Il Natale è festa: profumi, decorazioni, musiche, mercatini, Babbo Natale…, insomma, tutto è perfetto per essere una festa amata da tutti. Se, oltre a tutto questo, ci aggiungete la possibilità di stare con la famiglia e gli amici e tuffarvi nei sapori più golosi, allora Benedetto Natale! Dimenticate, dunque, la dieta il Natale è fatto di dolci, che raccontano le tradizioni più autentiche e lontane lo potete vedere in tutti i mercatini natalizi dove c è sempre la casetta che vi tenta. Noi oggi vogliamo portarvi in un tour goloso alla scoperta dei sapori del Natale di tutta Italia….
Milano e il Panettone: il re dei dolci di Natale
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Natale non è Natale senza un panettone sulla tavola di famiglia. Questo dolce tutto assolutamente italiano ha una storia e una tradizione lunghissima, si dice che sia nato come un errore gastronomico nella brigata di cucina di corte di Ludovico il Moro nel XV secolo. La sua città è senza dubbio Milano, esso, insieme alla cotoletta, è un vero simbolo della città, emblema della tradizione natalizia e divenuto nel tempo testimone della cultura italiana nel mondo. Il panettone artigianale non è solo solo un dolce, ma diventa un regalo, che negli ultimi tempi è tutt’altro che scontato, anzi è diventato un dono sofisticato ed elegante. Il dilemma è sempre solo uno quale scegliere. Il panettone di Milano, benché famoso, è spesso oggetto di diatriba per la ricetta tradzionale, anche perché nel tempo si sono diffuse diverse varianti che hanno un po’ allontanato i consumatori dalla formula classica. A Milano il panettone artigianale il risultato di un processo di lavorazione lento che prevede un adeguato riposo della pasta fatta lievitare con i Lievito Madre centenario, per cui solo dopo alcuni giorni deve essere infornato e sottoposto a una cottura sempre piuttosto lenta. I panettoni artigianali prevedono un risultato finale soffice e naturale e devono prevedere canditi misti, uvetta, vaniglia, miele e scorza di limone. Se non volete sbagliare e cercate un panettone tradizionale che sappia anche di storia, a Milano avete l’imbarazzo della scelta, dal famoso Panettone di Cova, a quello di San Carlo, ognuno ha la sua marcia in più!
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Verona e il pandoro: l’eterno rivale del Panettone
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La sfida non passa mai di moda: panettone o pandoro? Ogni anno si ripete la stessa storia e ogni anno non si trova mai un vincitore. Il Pandoro ha la sua culla a Verona, per lungo tempo è stato soltanto un dolce Veneto, ma poi negli anni ha saputo conquistare il palato dei golosi ti tutta Italia e non solo… La sua nascita ha una data ben precisa, il 14 ottobre 1894 e un suo papà ben noto: Domenico Melegatti, fondatore dell’omonima azienda veronese, presentò al ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia la sua specialità, che aveva una forma a cono scanalato ai fianchi con una base a forma di stella a otto punte. Egli prese spunto da un dolce tipico veneto che si chiama Levà ed è fatto con pochissimi ingredienti che lo rendevano un dolce soffice e molto goloso. Anche il suo nome è una divertente curiosità si dice che lo stesso Melegatti, appena lo preparò disse : “L’è proprio un pan de oro!” e poi essendo consumato soprattutto nelle tavole dei nobili veneziani venne chiamato pandoro. Anche con il pandoro si ha l’imbarazzo della scelta: il Tiri, insignito di molti premi non vi deluderà, come quello di Olivieri che si distingue per il suo gusto un po’ agrumato e il Melegatti, anche se diventato industriale è sempre storia!
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Cremona e il Torrone: il dolce degli sposi
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Classico al cioccolato, morbido con le nocciole: il torrone è sempre l’immancabile a Natale. La sua versione tradizionale contiene pochissimi ingredienti albumi, zucchero, miele, mandorle, ma ormai ne esistono molte diverse versioni. Alcuni pasticceri utilizzano una copertura di cioccolato fondente al posto delle ostie. La mamma di questo dolce è Cremona. Si dice che esso risalga al 1450 circa quando Bianca Maria è una bambina di appena 5 anni viene promessa sposa a Francesco Sforza e, come dolce durante la sua festa, venne proposto questo dolce con la forma di torre, non di una torre qualsiasi però, bensì del Torrazzo di Cremona. Proprio da qui sembra che il torrone abbia preso il suo nome. Oggi questo dolce si è diffuso in tutta Italia, tanto che ogni regione lo fa suo vantando una ricetta sempre diversa. Sul torrone, dunque, è difficile scegliere. Se volete il top e qualcosa di esclusivo scegliete di Ernst Knam una vera firma della pasticceria che vi regalerà un’esperienza tutt’altro che banale, se invece cercate la storia l’insegna storica a Cremona per il torrone è sicuramente Augusto Fieschi.
Pescara e il Parrozzo: il dolce preferito da D’Annunzio
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Il Parrozzo è un vero e proprio piacere, per legarlo ad uno dei suoi più grandi estimatori. Questo dolce tipico di Pescara e dell’Abruzzo in generale ebbe un bel noto addict Gabriele d’Annunzio che lo descrisse così in uno dei suoi scritti “È finita la vigilia. Forse a quest’ora tutta la gente è in gozzoviglia. Io sono digiuno da 48 ore. Vado a cercare un parrozzetto. Lo apro, lo mangio. Assaporo in esso – sotto la specie dell’amarezza – sub specie amaritudinis – il Natale d’Infanzia». Questo dolce è fatto di contrasti che quasi racconta il carattere degli abbruzzesi :scuro fuori, chiaro all’interno, coriaceo e morbido al tempo stesso. Si pensi che nel 1927 in città fu fondato proprio il Ritrovo del Parrozzo che si trova nella piazza Garibaldi di Pescara, non lontano dalla casa natale di D’Annunzio.
Napoli e la Pastiera: un dolce natalizio che ha conquistato anche la Pasqua
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Molti Napoletani leggendo quest’articolo resteranno un po’ meravigliati nel vedere la Pastiera nella lista dei dolci Natalizi. La leggenda dice che le donne dei pescatori portarono una sera sulla spiaggia alcune ceste di ricotta, grano, uova, frutta candita e fiori di arancio per omaggiare il mare affinché riportasse i loro mariti salvi in terra. Il mattino seguente, le donne videro che le onde avevano mischiato tutti gli ingredienti: le ceste erano vuote e vi era solo una torta, la pastiera. A parte la leggenda, si dice che questo dolce, da molti considerato Pasquale, sia nato in un monastero. Oggi la pastiera è un simbolo della cultura napoletana, ed è facile trovarla a tavola in qualunque occasione di festa, anche quando non è Pasqua dunque. Se volete assaggiarne una fetta buonissima non perdetevi quella del Caffè Gambrinus.