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Un piccolo borgo in provincia di Latina che sembra custodire l’elisir di lunga vita

Un piccolo borgo in provincia di Latina che sembra custodire l’elisir di lunga vita
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Ecco un borgo in provincia di Latina che vale la pena visitare in primavera, custode di un tesoro unico e che vorrete avere anche voi, l’elisir di lunga vita


Nell’entroterra della Riviera di Ulisse, patrimonio naturale unico del nostro Paese e della regione in cui è sita, il Lazio, si arriva in uno dei borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Un luogo che si nasconde all’interno di una cornice paesaggistica di eccezionale bellezza e un piccolo borgo in provincia di Latina la cui origine sembra essere legata ai longobardi e ai popoli latini di Apiola.

Un borgo dal fascino unico e che apprezzerete particolarmente passeggiando tra le vie del suo centro storico, in cui potrete godere di viste mozzafiato sulle montagne circostanti e sugli incantevoli paesaggi naturali delle Rivera di Ulisse. Un luogo che è un vero e proprio paradiso, quanto meno per la caratteristica unica che lo contraddistingue.

Un piccolo borgo in provincia di Latina e la sua particolarità eccezionale

In questo piccolo borgo in provincia di Latina, infatti, è custodito l’elisir di lunga vita e il motivo è presto detto. Seppur conti meno di mille abitanti, chi abita, vive e nasce qui, possiede un dono raro e preziosissimo, la longevità. Basta pensare che l’età media dei paesani è di circa 85 anni per le donne e 77 per gli uomini. E stiamo parlando di età media!

Una peculiarità che potrebbe accomunare questo piccolo borgo in provincia di Latina alle zone più longeve del mondo, tra cui una è in Italia e più precisamente in Sardegna, tra la Barbagia e l’Ogliastra. Un dato che è oggetto di studi scientifici ma che, molto semplicemente, potrebbe dipendere da fattori come la vita sana, l’aria buona del posto e l’ottima cucina che caratterizzano questo borgo laziale davvero unico e particolare.

Un luogo che merita di essere scoperto e visitato, non solo per apprendere tutti i segreti che portano gli abitanti a vivere così bene e a lungo, ma anche per godersi tutte le bellezze che sono site in questo piccolo borgo in provincia di Latina, il borgo di Campodimele.

Cosa vedere a Campodimele

Un paesino dalle spiccate caratteristiche medievali e che si caratterizza per una struttura circolare, circondato da una cinta muraria anch’essa databile al medioevo e che vanta ben 12 torri dalla forma cilindrica. Una cinta che potrete decidere di percorrere, attraversando il percorso pedonale noto come la “Passeggiata dell’Amore“. Un nome che gli è stato dato per il fatto di offrire una vista panoramica assolutamente unica e romantica sulla Valle del Liri, e che vale la pena di scoprire percorrendola al tramonto.

Un borgo che è dominato da un’architettura bellissima del posto, il campanile della Chiesa Parrocchiale di Campodimele, che è anche forse l’unico monumento da visitare, visto che questo borgo in provincia di Latina non vanta architetture monumentali al suo interno.

Quello che però spicca e che lascia davvero estasiati, è il suo centro storico, un luogo completamente pedonale e in cui è possibile vedere il monastero di Sant’Onofrio, un edificio religioso che venne costruito nell’XI secolo, oltre alla chiesa di San Michele Arcangelo, che è sita nel punto più alto del borgo.  Insomma, uno dei borghi più belli d’Italia e una meta in cui fare tappa durante il vostro weekend di relax nel Lazio.

La tradizione gastronomica di questo borgo in provincia di Latina

Ma non solo. Perché come abbiamo detto all’inizio, a Campodimele è la longevità degli abitanti a stupire, e il merito è anche della cucina tradizionale del posto e delle specialità legate alla tradizione gastronomica del borgo, il vero elisir di lunga vita dei suoi abitanti. Una cucina fatta di materie prime semplici e genuine, legate alla tradizione di Campodimele. E tra cui spicca la specialità del borgo, le “ciammotte ammuccate”, ovvero delle lumache in salsa verde. Una specialità che, per essere mangiata, si deve la festa del patrono il 12 giugno.

Ma non solo. A Campodimele, infatti, si mangia anche la famosa zuppa di cicerchie (che sono una tipologia di legumi). Si tratta di una pasta fatta in casa con acqua e farina unita, appunto, alle cicerchie cotte con del pomodoro, cipolla, aglio e brodo, e servito con ricotta di capra essiccata. Infine, un altro piatto legato alla tradizione popolare del borgo è la “laina”, ovvero una pasta buonissima molto simile alle fettuccine, che viene servita in accompagnamento a dei fagioli.  Cereali e legumi, quindi, un abbinamento antico e che porta benessere al corpo, oltre allo stile di vita autentico di questo piccolo borgo in provincia di Latina e che dovreste visitare il prima possibile.