno scala la piramide sociale del settore del fashion, continuando però, imperterrita, a fare sfoggio della propria estrazione sociale, che non è certo quella élite di certi marchi di alta moda. Di questa nuova ventata di abbigliamento, sicuramente Carhartt WIP, dove WIP sta per work in progress, ha rappresentato quasi un faro. Uno dei primi brand a proporre il workwear vero, puro, e soprattutto anche uno dei primi ad avere successo su ampio raggio nel settore (e sul mercato).
Estrazione sociale, lontano dalle passerelle, l’opposto dell’élite delle grandi firme; ma adesso questa nuova collab sembrerebbe sia riuscita a ribaltare un po’ lo scenario. Carhartt WIP unisce le sue forze, le visioni e la sua intraprendenza alternativa con Sacai, marchio di lusso che arriva dal Giappone e che ha fatto della sartorialità di classe il proprio mantra. E già vengono fuori i primi dettagli fondamentali di questa collaborazione a dir poco unica: workwear e tailoring insieme, cosa ne uscirà fuori?
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Beh, presto detto, una selezione esclusiva di indumenti capaci di unire due mondi così distanti tra loro, all’apparenza, in un miscuglio di stile e, perché no, anche di grande genialità. Nei post pubblicati su Instagram da Carhartt, il cosiddetto “zoccolo duro” dei fan del brand hanno criticato la decisione di prendere la mano di un’azienda di lusso. Avevano, e hanno, paura che si perda un po’ quel sapore di lavoro, di sudore e di fatica, e in qualche modo anche di sporcizia e di polverosità, che ha sempre caratterizzato le proposte del workwear. E, per onor del vero, con Sacai gli indumenti hanno cominciato ad assumere un’aria un po’ più fighettina, saccente quasi. Poi i prezzi, quelli certamente non hanno nulla a che fare con il mondo del workwear, ma vogliamo parlare dello stile?
Tanti i dubbi, di poche persone, dubbi che, però, possono essere scacciati via semplicemente i capi della collezione Sacai x Carhartt WIP arriva ad illuminare la stagione primavera estate del 2024. Ecco una piccola selezione.
La tuta è semplicemente l’apice del workwear, e quindi…
L’apice del workwear ce l’abbiamo qui. Una vera e propria tuta da lavoro, simile in qualche modo ricordare una salopette di jeans, che può essere indossata in due modi: costituita da due strati di tessuto, così da essere reversibile. Caratteristica fondamentale sono sicuramente i due tasconi ad altezza petto e la cintura integrata. Si tratta di una sorta di ibrido la tuta con bretelle di Carhartt WIP e la camicia e i pantaloni a maniche corte di Sacai.
I pantaloncini da lavoratore, un lavoratore che tiene alla propria immagine
Li dovremmo chiamare pantaloncini o short? Pantaloncini, no? Vabbè, fatto sta che Sacai e Carhartt WIP nella loro raffinatissima selezione di indumenti da lavoro hanno incluso anche questi “Duck” un aggiornamento dei Double-Knee Short di Carhartt WIP nelle dimensioni Sacai. Anche qui, caratteristica principale è la cintura integrata.
Ma si è mai visto un operaio con un blazer? Non siamo mica negli anni ’60, eppure adesso…
Tornano gli operai che indossano i blazer, in qualche modo Sacai e Carhartt WIP hanno riportato in vita un’immagine che faceva sicuramente parte degli anni ’60, dei veri anni delle fabbriche e dei suoi lavoratori, e soprattutto di un abbigliamento più sofisticato che era proprio di qualsiasi classe sociale. Ecco la Suiting Bonding Jacket, anch’essa reversibile e pure lei capace di unire all’unisono il workwear di Carhartt e la classe di Sacai.
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