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Tra vino, mirto e gin questi sono gli itinerari più inebrianti d’Italia

Tra vino, mirto e gin questi sono gli itinerari più inebrianti d’Italia
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Un viaggio in Italia tra alambicchi e profumi inebrianti…


Bere con moderazione è un atto di piacere che accompagna i nostri momenti di convivialità non solo una cena, ma per esempio l’adorato aperitivo rituale che segna la fine di una giornata lavorativa piuttosto impegnativa oppure una festa e un dopo cena. Chi ama regalarsi un cocktail, un liquore, un bicchiere di vino o un amaro sa benissimo che dentro al proprio bicchiere si trova un mix di estratti di erbe, fiori e spezie, che arrivano da nostro meraviglioso territorio. Non solo vino, dunque, per chi ama andare alla ricerca di rotte inedite ed inebrianti. Scopriamo dove andare per sapere qualcosa in più sui luoghi del mirto, il gin e molto altro ancora

La Sardegna profuma di Mirto

Quando si parla di Mirto, ci si lascia subito trasportare in Sardegna alla fine di un pranzo o di una cena, quando ci si saluta con un bicchiere ghiacciato di questa bevanda alcolica e aromatica. Il mirto con il suo carattere deciso è proprio il simbolo autentico della tradizione sarda, un primato che nessuno può togliere a questa terra. La sua preparazione, infatti, racconta storie e tradizioni, incontra rituali che si passano di generazioni. Ecco seguire gli itinerari del mirto non è così difficile perché non sono solo le distillerie, ma anche le famiglie che continuano a produrlo in casa.

A Torino il Vermouth fa da protagonista

Quando si parla di viaggi inebrianti, vale la pena partire da Torino, culla del famoso e storico Vermouth vino liquoroso, che porta con sé una lunga storia e tradizione. Questa bevanda ha origini piemontesi, nasce infatti proprio a Torino nel 1786 ad opera di Antonio Benedetto Carpano, un distillatore ed erborista che inventò la formula del Vermouth miscelando vino moscato con erbe aromatiche, quali l’artemisia, il timo la maggiorana, e spezie, come lo zafferano l’anice e molte altre. Oggi la sua tradizione va avanti ancora al punto che questo vino liquoroso resta uno dei vanti della capitale piemontese che ha ottenuto la certificazione come zona produttrice di questo vino e nel 2017 realizzato l’Istituto del Vermouth di Torino per valorizzare e promuovere l’identità di questo prodotto piemontese doc.

Il Gin buono si degusta e conosce in Sicilia

Il Gin è sicuramente uno dei liquori più iconici e diffusi non solo in Italia, ma anche nel mondo. Questa bevanda inventata addirittura nell’anno mille dai monaci benedettini della Scuola Medica Salernitana, ha sempre avuto un ruolo ben preciso nel mondo degli alcolici e ultimamente è diventato anche uno di quei prodotti che ha un racconto molto legato all’artigianalità e al territorio. In Italia sono tantissime le zone in cui si trova il ginepro, pianta protagonista del gin e negli ultimi decenni sono state aperte circa 40 distillerie artigianali.  Il Ginepro si trova dalle Alpi fino alla Sardegna, passando per la Liguria e la Sicilia. Seguire l’Itinerario del gin in Sicilia significa passare nella Valle dei Templi per arrivare ad Aragona dove si trova l’House of Apenera, la distilleria che produce Apenera Gin, preiato come “Miglior Gin Italiano 2024” nella The Gin Guide Awards. Qui si può visitare un luogo affascinante e scoprire il processo di produzione di questo alcolico. 230 metri quadrati inebrianti in cui si trova addirittura un Alambicco Müller da 230 litri.

In Trentino, la valle dei Laghi profuma di Grappa

Montagna viaggia in combo con Grappa che è un pò passato, presente e futuro di tanti borghi, famiglie e abitudini quotidiane. La grappa non è solo un liquore, ma è anche un piacere che conforta nelle giornate più fredde. C’è un borgo, in particolare, che gli amanti della grappa dovrebbero proprio visitare perché è un unicum: meno di 150 residenti e ben 5 distillerie, famose non solo in Italia, ma anche all’estero, frutto di tradizioni che si tramandano da generazione in generazione. Stiamo parlando di Santa Massenza che quando si arriva lo fa capire subito con dei cartelli che indicano le direzioni da seguire per ognuna delle cinque distillerie presenti nel paese. La conca di Santa Massenza è considerata proprio la capitale della grappa, nonché zona di ulivi e viti, di broccoli e di tartufi neri. Per anni questo borgo è rimasto sconosciuto, ma negli ultimi tempi sono sempre di più i turisti che arrivano in questo borgo da cartolina che ha un lago incantevole per un pausa ristoratrice.