Che la Cina abbia intenzione di conquistare il mondo oramai è cosa risaputa; ma per arrivare ad un tale risultato il grande Paese Rosso ha bisogno di una strategia infallibile che passi per varie strade. Una di queste riguarda proprio il settore dell’automotive. Considerato fino a pochi anni, o addirittura mesi, fa alla stregua di una produzione di balocchi, cheap e veramente scadente (e brutta); il mercato delle quattro ruote del grande capo popolare Xi Jinping ha dimostrato un grande, e bisogna dire anche positivo e convincente, cambio di rotta. Le auto che escono da questo Paese Asiatico appaiono ora di buona fattura, moderne e piacevoli anche da un punto di vista estetico. E adesso un nuovo SUV cinese sembra si stia preparando non solo allo sbarco nel Vecchio Continente, ma alla sua effettiva conquista. Una missione quasi armata che potrebbe toccare anche il suolo, e soprattutto le concessionarie, d’Italia. Pronti ad essere colonizzati?
SUV Cinese alla conquista dell’Occidente, una missione che potrebbe (tragicamente) riuscire…
E parliamoci chiaro, di certo non piace a nessuno un tale scenario; insomma, chi è che ambisce ad essere colonizzato, termine forte (forse un tantino troppo forte) ma che riesce bene a rappresentare la situazione. Essere poi conquistati su un campo che tradizionalmente ha reso l’Italia sempre forte e desiderata in giro per il mondo rende questo quadro ancora più angoscioso. Un’angoscia contro la quale oramai non sembra esserci rimedio, e per la quale noi occidentali dovremmo mangiarci le mani.
In fin dei conti, con tutta questa diatriba fatta di motori elettrici e di batterie, abbiamo letteralmente consegnato il monopolio automobilistico alla Cina; e così ci ritroviamo a dover guardare alle auto lì prodotte, come se quello cinese fosse un mercato da bramare. Questo è…
Quindi mettiamo critiche e le già citate angosce da parte, e osserviamo questo SUV cinese che ha tutte le carte in regola per presentarsi come una delle sorprese più entusiasmanti tra le vetture presentate in questo anno.
Ovviamente, e questo punto era facile indovinarlo, il costruttore di questa assoluta novità a quattro ruote risulta essere BYD; stiamo parlando forse del marchio cinese più impegnato nella progettazione e nella produzione di nuove moderne automobili. E soprattutto si tratta dell’azienda che sembra aver più mercato anche al di fuori della Cina, soprattutto qui in Europa.
Oramai abbiamo imparato a conoscere, seppur in maniera superficiale, questa firma dell’automotive asiatico; già da anni sono presenti per le strade e i mercati automobilistici del Vecchio Continente modelli, soprattutto a ruote alte, realizzati da questo brand. E adesso sembra anche che dovremmo accogliere un altro veicolo firmato BYD.
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E il nome di questo (già) famigerato veicolo è BYD Song L; è stato presentato durante lo scorso Salone dell’Automobile di Shanghai, dove tutti i presenti hanno potuto constatare con i propri occhi il livello dell’evoluzione dell’industria automobilistica cinese. Sì perché, senza tanti giri di parole, questo nuovo SUV cinese al momento rappresenta la massima espressione dell’automobilismo del Paese.
Full electric e con un design ultra moderno, BYD Song L ha tutte le carte in regola per conquistare il mondo
Misure da SUV coupé; si tratta infatti di una lunghezza di ben 4,80 metri accostata ad un’altezza poi non così esagerata, soprattutto per quanto riguarda il segmento di provenienza, e una sinuosità unica nel suo genere. Le linee disegnano così un profilo quanto più affilato e votato all’aerodinamicità in alcuni punti.
Nel complesso Song L, nome che richiama alla omonima (Song) dinastia che ha regnato in Cina dal 960 al 1279, potrebbe ricordare anche un altro mitico SUV europeo tanto apprezzato per la propria estetica. Stiamo parlando del Peugeot 408. Comunque sia, questo esemplare cinese, tanto per concludere la sua descrizione estetica, è dotato anche di una griglia frontale illuminata con fari a LED, un cofano dal design sportivo, uno spoiler sul lunotto posteriore, minigonne laterali e cerchi in lega di dimensioni generose.
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Ma ciò che colpisce di più del SUV BYD Song L è certamente il suo lato tecnico, motoristico e infine anche tecnologico. Il modello in questione è stato realizzato sulla stessa piattaforma utilizzata per BYD Seal, solo che in questo caso le batterie Blade sono state integrate all’interno della struttura del telaio, evitando così l’utilizzo di pacchi batterie esterni.
La batteria qui presente, secondo la casa cinese, dovrebbe arrivare a toccare una potenza di 82 kWh e dovrebbe offrire un’autonomia di circa 500 km. Tutto il restante lato tecnico rimane ancora sconosciuto; ciò che è certa, a quanto pare, è la data di arrivo in Europa. Arrivo prefissato per l’anno 2024!