Esistono ricchi che non perdono alcun occasione per sfoggiare i propri beni e le proprie possibilità; e poi esistono invece altri, magari ancora più benestanti, a cui piace vivere nell’ombra. E Sam Altman, il giovane proprietario di ChatGPT, sembra appartenere proprio a quest’ultimo gruppo. Una sorta di Batman, anche se mancano fisico scolpito e probabilmente anche la volontà di combattere a mani nude il crimine della propria città. Ma ciò che differenzia sicuramente l’imprenditore nato a Chicago dall’orfano più dalla voce rauca più misterioso di sempre è sicuramente la mancanza della batmobile.
In effetti, pur essendo miliardario, e tra poco vedremo quanto, Altman ha una visione piuttosto particolare dell’automobilismo; ed è il suo solito sportarsi in un modo alquanto strano, soprattutto per un uomo di tale importanza. Niente limousine né supercar, anche se su quest’ultima ci sarebbe da segnalare una postilla; ecco con cosa va in giro l’uomo del momento…
Sam Altman è come un Batman senza batmobile, ecco come si sposta l’imprenditore!
Due miliardi di dollari, lo scriviamo in lettere così che non ci siano fraintendimenti; ecco quanto vale l’uomo del momento. E non stiamo parlando né di un trader di criptovalute, i cosiddetti (falsi) guru del marketing online di oggi, e nemmeno di un calciatore sotto contratto con una qualche squadra del campionato Arabo Saudita, ma neanche di un anziano industriale di vecchio stampo. Insomma, senza troppi indugi; stiamo parlando di un 38enne di Chicago passato alla ribalta per essere divenuto il proprietario del tanto chiacchierato software ChatGPT. Il nuovo dogma dell’intelligenza artificiale.
Il suo nome, come avrete già scoperto leggendo la nostra introduzione, è Sam Altman; e si tratta di un riccone atipico per i nostri tempi, o forse più in linea che mai. Il nuovo Mark Zuckerberg se volessimo disegnare una sorta di (improvvisata) linea di collegamento con una figura già ben nota a livello mondiale. Un miliardario di cui si sa ben poco; e prima di tutto, un miliardario che vuole far sapere ben poco.
Su Twitter è solito analizzare l’andamento del dollaro proponendo nuove misure da adottare, postando di volta in volta qualche foto senza descrizione. E d’altronde egli lascia parlare la sua creazione più importante; l’intelligenza artificiale di ChatGPT che sta creando molti problemi in giro per il mondo. Le fai una domanda e lei risponde, una richiesta e lei esaudisce.
La solita questione uomo contro macchina; ma davvero quest’ultima vuole conquistare il mondo? Beh, questo forse ancora no; ma di certo vuole, o almeno può rubare qualche lavoro. Lo sanno bene gli sceneggiatori di Hollywood che nei giorni scorsi non hanno mancato di manifestare le proprie aspre avversità nei confronti della distopica opera di Altman.
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Ma a noi non interessa, o almeno non interessa in questa sede, né l’attività imprenditoriale di Sam Altman e nemmeno la prospettiva di un fantomatico (e spaventoso) Mondo Nuovo che ne deriverebbe. Insomma, a noi interessano le macchine…
E allora ecco il curiosissimo parco auto del giovane miliardario di Chicago; una visione di automobilismo tutta sua, niente supercar o SUV; anzi cinque supercar e niente SUV. Entriamo nel garage di Sam Altman e scopriamo la sua personalissima idea di mobilità!
In tutto si contano cinque supercar, ma le guida per davvero?
Insomma, vi state chiedendo quale sia questa famigerata “idea di mobilità” dell’uomo del momento? Ebbene, eccovela servita. Altman non guida; ecco qui… Anzi, perché bisogna aggiungere altra carne al fuoco; egli si fa semplicemente accompagnare. Sì, ma non ha né un autista né una vettura di servizio. Come fa a spostarsi? Facile, come tutti (o almeno molti) di noi. Chiama Uber…
Ve lo aspettavate? Un miliardario che chiama Uber; sembra quasi una barzelletta. E voi potreste pensare che il padre di ChatGPT sia uno spilorcio dal braccino corto, può darsi; ma in realtà dietro questa idea di Sam si cela un vero e proprio studio dotato addirittura di calcoli e di numeri.
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Questo studio, pubblicato dallo stesso imprenditore e dirigente nel 2014 attraverso il proprio blog, metteva in questione il possesso e l’utilizzo di una vettura, mettendoli a confronto con l’utilizzo di Uber. Il risultato? Tutto a favore del famoso servizio di trasporto automobilistico privato.
Infatti, sempre secondo i calcoli di Altman, prendendo come esempio una Tesla Roadster 1 servono 10 dollari per una ricarica per una media di circa 200 miglia di autonomia, mentre utilizzando Uber il costo per miglio ammonta a 2 dollari. Una situazione paradossale, visto che il costo per miglio favorisce di netto la Tesla. Ma i conti finali di Sam dicono il contrario.
Questo perché l’imprenditore ha tenuto conto anche dell’elevato deprezzamento dell’auto sportiva elettrica. Comunque sia il paradosso non si cancella. Nonostante tutto questo calcolo da cervellone, e la scelta di spostarsi utilizzando il servizio di Uber, all’interno del garage di Sam Altman sono presenti addirittura cinque auto sportive; tra cui la famigerata Roadster del marchio americano e una McLaren!